SCRITTURA CREATIVA
Le classi seconde della scuola secondaria quest’anno sono coinvolte in un Progetto di Scrittura Creativa: alcuni alunni della classe 2^A si sono già cimentati nella scrittura e nella realizzazione di prodotti digitali. Buona visione!
Troppo biondo, troppo moro
Quante volte ci è capitato di guardarci allo specchio e non piacerci?
Personalmente davvero tante volte.
I motivi potrebbero essere milioni: troppo biondo, troppo moro, troppo magro, troppo grasso, con i denti storti, il naso da “strega”, le orecchie a sventola ecc…
Peggio ancora,però, quando non accettiamo un nostro modo di essere interiore:
Conosco un* ragazz* che non è etero… per questo ha paura di non essere accettat*, ha paura che gli altri non l* capiscano. E’ arrivat* persino a dirmi che questo suo modo di essere era un difetto.
Non l* capivo, perchè quest* mi* amic* è pien* di doti e qualità, non gli manca niente, per di più quest’ultimo non è un difetto ma una caratteristica.
“Ma come biasimarlo?!”
Pensa qualcuno…
Così, io mi chiedo: davvero siamo disposti a soffocare e zittire il nostro vero modo di essere per qualcuno che ci dice: “Non mi piaci!”
Non esiste la perfezione, non esiste la normalità, ma esiste l’unicità. Siamo pezzi irripetibili, illimitati e inimitabili di un enorme puzzle.
Non possiamo essere sbagliati perché non esistono delle copie giuste, siamo noi quelle copie.
Attenzione però, perchè avere autostima in se è diverso dall’essere arroganti e credersi sempre i migliori, bisogna saper rimanere umili e, quando necessario, saper ironizzare sulla propria persona.
Credere in noi stessi serve per sorridere.
Per questo vi lancio una sfida… Oggi quando arrivate a casa e passate davanti ad uno specchio e sorridete al vostro riflesso.
Articolo di Giulia Coha
Rivarolese: buona la prima
Come tutti gli anni, nel periodo delle vacanze di Natale, la Rivarolese svolge a Torino l’importante torneo giovanile di calcio tra le squadre provinciali per eleggere la miglior squadra under 13.
L’esordio nella competizione non la vede come la Sisport, forte squadra piemontese che raggruppa giocatori della scuola calcio della Juventus. Nonostante gli sfavori del pronostico, la canavesana riesce ad ottenere una vittoria grazie a un goal incredibile di Giovanni, che attentamente sfrutta una respinta sbagliata dalla difesa avversaria proprio allo scadere del primo tempo. Successivamente, malgrado gli sforzi degli avversari per cercare il pareggio, la Rivarolese mantiene la porta inviolata fino al termine della partita, portando così a casa una preziosa vittoria all’esordio contro un avversario molto forte.
Articolo di Nicolò Pellegrin
Intervista alla professoressa Tota
Ho deciso di intervistare la Professoressa Marilena Tota che lavora presso l’istituto comprensivo G. Vidari a Favria.
Da quanto tempo insegna?
Da quasi 5 anni
Ha uno studente preferito?
E’ una domanda a cui non si può rispondere
Qual è la classe peggiore secondo lei?
Tutte le classi hanno dei lati positivi e negativi
Perché ha deciso di diventare insegnante?
Ci sono stati due momenti nella mia vita che mi hanno fatto prendere questa decisione,: alle scuole medie avevo un'insegnante di lettere che era veramente simpatica;, poi un il mio amico ha avuto un’incidente che lo ha portato alla disabilità e questo mi ha spinto a iscrivermi al corso di sostegno.
Ha buoni rapporti con gli studenti?
Si, o almeno penso, bisognerebbe chiederglielo
Qual è la sua serie TV preferita?
Bridgerton
Ha un attore/attrice preferito/a?
Ce ne sono diversi, i miei preferiti sono Richard Gere, Luca Argentero e Alessio Boni
Ha lavorato in altri istituti oltre che a Favria?
