SCRITTURA CREATIVA

La primavera mi ha permesso di conoscere ancora due simpatiche classi seconde della Secondaria per lo svolgimento del progetto “Scrittura creativa”, finanziato con i fondi dei genitori.

Ecco alcuni dei capolavori in cui si sono cimentati gli alunni e le alunne di 2^D e 2^E.


Prof. Marilena Tota

Intervista alla Prof.ssa Angeloni


Ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Lettere perché sono sempre stata interessata allo studio del linguaggio naturale; mi ha sempre affascinato l'idea che le parole, scritte o prodotte con la voce e disposte secondo una successione logica, consentano di articolare il pensiero, stabilire delle relazioni sociali, esporre concetti complessi, esprimere sentimenti e stati d'animo. Il mio interesse per il linguaggio è rimasto invariato ma in più, come docente, cerco di comunicare e trasmettere ai miei alunni anche gli insegnamenti ricavati dalla lettura dei testi letterari, antichi e moderni, che mi hanno aiutato ad affrontare la complessità del mondo e a sviluppare il senso critico



Intervista di Kristal Del Busso

Clash Royale, un gioco (non) per tutti

Oggi vi voglio parlare di Clash Royale, un gioco proprietà della Supercell.

Io ne ero già a conoscenza ma ho iniziato a giocare quest'estate grazie ad alcuni amici; secondo me è un passatempo molto divertente e non così banale come molte persone a partire dai miei genitori pensano, questo perché lo considero un gioco non ai livelli di tutti perché bisogna saper utilizzare i propri mazzi con le proprie esperienze e qualità di gioco, quindi se avete appena iniziato a utilizzarlo vi consiglio di non prenderlo sottogamba perché man mano che si avanza si affrontano avversari

più e bisogna essere svegli.

Clash Royale mi piace molto perché:

Inoltre con i propri amici si possono creare dei veri e propri clan dove si possono fare amichevoli e battaglie tra club.

Questo gioco lo consiglio a tutti quelli che vogliono provare un'esperienza unica nel suo genere anche perché questo svago è come se portasse in un'altra epoca.



Articolo di Matteo Ballario

Un film da ricordare

Nessun film mi ha colpito molto oltre a: “Wonder”, “Anna dai capelli rossi” e “La vita è bella”. Oggi non posso parlarvi di tutti e tre perché non ci sarebbe tempo, ma ho scelto “La vita è bella”. Ho deciso di parlare di questo film perché mi è piaciuto molto il modo in cui gli autori hanno recitato. La prima volta in cui l’ho visto è stata quest’anno nel Giorno della Memoria. Questi film è stato registrato tra il novembre tra il 1996 e l’aprile 1997 con il titolo “Buongiorno principessa”, frase che il protagonista pronuncia molte volte a sua moglie. Giosuè, (figlio del protagonista) nella vita reale si chiama Giorgio Cantarini e ha interpretato il suo ruolo, nonostante fosse così piccolo. Guido, il protagonista è Roberto Benigni e ora ha 71 anni. Possiamo dire che essendo un attore, un comico, un regista, uno sceneggiatore e un cantautore italiano, nella sua vita si è dato molto da fare. Dora, la moglie del protagonista, si chiama Nicoletta Braschi ed è conosciuta soprattutto per aver recitato in questo film. È un attrice e produttrice cinematografica. Questo film è ambientato nel campo di concentramento di Auschwitz e lo consiglio a tutti, soprattutto a chi è appassionato della  storia e vuole capire nel dettaglio cosa è accaduto durante la Seconda Guerra mondiale.


Articolo di Daisy Gumari

Il giorno più bello dell'anno

Senza dubbio il giorno più bello dell’anno scorso è stato il 27 ottobre. Subito dopo la fine della scuola io e mia mamma ci siamo messe in macchina e siamo partite verso il concerto di Ariete, la mia cantante preferita. Poiché sarebbe stato il mio primo concerto ero super emozionata e impaziente di arrivare. Il concerto si è svolto al Mediolanum forum. Il tempo che mi separava dall’evento sembrava interminabile, ho provato così tante emozioni che niente mi sembrava reale, tutto somigliava ad un sogno.

