Spunti di riflessione

Il silenzio non esiste

Ti vedo, sei ancora lì seduto sul tuo letto con il cuscino sulla faccia. Hai gli occhi bui di chi ha sofferto nella vita, le labbra screpolate, qualche ruga sulla fronte. 

Sei circondato da un silenzio assoluto che fa quasi tremare le pareti, ma nella tua testa implodono rumori lontani. 

Senti ancora le urla dei tuoi genitori che litigavano nell’altra stanza, lo schiocco della cintura che ogni giorno ti toglieva quasi la vita, il pianto di tua madre disperata, il tonfo del suo corpo caduto a terra di quando se ne è andata.

La tua pelle è pervasa dal gelo delle catene che ti legano al passato, sei ancora un quindicenne per colpa di chi il futuro te l’ha rubato. 

Ogni giorno quando cammini senti ancora i passi dei vicini, che venivano a bussare alla porta di casa per chiedere se andava tutto bene e tuo padre usciva fuori con il sorriso più falso che si potesse avere e la mano destra insanguinata nascosta dietro la schiena; lo scroscio della pioggia ti riporta a quella volta in cui sei scappato in cerca di una nuova pagina da scrivere, volevi solo una famiglia che ti regalasse abbracci, con cui poter passare un Natale felice come raccontavano i tuoi compagni, ma poi hai sentito il colletto della polo tirarsi, non riuscivi più a respirare e quando hai riaperto gli occhi eri di nuovo nel tuo carcere dalle pareti azzurre, con qualche livido in più da nascondere con il fondotinta che rubavi sempre a tua madre.

Qualche volta nei tuoi sogni c’è una melodia creata dai tasti di un pianoforte, la suonavi sempre come se fosse un rito con cui salvarti; avevi il desiderio di fare qualcosa di grande, adesso hai le occhiaie dipinte dalle ore che passi davanti al computer, nello stesso ufficio dove lavorava la persona che più hai odiato.

Ti sembra di avere un destino già scritto da una penna scricchiolante, ma tu vorresti già firmare la tua morte.

Quando eri bambino desideravi solo tuffarti in un mare di silenzio che ti avrebbe portato il più lontano possibile da lì, adesso che ci stai navigando, però, capisci che c’è ancora un tempesta a tenerti ancorato alla riva. E allora ti rendi conto che forse il silenzio non esiste per chi nella vita ha ascoltato rumori terribili che continuano a rimbombare nel vuoto.


Giulia La Torre