CURIOSITA' STORICHE

Coco Chanel

Coco Chanel, il cui vero nome era Gabrielle Bonheur Chanel, è nata il 19 agosto 1883 a Saumur, in Francia. Dopo la morte della madre, è stata mandata in un orfanotrofio gestito da suore, dove ha imparato a cucire. A 18 anni, ha iniziato a lavorare come cucitrice. Ha anche lavorato come cantante in un caffè, da cui ha preso il soprannome "Coco". Ha aperto il suo primo negozio di moda nel 1910. Ha introdotto uno stile semplice e pratico che ha liberato le donne dai corsetti e dagli abiti complicati che erano comuni all’epoca. Tra le sue creazioni più famose ci sono il la borsa trapuntata, i gioielli di fantasia e il "piccolo abito nero". Nel 1921, Coco Chanel ha creato il suo primo profumo, Chanel No. 5, che è diventato un prodotto molto famoso. Durante la guerra, è rimasta a Parigi, che era occupata dai nazisti ( dai tedeschi durante la guerra). Ha avuto una relazione con un ufficiale nazista, il che ha causato molte critiche. Dopo la guerra, si è trasferita in Svizzera. È tornata a Parigi nel 1954 per riaprire la sua casa di moda. E’ morta il 10 gennaio 1971 a Parigi. Coco Chanel non solo ha influenzato la moda, ma ha anche avuto un impatto significativo sulla società in generale. Ha liberato le donne dai corsetti e dalle fronzoli di pizzo offrendo loro camicie da marinaio e pantaloni larghi. Ha voluto che le donne si muovessero e respirassero nei suoi vestiti, proprio come facevano gli uomini nei loro. Il suo lavoro è stato, in molti modi, un modo per le donne di ottenere più libertà e diritti. Coco Chanel non ha inventato i pantaloni da donna, ma li ha indubbiamente resi popolari come capo di moda. Ha iniziato a indossare pantaloni larghi “da spiaggia” già nel 1918, ispirandosi ai tagli dritti e larghi dei pantaloni dei marinai. Ha trasformato le righe in moda. I marinai e i pescatori francesi indossavano maglioni a righe, fatti di lana lavorata a maglia per proteggerli dagli elementi, fin dal XIX secolo. Chanel, tuttavia, li ha trasformati in moda. Ha incoraggiato le donne ad essere sicure di sé e a trovare la felicità secondo i propri termini. Ha costruito il suo guardaroba su alcuni principi semplici: abiti in bianco e nero, abiti semplici ed eleganti, scarpe favolose e un look generale curato. Non solo ha influenzato la moda negli anni '20, ma anche le donne e gli uomini dell’epoca. Dopo aver liberato le donne dal corsetto, non c’è stato più ritorno. Il mondo ricorderà sempre la donna iconica dietro al marchio Chanel, e le donne le saranno per sempre grate per aver spinto i limiti di ciò che possono e non possono essere.


L'INTERVISTA

Buongiorno, io sono Coco Chanel la più famosa stilista del mondo.

Ho imparato a fare la cucitrice in Francia. Dopo la morte di mia madre, sono stata mandata in un orfanotrofio gestito da suore, dove ho imparato a cucire. E a 18 anni ho iniziato a lavorare come cucitrice.

Il mio soprannome “Coco” ha una storia interessante. Durante un periodo della mia vita, ho lavorato come cantante in un caffè. Era un lavoro che mi piaceva e mi dava la possibilità di esprimere la mia creatività. È stato proprio in quel caffè che ho acquisito il soprannome “Coco”. Questo soprannome mi è rimasto e da allora è diventato una parte integrante della mia identità.

Nel 1910, ho aperto il mio primo negozio di moda in Francia. Questo è stato un passo significativo nella mia strada scelta e ha segnato l’inizio del mio viaggio nel mondo della moda.

Ho  introdotto il mio stile semplice e pratico dove ha liberato le donne dai corsetti e dagli abiti complicati che erano comuni all’epoca. 

Ho liberato le donne dagli abiti lunghi e ingombranti stile 800, ho tolto i corsetti e accorciato le gonne.