Si, ho lavorato in una scuola superiore in Puglia, poi alle medie in provincia di Treviso e poi oltre che a Favria ho fatto il tirocinio come insegnante di sostegno a Valperga e alle superiori di Cuorgnè.
Articolo di Federico Truffarelli
Intervista alla professoressa Bertot
Ho deciso di fare un'intervista, inaspettata, alla professoressa Bertot perché mi sembra una professoressa sempre disponibile è brava.
Quale film le piace?
Il film che mi piace è c’è ancora domani.
Le piace insegnare la materia?
Sì, molto
Come ti trovi con gli studenti di 2?
Mi trovo bene anche se alcune volte sono un po' turbolenti.
Cosa le piace fare nel tempo libero?
Nel tempo libero il tempo è molto limitato però mi piacerebbe guardare film e camminare.
Le piacciono i dolci?
Sì, mi piacciono molto gli dolci.
Le piace sgridare gli alunni?
No, non mi piace sgridare gli alunni però quando bisogna sono obbligata.
Le piace stare in compagnia?
Sì, molto, però qualche volta è meglio stare in solitudine.
Qual è la sua classe preferita?
Non ho una classe preferita.
Quale libro le piace?
Il libro che mi piace è venuto il mondo.
Che colore le piace?
I colori che mi piacciono sono il verde e l'azzurro.
Articolo di Stefania Calia
Intervista a Leo Messi
Leo Messi è il calciatore più forte della storia del calcio, a parer mio, e che è anche stato affetto da nanismo.
Che mestiere fai nella vita?
Io faccio il calciatore professionista e adesso gioco nella squadra dell’Inter Miami in America con il ruolo di COC, cioè il centrocampista offensivo; in tutta la mia carriera ho segnato 848 gol in 1097 partite giocate.
Da dove vieni?
Io vengo da una città che si chiama Rosario, in Argentina.
Quando sei nato?
Sono nato il 24 giugno 1987 e adesso ho 36 anni.
Perché sei diventato un calciatore?
Sono diventato un calciatore per dimostrare alle persone che mi prendevano in giro per la mia malattia che tutti, se si impegnano, possono arrivare al loro obiettivo.
In che squadre di calcio hai giocato nella tua carriera?
Ho giocato nel Rosario, città in cui sono nato, nel Barcellona, nel Paris Saint Germain e infine nell’Inter Miami. Ho giocato anche nella nazionale Argentina.
Ti reputi il miglior calciatore di tutti i tempi?
No, ma sicuramente uno dei migliori.
Articolo di Marco Visentini
Intervista a Goku
Come ti chiami?
Il nome che mi è stato dato quando sono arrivato qui sulla Terra è Son Goku, ma in realtà io mi chiamo Kakaroth, perché così mi chiama il mio amico Vegeta.
Cosa significa Kakaroth?
Nel mio pianeta è solo un nome ma Kakaroth in italiano significa carota.
La persona che hai citato prima, Vegeta, chi è?
Vegeta è un mio caro amico, ma anche rivale. Lui è il principe dei Saiyan, nonché l’erede al trono del nostro vecchio pianeta. Se vi chiedete cosa sono i Saiyan, i Sayan sono la mia specie.
Quanti anni hai?
I Saiyan non invecchiano mai, ma comunque ho circa 44 anni.
Perché ti piace tanto combattere?
Mi piace combattere perché voglio diventare sempre più forte, in tutto.
Come hai fatto a vincere tutte le battaglie?
In molte battaglie sono stato aiutato, in una sono pure morto, ma comunque credo di vincerle grazie alla mia forza e al mio sangue Saiyan, dato che noi ogni volta che stiamo per morire qualcosa in noi si sblocca, simile a una forza in più che aiuta a finire la battaglia con la nostra vittoria.
Come hai fatto a resuscitare?
Sono riuscito a resuscitare grazie agli amici che mi hanno aiutato prendendo le sfere del drago ed esprimendo il desiderio di farmi tornare in vita.
Cosa sono le sfere del drago?
Sono delle sfere che evocano un drago dei desideri cui puoi chiedere tutto, tranne diventare più forte di lui.
