Mitologia

Una brutta sorpresa: il letto di Procuste

Procuste, il cui vero nome era Polipemone (o Damaste), non era un soggetto molto simpatico e questo possiamo già desumerlo dal suo soprannome che significa non a caso “Il costrittore o Il tenditore”. Procuste era un famoso brigante dell’Attica (altre fonti lo vedono come un locandiere che gestiva una taverna fra le colline dell’ Attica dove offriva alloggio ai viandanti), che aveva escogitato una tortura terribile.

Possedeva due letti di diverse misure. Non appena lungo la via sacra tra Eleusi e Atene giungeva un viandante, egli aggrediva e catturava il povero malcapitato, lo posizionava su uno dei due letti e se la vittima era grande e corpulenta, era costretta a sdraiarsi sul letto più piccolo così Procuste tagliava il suo corpo in modo da farlo combaciare con la misura del letto. Se, al contrario, il malcapitato era minuto, era obbligato a distendersi sul giaciglio più grande e, per far coincidere la misura del suo corpo con quella del letto, Procuste lo piallava e lo stirava, proprio come si fa con l’impasto per la pizza o per la pasta… solo che lui slogava prima gli arti (davvero inquietante e lugubre, lo so).

Questo personaggio oscuro perpetrò le sue azioni macabre per lungo tempo, finché non giunse Teseo, mitico eroe dell'Attica, figlio di Egeo, re di Atene, e di Etra. Questo eroe aveva acquisito fama per aver affrontato il Minotauro dell’isola di Creta e per esser diventato in seguito il re di Atene. Si narra che, quando Teseo scoprì ciò che quel sadico faceva di notte, dopo averlo sconfitto, decise di sottoporre Procuste allo stesso supplizio che imponeva a tutte le sue vittime.

Per questo, essere nel letto di Procuste,significa doversi adattare forzatamente a una situazione molto difficile, che comporta immensi sacrifici e dolori.


Sonia Jelliti