No, ero solo molto povera e i miei 2 fratelli furono mandati a lavorare in una azienda agricola io invece andai in un convento con delle suore che mi insegnarono a cucire.

La moda è effimera, ma lo stile rimane. Tutta la mia arte è consistita nel tagliare ciò che gli altri aggiungevano.

Proposi d’introdurre delle novità nella moda femminile: eliminai il corsetto e incoraggai le donne a indossare dei pantaloni più comodi.

Sono stata capace di rivoluzionare l'idea della donna e il concetto di eleganza femminile grazie a i miei abiti dal taglio unico e inconfondibile.

Alla fine della guerra, fui accusata di aver collaborato con i nazisti, mi trasferì in Svizzera decidendo di vendere tutti i diritti del mio marchio a Pierre Wertheimer.

E’ stato un mio imprenditore francese. Fu uno dei miei  principali soci di affari.

Boudicca, la prima regina d’Inghilterra

Regina della tribù degli Iceni, una popolazione celtica che viveva nell'Inghilterra orientale.

Nata nel 30 dopo Cristo in Britannia.

Guidò la più grande rivolta anti-romana. 

Era dotata di capelli lunghi e fiammeggianti, e al collo portava sempre una collana d'oro celtica simbolo di nobiltà e del legame con l'aldilà. Si spostava sul carro, incitando i suoi uomini alla battaglia.

Era coraggiosa e determinata. In Storia Romana, Dione Cassio scrive che l'antica regina celtica aveva uno sguardo penetrante e una voce glaciale, e che indossava sempre una tunica multicolore. Oggi, Boudicca è un simbolo culturale importante per gli inglesi, che la ricordano per il coraggio e per la volontà di rivendicare la dignità del proprio popolo.

Sollevò in rivolta gli Iceni e i Trinovanti, radunò un esercito di 12.000k uomini e marciò contro Camulodunum


L'INTERVISTA

Mi chiamo Boudica che significa “vittoria” in celtico.

Sono nata durante l’ultimo anno dell’impero di Tiberio. in Britannia.

Sono la regina degli Iceni, e vengo descritta come una donna spietata e gelida, con occhi feroci ed una voce aspra. Ho  anche portato a termine la più grande rivolta anti-romana della storia.

Sono diventata regina dopo aver sposato Prasutago, il re filo-romano della tribù degli Iceni.

Dopo la morte di mio marito, l’Impero aveva preso il potere e strappato con la forza i nostri territori dato che nell’Impero era vietato avere i poteri se donne.

Sì, l’essere stata frustata nuda in pubblico dagli invasori romani che hanno anche violentato le mie figlie. Sono stata umiliata.

Ho giurato vendetta ai romani, nulla è al salvo dal loro orgoglio e dalla loro arroganza. Deturpavano il sacro e defloravano le nostre vergini. Vincere la battaglia o perire, ecco cosa io, una donna, ho fatto. 

Gli invasori imponevano pesanti tasse, vietavano le pratiche religiose dei celti e controllavano molti aspetti delle antiche tribù dell'isola.

Radunai tutte le tribù: gli Iceni, i Trinovanti, i Cornovii, i Durotrigi e altre tribù. Istigai i celti a combattere i Romani, in quel momento impegnati a sterminare i Druidi nell'Inghilterra dell'ovest e nel Galles del Nord. Io  Boudica guidai l'esercito che voleva far retrocedere il nemico nell'Europa continentale, liberando l'Inghilterra dal giogo dei romani. 

L'obiettivo principale della rivolta era liberare la colonia romana di Camulodunum, luogo della mia nascita, ma i nostri tentativi vennero repressi.

Per dimostrare che anche una donna maltrattata e umiliata come me potesse opporsi allo spudorato dominio dei romani e riunire le tribù per riuscirci, ma non mancava di sicuro anche il desiderio di vendetta per me, le mie figlie e tutte le altre donne maltrattate dagli invasori.

Si, voglio dire a tutte le donne, anche quelle che verranno dopo di me di farsi avanti e non farsi mai ridurre all’umiliazione come è successo a me, di combattere e farsi sentire a suon di urla o di sangue.