Qual è il nemico più forte contro cui hai mai combattuto?
Il nemico più forte contro cui ho combattuto… Credo che sia Jiren, un combattente dell’undicesimo universo.
Quanti universi ci sono?
Prima c’erano 18 universi, poi Zeno, cioè l’essere più potente che esista, ne ha cancellati alcuni e adesso sono 11. Noi siamo nel settimo.
Dove sei nato e cresciuto?
Sono nato nel pianeta dei Saiyan che fu distrutto da un mio nemico e, prima che questo accadesse, mio padre e mia madre mi hanno inviato qui sulla Terra, difatti , dove sono cresciuto.
Perché hai accettato di fare questa intervista?
Ho deciso di fare questa intervista perché non avevo nient’ altro da fare dopo un allenamento e perciò sono venuto qui. Adesso devo andare, ciao.
Articolo di Benvenuto
Illustrazione di Mattia Geronimo
Un libro che stupisce
Leggere è la mia passione e il mio genere preferito è il Fantasy. Da sempre molti testi sono stati divorati dai miei occhi e ora sono ben conservati nella mia mente.
Oggi, però, sono qui per parlarvi di uno dei libri di Erin Doom: ”Il Fabbricante di lacrime”. Questo titolo è arrivato alle mie orecchie l’anno scorso per via delle mie amiche: molte ne parlavano e lo facevano molto bene ma, nonostante tutto, nessuna si è lasciata sfuggire qualcosa che potesse rivelarmi quello che era presente in quelle magiche pagine. Ovviamente non potevo non leggere quel libro che era sulla bocca di tutti. Allora, carica di curiosità, l’ho comprato e mi ha lasciato a bocca aperta e con delle nuove idee. Come mio solito ho dato solo uno sguardo al retro per farmi un’idea, ho trovato delle frasi che mi facevano pensare a un libro di quelli che leggevo di solito; un ragazzo con qualcosa che portava gli altri a soprannominarlo “Il Fabbricante di lacrime”. Mi sbagliavo del tutto. Da sempre mi sono detta di non giudicare un libro dalla copertina, ma stavolta, non mi aspettavo niente di speciale. Quello che i miei occhi e la mia fantasia si assaporavano era un racconto bello, coinvolgente e un po’ triste, ma molto appassionante. E’ narrata la storia di Nica, una ragazzina che vive in un orfanotrofio, spesso presa in giro per i suoi occhi: due sfere di un grigio chiaro ma in cui si può affondare.
E’ una ragazza che ama gli animali e fa di tutto, persino ferirsi, pur di aiutarli e per questo ha le mani coperte di cerotti. E’ anche il bersaglio preferito di Rigel, un ragazzo bellissimo, i cui occhi e capelli sono scuri come una notte senza stelle, sembra il bambino perfetto, suona il pianoforte e tutti lo vogliono adottare. Lui, però, trova sempre un motivo per far cambiare idea agli adulti.
Solo Nica sa che, in realtà, è crudele e spietato.
Un giorno la speranza di Nica di avere una vita felice e una famiglia normale prende forma: è stata adottata. Ma tutte le medaglie hanno un’altra faccia e presto si ritroverà a vivere con il suo incubo peggiore, Rigel.
Nica si imbarca in un’altra avventura ma, per lei, la tempesta è sempre all’orizzonte e il terrore che il suo sogno finisca è sempre lì a rammentarle di “fare la brava”.
So che potrebbe non convincervi essendo molto sentimentale ma merita di essere pubblicizzato.
In questo libro ci saranno: amori, colpi di scena e un passato traumatico.
Riuscirà il sogno di Nica ad avverarsi? Chi lo sa?
Vi invito a scoprirlo tuffandovi in questa storia che vi farà piangere, ridere, commuovere e riflettere.
Io l’ho trovata molto profonda e mi sembra di aver vissuto questa vicenda in prima persona.
Per lasciarvi ancora un po’ di curiosità e voglia di assaggiare questo mondo vi dico Nica tiene i cerotti anche per un altro motivo…
Articolo di Ginevra Ballarini