Il judo, l'arte marziale della difesa

In questo articolo ho cercato di riassumere per voi il regolamento del judo ma se volete informazioni più dettagliate potete visitare il sito d’origine: https://www.regolesportive.com/regolamento-judo-regole-sportive-judo/#gref


Il judo è un'arte marziale, uno sport da combattimento e un metodo di difesa personale nato in Giappone da parte del professor Jigorō Kanō, nel 1882.

In giapponese, il termine “judo” vuole dire “la via della cedevolezza”. Praticato senza armi e su un tatami (una specie di tappeto), lo scopo è di destabilizzare l'avversario usando i suoi movimenti e la sua forza attraverso delle tecniche di caduta, immobilizzazione a terra, strangolamenti e chiavi articolari.

In molti pensano che il judo e il karate siano la stessa cosa, ma non è così!

Il judo si concentra sulle prese, sui lanci e sulle sottomissioni, mentre il karate è basato principalmente su pugni, calci e le relative tecniche. Nel judo bisogna lavorare sul controllo e l'equilibrio, mentre il karate punta molto più su potenza, velocità ed agilità.

Ci sono tre punteggi che un atleta può ottenere in un incontro di judo:


L’ippon è il punteggio più alto: puoi fare una vittoria immediata e può essere ottenuto proiettando a terra l’avversario in modo che atterri sulla propria schiena.

Un altro metodo per fare l’ippon è buttare a terra l’avversario e immobilizzarlo per 25 secondi.


Il secondo miglior punteggio è il waza-ari, che vale metà ippon. Esso viene assegnato per proiezioni meno efficaci rispetto a quelle dell’ippon, come ad esempio quando l’avversario cade di schiena solo in modo parziale, o per immobilizzazioni con meno durata.


Il terzo ed ultimo punteggio è lo yuko: viene ottenuto da chi fa proiezioni ancora meno precise di quelle del waza-ari, come nel caso in cui l’avversario cada solo parzialmente, o per immobilizzazioni che vanno dai 15 ai 20 secondi.


Poi ci sono le penalizzazioni, la principale è lo shido e viene assegnato a chi commette infrazioni minori, come nel caso di periodi di pausa o periodi prolungati di non aggressione.

In totale un atleta può accumulare quattro shido: il primo è un semplice avvertimento, il secondo porta l’avversario a guadagnare uno yuko, il terzo un waza-ari e il quarto l’ippon.

Gli incontri durano cinque minuti (nelle competizioni internazionali) e finiscono quando un atleta ottiene l’ippon. Se nessuno dei due atleti riesce ad ottenerlo, quello con più punti alla fine dell’incontro vince. Se il punteggio è pari, l’incontro viene deciso in un tempo supplementare. Se il punteggio, nonostante il tempo supplementare, è ancora pari, la decisione spetta all’arbitro e ai giudici che considerano quanti shido ha preso ciascun avversario.


Proprio nella nostra scuola ci sono degli allenamenti! L’associazione si chiama “Judo Club Pergine”: se questo articolo vi ha incuriosito potete contattare l'organizzatore e provare questo splendido sport.


Elena Gobbo, III B

17/11/2023