Dopo circa due ore è iniziato il concerto, mi sentivo felice come mai prima d’ora, stavo provando così tante emozioni insieme da non riuscire a spiegarle, sicuramente uniche. Ad un certo punto mi sono anche commossa. Dopo circa due ore purtroppo il concerto è terminato e il tempo è passato veramente velocemente. Subito dopo ero triste al pensiero che il concerto fosse finito e avrei voluto ripeterla all’infinito. Quest’esperienza mi ha lasciato un ricordo indimenticabile: ogni volta che guardo i video e le foto che ho fatto quel giorno oppure ogni volta che ascolto una canzone di Ariete mi sembra di rivivere la stessa avventura e le stesse emozioni. Non vedo l’ora di partecipare nuovamente al concerto.


Articolo di Giulia Norcia

La vita nella Disney

I creatori della Disney sono Walt Disney e Roy Oliver Disney, sono due fratelli nati rispettivamente il 5 dicembre 1901 e il 24 giugno 1893. Fu fondata nel 1923 e così nacque anche  il primo personaggio chiamato Oswald. Invece, il cartone più vecchio è Biancaneve e i sette nani nacque nel 1937.

L’azienda era in origine uno studio di animazione. Negli anni trenta e quaranta iniziò a produrre anche lungometraggi animati. Dopo la morte dei due fratelli Disney l’azienda affrontà una crisi che portò una crisi di OPA (acronimo di Offerta pubblica di acquisto). A partire dalla metà del decennio, le produzione Disney Channel e di Disney store ritornano. A metà degli anni novanta l'azienda si è espansa, utilizzando nuove innovazioni cioè Internet e i videogiochi. I primi anni duemila hanno causato problemi finanziari, con la vendita di alcune aziende, ma nel frattempo la società ha acquistato altre imprese in diversi settori: Baby Einstein, Muppets, Jetix, Pixar, Marvel, Lucasfilm.

Nel dicembre 2017 l'azienda ha annunciato l'intenzione di acquistare  Rupert Murdoch per 52,4 miliardi di dollari. Nel 27 luglio 2018 l'ottenimento è diventato ufficiale.

Ammiro molto la Disney per il lavoro che ha fatto in tutti questi anni. Se dovessi scegliere un film da guardare proporrei sempre La bella addormentata nel bosco. Fin da piccola mi piaceva molto per la trama.


Articolo di Amelia Picchiottino

Il Prof. più sportivo della scuola

Ho deciso di fare un’intervista al professor Bagnato perché è bravo e simpatico e, visto che vorrei diventare un suo collega, ho deciso di chiedere ad un esperto.

La mia più grande passione è fare sport, in particolare il calcio, perché amo la competizione e lo ritengo un'ottima valvola di sfogo dopo aver lavorato.

Dopo le Medie, ho svolto i miei studi a Rivarolo al Liceo Moro e successivamente a Torino presso l’Università di Scienze motorie.

Ho iniziato a lavorare saltuariamente durante il periodo dell'Università per guadagnarmi qualcosa per i miei divertimenti e per comprarmi la mia prima auto: facevo il magazziniere in una casa editrice, poi, conclusi gli studi ho iniziato a lavorare nelle palestre finché non ne ho aperta una mia.... 

Ho scelto di fare l'insegnante per trasmettere le mie conoscenze sportive ai giovani, sperando che possano appassionarsi e che possano praticare dell'attività fisica anche fuori dalla scuola. In particolare, ho scelto l'insegnamento alle Medie perché penso che sia la fascia di età in cui io possa trasmettere meglio questi insegnamenti.

Sto bene quando riesco a condividere le giornate assieme a mia moglie o mia figlia e quando vince la Juve....

Per diventare insegnante ho dovuto superare un concorso, dopo alcuni anni 


Intervista di Edoardo Polito

Crescere... guardando un film

Quando mi è stato detto di dover scrivere un articolo, non nego di essermi un pochino spaventata, più che altro perché io non l’avevo mai scritto. 

Poi però guardando i numeri pubblicati mi sono incuriosita e ho deciso di provare.

