Film

Into the wild

“Pensi di volere più di quello che ti serve, finché non ottieni tutto non ti sentirai libero”, così canta Eddie Vedder nell’intensa colonna sonora del film “Into the wild”, pellicola del 2007 che racconta la vera storia di Christopher McCandless. La società ci convince che solo avendo sempre di più, solo ottenendo più beni di lusso, possiamo sentirci appagati e liberi da una vita inconcludente. Ma Chris, a soli 20 anni, smaschera questa ridicola farsa: lui non vuole una macchina nuova, un posto in una prestigiosa università, un lavoro d’èlite, una vita agiata e “libera” da frustrazioni; Chris sa con una sicurezza disarmante che la libertà è ben altra cosa: è non avere bisogno di nulla di materiale, di nessuna certezza comprata con il denaro. E così parte, lascia la sua asfissiante famiglia dove da sempre le bugie e i litigi hanno mascherato la favola della famiglia per bene e felice; via da tutto senza soldi, documenti, senza nemmeno il suo nome - dato che si ribattezza Alexander Supertramp - dove lo porta la strada, ma con una meta, questo sì: l’Alaska. Perché Chris è convinto che la vera libertà sia vivere completamente solo in mezzo alla Natura, servendosi soltanto dei suoi preziosi doni per sopravvivere. Eppure, durante il suo cammino, incontrerà svariati personaggi importanti: la coppia hippie Jane e Rainy, Wayne il trebbiatore, Ron, un anziano prima scontroso ma che poi vorrebbe addirittura adottarlo. Ma Chris non intende fermarsi con nessuno, finché in Alaska ci arriva, trova un camioncino abbandonato che diventerà la sua casa e sente di trovarsi finalmente in pace con se stesso, nella libertà della natura selvaggia. Il finale è da brividi e ti scuote l’anima, ma non lo racconterò per chi vorrà cimentarsi nella visione del film. Voglio solo terminare con una riflessione: e se nonostante le convinzioni di Chris non fosse questa la libertà? In uno degli ultimi fotogrammi scrive su un libro “la felicità è autentica solo se condivisa”, e se allora fosse questa la libertà? Non la solitudine, ma la felicità di condividere la propria autenticità con altre anime libere incontrate nella vita?


Giulia La Torre