SCRITTURA CREATIVA

Il Progetto di Scrittura creativa stavolta ha incontrato con successo gli alunni della 2^C: tanti giornalisti si sono divertiti a scrivere e realizzare prodotti grafici per i lettori. Non è mancata la fantasia... 

Buona lettura!

Prof. Marilena Tota

La professoressa dai capelli azzurri

Ho scelto di intervistare la professoressa Airola, per la sua pazienza illimitata e per il suo sorriso brillante… Ma non perdiamoci in chiacchiere e iniziamo con le domande:

Pizza e gelato.

Non ne ho.

La 2^C.

Molto bene.

Nella mia vita ho avuto molti professori. Volevo diventare la migliore.

Molto bene.

Mi darei 8.

Da dieci anni

Mi trovo benissimo, è il mio posto preferito.

Due cani e due gatti che girano intorno alla casa.

In Camargue

Il primo 10 a una ragazza discalculica che ha fatto una verifica con lo stesso numero di esercizi come quello dei suoi compagni.


Articolo di Nada Achiq

La scalata dell'Everest senza ossigeno 

– Buon giorno Signor Messner, com’è stata la sua esperienza del 1970 sull’Everest?

– Ero felice di essere stato invitato alla spedizione, mi ha cambiato completamente la vita.

– Vuole raccontarci quest’esperienza?

– Ero un bravo alpinista ma, dopo allora, il gelo che mi aveva bloccato le dita dei piedi ha bloccato la mia carriera, perché mi sono state amputate.

In più la perdita di mio fratello Gunther è stata un brutto colpo: sono stato aggredito dai media che mi hanno accusato di averlo abbandonato.

– Cosa è accaduto a suo fratello?

– Raggiunti gli 8125 m lui era stanco e stava male. Per salvarci saremmo dovuti scendere dal versante meno ripido, ma a rischio valanghe. Dopo due giorni Gunther  restò indietro e non lo vidi più, lo cercai per una notte ma non lo trovai e poi venni soccorso da un gruppo di montanari.

– E’ tornato sull’Everest dopo quella volta?

– Sì, sono tornato nel 1978 a cercare da solo il corpo di mio fratello. Poi ho pagato per anni i montanari e lo trovarono nel 2005.

– Com’è il suo rapporto con la montagna?

– Capisco i montanari e per loro è difficile spostarsi in città, così ho costruito e aiutato a funzionare quattro scuole.

– A cosa si è dedicato dopo l’alpinismo?

– Mi sono dedicato alla scrittura e al cinema: è stato dedicato un film alla scomparsa di mio fratello, in parte documentario. In sintesi non riesco proprio a spezzare il filo che mi lega all’Everest. 



Articolo di Paolo Bollero

Papà Dimitri

Ho comprato papà Dimitri su Ebay, da Coha Lucietta e Pagliano Mauro. L’ho pagato 200 euro perchè l’hanno già usato i suoi  vecchi proprietari.

Quando è arrivato era in una scatola e, a parte, i suoi accessori (vestiti, scarpe,oggetti…). L’ho scartato e ho trovato la garanzia che è per tutta la vita. Quando l’ho attivato mi ha spiegato le sue funzioni; per non lasciarlo da solo ho comprato mamma Carmen, sua moglie. La garanzia non è servita perché, se si fa male, si aggiusta con un barbatrucco. E’ alto 1.92 metri e magro. La sua faccia è molto espressiva e attraente, sembra un Giga Chad, con la barba come i vichinghi e  i capelli come Sonic, gli occhi marroni e il naso regolare.

Il suo stile è unico e quasi storico. 

Le avventure con papà Dimitri sono indimenticabili: una di queste è stato il compleanno della mia bisnonna. Avevamo portato la torta ma avevamo sbagliato gli anni, ne compiva 92 ma sulla torta c’era scritto 91. Papà Dimitri è “San Francesco”: letteralmente tutti gli animali che abbiamo o abbiamo avuto stanno sempre con lui. 

Grazie a  papà ho la mia gatta Viola, un po’ smonca come me.

Il suo carattere è unico (come lui): sa quanta ironia deve usare.

E’ divertente e quando abbiamo fatto un gioco con le lettere dell’ alfabeto per italiano e geografia era un vero e proprio DIZIONARIO (e lo sottolineo). 

E’ appassionato di moto e bici, infatti 3 anni fa aveva la KTM DUKE 790. Adesso ha due bici, una mountain bike  e una da corsa. Fra gli sport preferisce il basket e il calcio; quando d’estate giochiamo a calcio con mia sorella Benedetta (3 anni) io faccio il portiere, lui tira e segna sempre, anche se ha un problema al ginocchio (era compreso nella descrizione).

A quest’ uomo lascio più di mille stelle perché tratta bene la sua famiglia. Posso dirlo da figlia: è il papà che ho sempre desiderato (anche mia mamma Carmen) e non farei mai un reso. Sono contenta perchè c’è sempre stato per ogni cosa, anche quando ero sola, anche per cominciare a giocare a basket. I suoi vecchi proprietari l’hanno cresciuto bene spero che non si rovini mai.


PS: Quando ero piccola papà Dimitri al mattino presto, alle 7, tornava dal lavoro con la sua moto (il KTM) e io andavo sul balcone con mia nonna ad aspettarlo con gioia prima di andare a scuola (per avere il sorriso tutto il giorno).

Grazie a lui ho il desiderio e il sogno di avere una moto.



Articolo di Vittoria Pagliano

Meme