Samantha Cristoforetti 

Samantha Cristoforetti è un'astronauta e un’aviatrice italiana, è stata la prima donna europea comandante della stazione spaziale internazionale e la prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Lei è nata nel 1977 a Milano, ma è cresciuta in un paese in provincia di Trento: Malè.  Nel 1996 si è diplomata al liceo scientifico a Trento, dopo un anno di scambio culturale negli Stati Uniti. Nel 2001 si è laureata a Monaco di Baviera, in Germania, in ingegneria meccanica, specializzandosi in propulsione aerospaziale e strutture leggere. Durante questi suoi anni all’università è anche stata quattro mesi all’università di Aeronautica e Spazio a Tolosa, in Francia, dove ha potuto prendere parte ad  un progetto sperimentale di aerodinamica. La sua tesi, poi, l’ha scritta durante un soggiorno della durata di 10 mesi in Russia, presso l’Università di Tecnologie Chimiche Mendeleev. Sempre nel 2001 è entrata nell’accademia aeronautica di Pozzuoli, ricoprendo per 4 anni il ruolo di capocorso. Nel 2005 poi si è laureata in scienze aeronautiche presso l'Università Federico II di Napoli. Quattro anni dopo, nel 2009, è stata reclutata come astronauta ESA e dopo pochi mesi ha iniziato il suo addestramento, che ha finito dopo circa un anno. Nel 2012 le è stata assegnata una spedizione sulla Stazione Spaziale Internazionale, per cui è partita il 23 Novembre 2014 ed è tornata l'11 giugno 2015, dopo aver trascorso 200 giorni nello spazio. Dopo il suo ritorno sulla Terra le sono stati affidati dei compiti di tipo tecnico-manageriale presso l’EAC (Centro Europeo degli Astronauti). Inoltre Samantha ha anche fatto parte di un progetto di collaborazione con le controparti cinesi e, nel 2017, ha partecipato ad un corso di sopravvivenza in mare organizzato dal Centro Cinese degli Astronauti. Questa è stata la prima occasione in cui astronauti cinesi e non cinesi si sono addestrati insieme in Cina. Inoltre Samantha è anche stata a capo del progetto NASA Extreme Environment Mission, durante il quale è potuta stare 10 giorni nell’Aquarius, l'unica stazione di ricerca sottomarina al mondo. 


L'INTERVISTA

Samantha Cristoforetti

Attualmente lavoro nell’Agenzia Spaziale Europea e, nel 2022, ho partecipato alla missione Minerva, grazie alla quale sono potuta tornare sulla Stazione Spaziale Internazionale. Durante questo periodo, con la Crew 4, abbiamo fatto molti esperimenti in orbita.

Fin da piccola mi piaceva guardare le stelle e il cielo, poi ho iniziato a guardare programmi di divulgazione scientifica, con cui la mia curiosità è cresciuta.

Ho frequentato un liceo scientifico e ho fatto un anno di scambio culturale negli Stati Uniti, dove ho potuto studiare meglio la lingua inglese, che poi mi è stata molto utile nel mio futuro lavoro. Nel 1996 mi sono diplomata e poi ho scelto di frequentare l'università di ingegneria meccanica a Monaco di Baviera con specializzazione in propulsione aerospaziale e strutture leggere. Durante questo periodo ho anche studiato a Tolosa e in Russia. Nel 2001 mi sono laureata e nel 2005 ho preso la seconda laurea in scienze aeronautiche presso l'Università Federico II di Napoli.

E’ stata molto emozionante, perchè era il lavoro che sognavo da quando ero piccola e quello per cui avevo studiato moltissimo nel corso degli anni. Inoltre sono molto fiera perchè sono stata la prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea.

E’ stato molto interessante e, soprattutto, unica. L’Aquarius è infatti l’unica stazione di ricerca sottomarina al mondo ed è stato un onore essere potuta andarci, anche solo per un tempo piuttosto breve. 

Tutti gli incarichi che ho avuto sono stati molto belli ed importanti per me, perché riguardano tutti la mia passione, lo spazio, ma quello a cui tengo di più è il primo viaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale. E’ stato davvero emozionante essere potuta stare nello spazio per un tempo così lungo e, inoltre, vado molto fiera di questa missione perché mi ha resa la prima donna europea comandante della stazione spaziale internazionale.