Per questo “primo articolo” ho deciso di parlare di un film che, credo, tutti abbiamo sentito nominare: “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi. 

Ecco alcune informazioni a riguardo: Il film è da prima occasione, da regista di Paola Cortellesi è stato girato a Roma e dura 1 ora e 58 minuti.

Molti potranno domandare il significato di questo titolo così particolare, e io posso consigliare soltanto… di andarlo a vedere al cinema! Per capire questo e molto altro bisogna semplicemente vedere il film!

Posso dare ancora però qualche informazione… 

E’ ambientato nel 1946, quando era appena finita la Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, affronta un tema molto importante, quello della violenza di genere e dei diritti delle donne.

Ma ora veniamo al dunque… cosa ne penso io? 

Allora… parto con il dire che non ho deciso io di andare a vedere questo film, ma mia nonna e allora io curiosa come sono, ne ho approfittato; posso dire però che non me ne sono pentita.

Questo film a me è piaciuto molto perché parla di un tema molto attuale, ovvero i diritti delle donne, perché purtroppo sì, ancora oggi non vengono rispettati.

C’è un altro motivo per cui lo consiglio e per spiegarlo sarò costretta a fare un piccolo SPOILER; infatti ad un certo punto si affronta un argomento un po’ particolare, quello della scelta. 

Infatti ci insegna a stare attenti alla scelta della persona che ci accompagnerà nella vita, perché non è scontato.

Questo film a me è veramente piaciuto e mi ha insegnato molto.

Consiglio vivamente a tutti quelli che non lo avessero ancora visto di andarlo a vedere, non ve ne pentirete! 


Articolo di Anna Ponzetto

Partigiani... anche noi!

Siamo davvero sicuri di conoscere il nostro passato? “I pirati delle montagne”, un libro storico scritto da Carlo Greppi e pubblicato nel 2023 dalla case editrice Rizzoli, ci aiuta a rispondere a questa domanda.

Carlo Greppi è uno storico e scrittore italiano. Collabora con Rai Storia e con l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, che si occupa di studiare la storia della Resistenza partigiana in Italia. E’ autore di numerosi romanzi per ragazzi. 

Il libro narra le vicende di un gruppo di partigiani nascosti in una delle tante valli delle Alpi, vicino al piccolo paesino di Framonti. Questi partigiani di nazionalità, culture e tradizioni diverse, riescono a ritrovarsi e a stringere amicizie perché sono tutti legati da una cosa, il desiderio di libertà, che non ha distinzioni. E’ come l’aria, ci si accorge che manca solo quando si capisce di non averla. Con varie imprese, con molti sacrifici e anche con il dolore per la morte dei propri cari e degli amici, riescono alla fine a liberare il loro paese dall’occupazione nazista. 

Le tematiche sono molte, profonde ed evidenziano le caratteristiche di ragazzi, che hanno scelto persino di morire, per garantire un futuro migliore al mondo.

Il coraggio è la loro caratteristica principale, infatti i partigiani, anche se hanno paura, continuano a lottare per poter vivere in un mondo migliore, sapendo cosa sarebbe successo loro se fossero stati catturati. Molti resistevano anche alle torture per non rivelare dove si nascondessero i compagni. 

Un’altra tematica fondamentale è l’amicizia: la Resistenza è fatta principalmente da ragazzi con gli stessi ideali che si confrontano, stringono amicizie, si aiutano a vicenda per il bene comune e danno una mano ai compagni in difficoltà.

Il dolore è un sentimento comune nei gruppi partigiani. Tutti erano preoccupati e ansiosi di cosa potesse succedere alla loro famiglia e spesso dovevano subire anche lo sconforto della perdita dei compagni o la delusione nello scoprire che tra loro c'erano dei traditori.

Tuttavia il desiderio di libertà spinge i partigiani a combattere e a rischiare la propria vita. Desiderano avere la possibilità di dire quello che pensano e di far valere le proprie opinioni, per costruire un mondo di democrazia e di uguaglianza fra tutti i popoli. E’ un sogno che tutti noi possiamo vivere proprio come sottolinea il protagonista rivolgendosi ai suoi compagni di lotta: “Che tu sia inglese o tedesco, americano o spagnolo, russo o italiano, cecoslovacco o polacco, etiope, brasiliano o neozelandese, dove c’è la libertà, o dove si sta combattendo per ottenerla, lì è la tua patria”.


