Mitologia

La paura di oltrepassare i confini

La paura di oltrepassare un limite è intramontabile ed ancora oggi è presente nella società.

Le Colonne d’Ercole hanno sempre indicato due tipi di limiti umani: da una parte quello geografico, perché si credeva che con esse finisse il mondo civilizzato e, dall’altra, quello mitologico perché si pensava che indicassero il confine della conoscenza concessa agli uomini. La famosa leggenda del mondo greco narra che le due Colonne erano state erette da Ercole, figlio di Zeus ed Alcmena, per segnare il suo passaggio in seguito a una serie di fatiche che era stato costretto a portare a termine. Si tratta di un luogo che rappresenta il perfetto emblema del confine tra mondo conosciuto e sconosciuto, tra noto e ignoto, tra sicurezza e pericolo, tra vita e morte. 

La paura a quel tempo consisteva proprio nell'esitare a fare il passo decisivo per varcare la soglia del limite: era la paura dell'ignoto. Svelare l’ignoto è spesso il passo che ci spaventa perché non si sa cosa potrebbe esserci oltre. Secondo la visione di Dante, Ulisse fu il primo uomo a tentare un viaggio impossibile, al di là delle colonne d’Ercole. Anche se si tratta di una visione, Ulisse rimane l’eroe viaggiatore, l’eroe della sfida e dell’intelligenza, colui che ha trasceso il limite delle conoscenza ed ha oltrepassato la paura. «Ulisse e i suoi furono folli non perché varcarono le colonne d’Ercole, ma perché pretesero di identificare il significato, cioè passare l’oceano, con gli stessi mezzi con cui navigavano tra le rive “misurabili” del mare nostrum». Quell’ardore per l’infinito. 

L’essere umano dovrebbe imparare a capire che la paura è solo una condizione psicologica e che spesso, oltrepassando il limite, si riesce ad ottenere lo stupore della bellezza.


Angelica Trolio