Il mondo non lo vediamo e non lo capiamo, lo percepiamo – e basta. La pressione è il metro di tale percepire. Percepire il mondo significa tastare il mondo: per la teoria della "mente estesa", il nostro cervello ha un posto ben confinato, ma la nostra mente è diffusa, tentacolare. È anche la mano. La pressione della mano è la pressione della mente. Merleau-Ponty aveva ragione nella misura in cui, da esseri incarnati, abitiamo un corpo contro il quale il mondo esercita continua pressione – e dal quale imprimiamo pressione sul mondo. Chiasma.
Viviamo nel mondo come due mani aggrovigliate: toccati e toccanti allo stesso tempo. Chi esercita pressione su di chi?