Articolo di Nicolò Savoia

Quelli che non tutti hanno

Sapete cosa non è da sottovalutare? Le amicizie, perché quelle che durano più di due anni saranno quelle che resteranno, anche se cascasse il mondo. Quindi se  sei curioso continua a leggere. Quante volte avrete voluto un* amic* del cuore? Beh sinceramente sto ancora cercando il/la mio/a migliore amica/o e quindi vi chiedo cosa serve per essere un* amic* perfett*. E’ più semplice farlo che dirlo. Questa persona deve essere disposto/a in ogni momento ad ascoltarti e tu devi essere pronto/a a fare lo stesso sempre, in qualsiasi situazione e in qualsiasi momento; è sempre lì con te anche nei momenti “no”; sa cosa è meglio per te e come ho detto prima è SEMPRE con te. Alcune persone si potranno chiedere cosa serve ad avere un* migliore amic*. Ci sono molti aspetti positivi, per esempio se sei giù di morale puoi appoggiarti sulla sua spalla, puoi ridere e fare anche cose discutibili tanto non giudicherà, soprattutto l*i. E ricorda che se hai dei fratelli o sorelle sei più che fortunat* perché l*i ci saranno per sempre.Magari l’amico/a se ne andrà, ma l*i no tienilo ben a mente anche se litigate sempre. Io so cosa vuol dire e anche se sembra che l*i non ti voglia bene, ma tu continua a dimostrarglielo con tutto/a te stesso/a.


Articolo di Sofia Schillaci

Il Gianferr

Il Gianferr è una squadra di pallavolo che nasce nel 2018 grazie a una comitiva di adulti, che si ritrovavano per gli allenamenti nella piccola palestra delle scuole medie a Valperga. Ora si allenano a Favria nella palestra della scuola, due volte a settimana e di preciso; l’under 12, il super 11 e il minivolley il martedì e il venerdì; l’under 15 e l’under 18 il mercoledì e il venerdì; invece gli adulti il martedì o il giovedì. Da quel momento la società ha iniziato a crescere e a raggiungere i primi traguardi. E questo per dirvi che non dovete mai arrendervi. Io gioco in questo posto ed è bellissimo perchè c’è una bellissima  atmosfera anche quando ci sono le partite, perché magari hai tanta ansia e le tue emozioni sono tutte scombussolate e magari ne risente la squadra, ma un gruppo passa tutto. Ricordatevi che se volete potete provare, basta chiamare questi numeri:

Gianfranco Ferrando 320 0218529

Paola De Marmi 320 5536628

oppure consultare il sito: https://elipera2000.wordpress.com

Special guest

Buongiorno a tutti! Mi chiamo Gioele Viale e oggi sono qui con una persona speciale che vorrei tanto farvi conoscere con un’ intervista. Sono molto emozionato e spero lo siate anche voi. Direi che possiamo iniziare…


Intervistatore: Innanzitutto… Chi sei? Come ti chiami?

Ospite: Ciao a tutti! Mi chiamo Paul Walker e sono un attore e un produttore cinematografico.


Intervistatore: Che bello! Da dove vieni e quando sei nato?

Ospite: Vengo dagli Stati Uniti e sono nato il 12 settembre 1973. 


Intervistatore: Allora sei giovanissimo! Come sei diventato famoso?

Ospite: Sicuramente i film di “Fast and furious” sono quelli che mi hanno dato la possibilità di diventare chi sono. 


Intervistatore: Parlando di "Fast & Furious", com'è stato lavorare ad un progetto come quello?

Ospite: È stato incredibile. Quando abbiamo iniziato, non avevamo idea che saremmo arrivati così lontano e si è creata una vera e propria famiglia sul set. 


Intervistatore: Chi hai interpretato nei film? C'è un momento o una scena che ricordi con particolare affetto?

