Attualità

Fragilità è coraggio

È ormai da un anno che stiamo cercando di affrontare nel migliore dei modi questo brutto periodo. Davanti a un nemico invisibile, come il Covid-19, c’è chi si sta mostrando più coraggioso, chi più fragile.

Quando parlo dei più coraggiosi penso subito ai medici perché hanno mostrato una forza d’animo sovrumana, da supereroi, come hanno testimoniato telegiornali e giornali. Ma tutti sono coraggiosi a proprio modo, e per esserlo non bisogna essere per forza dei supereroi.

Per me il coraggio di tutti noi che abbiamo vissuto esperienze orribili legate al Covid è emerso dalle lacrime, dalle gocce di sudore sulla fronte; si è visto nei lividi sulla faccia, simbolo di duro lavoro e di resistenza in questa battaglia che, come ripetiamo ormai da mesi, presto finirà.

Quando invece parlo di fragilità non intendo parlare di difetti o debolezze, anzi, a parer mio, essere fragili è necessario perché tutti dobbiamo avere la possibilità di abbandonarci a noi stessi, anche solo per un’ora al giorno. Dobbiamo fare i conti con i nostri sentimenti, non reprimerli. Realizzare quali emozioni stiamo provando non è una forma di codardia, è anch’essa una dimostrazione di coraggio.

Inoltre, si può essere coraggiosi per se stessi, ma si può anche essere coraggiosi per qualcun altro. Talvolta possiamo essere noi ad avere necessità di essere spronati a fare qualcosa, di un cosiddetto incoraggiamento; altre volte dobbiamo incarnare noi quel ruolo dell’amico che viene a darti una pacca sulla spalla. È un momento in cui fisicamente la pacca sulla spalla non possiamo darcela, ma un’alternativa c’è sempre, bisogna soltanto trovarla.

Non perdiamo tempo a chiederci come fare ad esser più coraggiosi, affrontiamo ogni difficoltà, ogni esperienza passo dopo passo senza chiederci se sia il modo giusto di farlo oppure no; facciamolo e basta.


Daniela Vicanolo