In passato ho avuto molti incarichi importanti e spero di averne ancora in futuro. Inoltre spero di poter continuare a lavorare per l’ESA.

Non cambierei quasi nessuna scelta, mi piace il mio lavoro e vado molto fiera dei miei risultati lavorativi, ma probabilmente cercherei di avere meno paura e quindi scegliere di fare quello che voglio senza farmi intimorire.  

Da più giovane, soprattutto quando scelsi di frequentare l’università di ingegneria meccanica, mi veniva spesso detto che questa università era molto difficile e che non era molto adatta ad una ragazza. Inizialmente questi commenti mi preoccupavano e mi facevano dubitare delle mie capacità, ma poi decisi di mostrare a tutte queste persone che non avevano ragione e che anche le ragazze possono frequentare questi corsi.

Inizialmente è stato piuttosto difficile farsi accettare e, soprattutto, dimostrare che avevo studiato molto e potevo aiutare nella ricerca. Dopo un po’ di tempo e molto impegno sono riuscita a mostrare la mia conoscenza della materia e quindi hanno iniziato ad avere fiducia nelle mie capacità.

Consiglio di non farsi spaventare da questo perché nonostante a volte possa essere piuttosto difficile farsi considerare e mostrare il proprio talento, questo è possibile, se ci si impegna molto. Inoltre è importante non farsi influenzare dai commenti altrui e continuare a seguire i propri sogni.

Giovanna D'Arco

Mi chiamo Giovanna D’Arco e sono figlia di contadini benestanti, analfabeta, diciannovenne, nata nel 1412 a Domrémy.

Una “voce” mi ordinò di andare a combattere, avrei dovuto contrastare l’assedio di Orléans. 

Avevo 13 anni quando Dio mandò una voce per guidarmi. Era la voce dell’arcangelo Michele, che mi ordinò di guidare l’armata di Carlo, futuro re di Francia, alla vittoria contro l’invasione inglese.

Queste voci mi diedero una forza e coraggio incrollabili.

Ci troviamo nella Guerra dei cent’anni. Mi recai da Carlo VII, erede al trono di Francia, per chiedere se potevo avere dei vestiti adatti per combattere e lui, inaspettatamente, acconsentì, affidandomi la guida dell’esercito.

Perché erano abiti più consoni per la battaglia, e questo permetteva anche di proteggermi dagli sguardi dei maschi. 

Combattevo per porre fine all’invasione inglese.

Perché ero molto giovane (pulzella) e perchè iniziai la mia avventura con il successo della liberazione dall’assedio inglese di Orleans nel 1429. 

Quando incoronarono Carlo VII, i cittadini mi fecero una grande festa considerandomi la salvatrice della corona.

Avevo rianimato la stanca campagna militare della monarchia di Francia e intorno al mio nome cominciarono subito a fiorire leggende.

Dopo aver opposto resistenza venni catturata dai Borgognoni, alleati inglesi e dopo mesi, tra cui due tentativi di fuga, venni venduta agli inglesi

A Carlo VII non conveniva affatto essere associato ad una strega eretica, pertanto preferì evitare tentativi per liberarmi.

Contro di me c'erano ben 70 capi d’ accusa tra cui la stregoneria e l’ eresia, . Ero eretica perché mi ero vestita da uomo.

Assolutamente no. Sentivo Dio costantemente al  mio fianco.

Per eresia, perché vestivo abiti da uomo.

Venni messa al rogo, bruciata viva nella piazza del mercato di Rouen, nel 1431.

Avevo solo 19 anni.

Dopo 20 anni dal rogo Carlo VII volle  un nuovo processo che mi giudicò innocente.

Sono stata proclamata Santa nel 1920 da Papa Benedetto XV, perché, dal mio esempio, tutti i cristiani imparino che l’obbedienza ai voleri di Dio è santa e devota.

Perchè decisi di combattere per tutta la mia giovane vita per gli ideali di libertà del mio paese.