Ospite: Ho interpretato Brian O'Conner .Ce ne sono molti di bei momenti ma se devo sceglierne uno, direi la scena finale di "Fast & Furious 7" perché è stata una delle ultime scene che abbiamo girato con il cast originale. 


Intervistatore: Vorrei anche chiederti quali sono le tue passioni al di fuori del mondo del cinema

Ospite: Amo gli sport estremi. Sono un grande appassionato di surf e di tutto ciò che coinvolge l'oceano. Adoro anche le auto, ma questo era facilmente intuibile.


Intervistatore: Grazie mille per questa chiacchierata, Paul. È stato un vero piacere.

Ospite: Grazie a te. È stato un piacere per me anche. A presto!


Intervista di Gioele Viale

Special guest

Buongiorno, mi chiamo Mattia e oggi è un giorno importante perché finalmente ho la possibilità di incontrare e farvi conoscere uno dei miei idoli. Gli farò qualche domanda per scoprire qualcosa di nuovo su di lui…iniziamo!


INTERVISTATORE: Partiamo con qualcosa di semplice. Chi sei? Presentati per chi ancora non ti conosce.

OSPITE: Mi chiamo Stephen Curry e sono un famoso giocatore di basket.


INTERVISTATORE: Quando e dove sei nato?

OSPITE: Sono nato negli Stati Uniti il 14 marzo 1988, quindi ho 36 anni. 


INTERVISTATORE: Qual è stata la tua prima esperienza con il basket? E’ anche il mio sport preferito.

OSPITE: La mia prima esperienza con il basket è stata giocare nella squadra di mio padre quando ero ancora molto giovane. È lì che ho sviluppato la mia passione per il gioco.


INTERVISTATORE: Meraviglioso! Quindi, cosa ti ha spinto a diventare un giocatore professionista?

OSPITE: Ho sempre sognato di giocare nella NBA e ho lavorato sodo per rendere quel sogno realtà. Ci vuole molta passione, allenamento e sostegno dalle persone che ti circondano.


INTERVISTATORE: Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera? 

OSPITE: È difficile scegliere ma vincere il mio primo titolo NBA con i Golden State Warriors nel 2015 è stato incredibile. 


INTERVISTATORE: Hai altre passioni al di fuori del campo da gioco?

OSPITE: Adoro passare del tempo con la mia famiglia e giocare a golf.


INTERVISTATORE: Grazie mille per il tuo tempo, Stephen. È stato un piacere parlare con te.

OSPITE: Grazie a te! A presto.


Intervista di Mattia Simonetta

La morte di Akira Toriyama: una vera tragedia

Mi dispiace annunciare il fatto che Akira Toriyama è morto il 1^ Marzo 2024 per un’ematoma subdurale acuto (un’emorragia tra 2 meningi).

Il padre di Dragon Ball se n’è andato a sessantotto anni lasciando dei capolavori amati da tantissimi.

Cosa ne sarà?: Toyotaro continuerà la serie realizzando nuovi capitoli; cominció la sua opera più famosa Dragon Ball nel 1984 e finì nel 1995.

Dopo aver smesso di essere totalmente coinvolto, assunse Toyotaro lavorandoci ancora un po ' e dandogli dei consigli.

Questa notizia tragica ha stravolto il mondo degli appassionati. Molti altri mangaka hanno parlato della sua morte dicendo che è stato una fonte di ispirazione che ha dato inizio ai loro mondi.


Intervista di Andrea Giaccone

Una tra le migliori lezioni

Ciao, mi chiamo Carola e ho 12 anni, e voglio raccontarvi della prima volta che ho saltato a cavallo. 

Era la mia Cresima e mi avevano regalato 12 lezioni di equitazione da Ferrando a Favria. 

Dopo un paio di lezioni, l'istruttrice mi ha detto che mi avrebbe fatto saltare. 

Ero molto emozionata, felice, impressionata e orgogliosa allo stesso tempo. 

Il primo salto è andato male perchè ovviamente era basso per il mio cavallo, ma il secondo è andato benissimo e la mia istruttrice ha detto che sono stata bravissima. 

È stata una delle giornate più belle della mia vita. 


Articolo di Carola Defenu

Meme