[marzo 2024]

Articolo su Rivista

Articolo all'interno di OFFICINA* n. 44 – "N(ex)t Generation", Anteferma, Conegliano, 2024, pp. 88-89. ISSN: 2532-1218

(con Alberto Cervesato)

[pubblicazione]

"Architetture proattive"

Il calo demografico nazionale va di pari passo con l’innalzarsi dell’età media: questo dovrebbe spingerci a ripensare lo spazio – privato e pubblico – per far fronte alle nuove, future esigenze di una popolazione sempre più anziana. Prevedere la “silver society” ma tentare di anticiparla, adesso. Le abitazioni, e non solo quelle, dovranno già provare a trasformarsi: anticipare e includere possono allora diventare due parole-chiave. Da ciò, si vogliono indagare i ruoli che il progetto architettonico ed urbano può assumersi per cercare di fornire concrete risposte a questioni oramai dirimenti.

Lucas Cranach il Vecchio, La fonte della giovinezza, 1546

Il problema di un pianeta che, in alcune sue parti più ricche ed agiate, invecchia rapidamente, sembra in qualche modo diventare uno dei grandi temi del progetto contemporaneo. La demografia dell’Europa odierna sembra essere una delle questioni aperte più concrete anche nel campo dell’architettura dello spazio minuto, anche se il più ampio dibattito sociale e civile interessa prevalentemente altre fasce d’età (Sangalli C., Trabucchi M. (a cura di), Età anziana: tempo di diritti e responsabilità, Il Mulino, Bologna, 2023).

Il calo demografico nazionale va di pari passo con l’innalzarsi dell’età media, e ciò significa dover iniziare a ripensare lo spazio per far fronte alle nuove esigenze di una popolazione sempre più anziana. Prevedere la silver society tentando di anticiparla, oggi. Anticipare e includere possono allora diventare due rinnovate posture progettuali, sia per provare a rispondere ad una condizione digitale che nel mentre si fa sempre più pervasiva, sia per essere una maniera foriera di collaborazione sociale ed esercizio di comunità.

Il presupposto alla base del pensiero espresso in questo intervento è di duplice natura. Da un lato un ambiente costruito maggiormente inclusivo e scevro di barriere architettoniche fisiche e sensoriali si fa più rassicurante anche per persone non affette da problemi di salute o disabilità temporanee o permanenti. Dall’altro canto, si vuole ricordare come il contesto influenzi fortemente la fruibilità di un luogo: è ciò che ci circonda che permette o impedisce ciò che possiamo o non possiamo, con facilità, riuscire a fare nel quotidiano. Ed è proprio per questo che il progetto si afferma come promotore fondamentale per definire una corretta interazione tra la persona e l’ambiente, favorendo l’accessibilità come condizione necessaria per una vita inclusiva.

Dobbiamo operare in direzione di una “rigenerazione abilitante” (per chi ci vivrà) dei nostri spazi abitati: progettare proattivamente, affinché tali spazi possano concorrere a migliorare la vivibilità del nostro patrimonio edilizio – per gran parte figlio dell’epoca giovane del boom economico del secolo scorso –, anticipando le condizioni che ci attendono nel futuro prossimo. Fondamentale all’interno di questa transizione sarà il sempre più diffuso utilizzo dell’intelligenza artificiale, in particolare nella sua declinazione domotica, grazie alla quale si potrà facilitare la “gestione della casa” e la “gestione della salute” da parte di generazioni che arriveranno alla terza età sempre più digitalizzate (Magarò A., Ergonomia cognitiva negli ecosistemi domestici aumentati per un’utenza fragile, in Baratta A.F.L., Conti C., Tatano V. (a cura di), Abitare inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente, Anteferma, Conegliano, 2019, pp. 340-349).

Tale rigenerazione del nostro habitat domestico non potrà esentarsi dall’affrontare due grandi temi, quello della crescente sharing economy e quello della rivoluzione digitale del lavoro.

In primo luogo, appare prioritario concepire luoghi in cui poter sviluppare il senso di comunità e di condivisione, mettendo in pratica il reciproco aiuto, come le guardie mediche di quartiere e le biblioteche degli oggetti, due tra gli esempi più interessanti che si stanno affacciando all’interno del panorama costruito del co-housing e del co-working sociale (Staid A., La casa vivente. Riparare gli spazi, imparare a costruire, Add, Torino, 2021).

In secondo luogo, è opportuno credere che lo spazio dell’abitazione andrà ibridandosi con quello dell’ufficio, e ciò avverrà anche per andare incontro alle mutate necessità di una fascia lavoratrice che andrà anch’essa invecchiando, innalzando l’età media del pensionamento (Ermano P., Una repubblica fondata sulla pensione, https://latitudine-messageroveneto.blogautore.repubblica.it/2017/10/27/una-repubblica-fondata-sulla-pensione/, 2017). La condizione del lavorare più a lungo e in età più avanzata apre il campo alle grandi possibilità offerte dallo smart working, effettuato da casa in maniera tale da potersi concedere più tempo con la famiglia (Pierantoni I., Indizi di futuro in azienda: la convivenza generazionale e i megatrend, https://www.futurimagazine.it/dossier/indizi-di-futuro-in-azienda-la-convivenza-generazionale-e-i-megatrend/, 2020).

In fin dei conti, oltre il 20% delle case esistenti è infatti disabitato (Ippolito F., Paesaggi frantumati. Atlante d’Italia in numeri, Skira, Milano, 2019, p. 199): il nostro costruito ha effettivo bisogno di cura e interventi di risanamento discreti e puntuali, e non di ulteriore inflazione in termini di consumo di suolo e progetto del nuovo.

Se “d’argento” è la società che c’attende, cominciamo già oggi a lucidare il nostro patrimonio edilizio: è molto, ma pare ancora troppo arrugginito.

Anteprima della pubblicazione:

Testo completo (Ita/Eng):

Cervesato A., Antiga T. (2024.03), Architetture proattive, in OFFICINA n. 44 - N(ex)t Generation, pp. 88-89.pdf

Libri di riferimento:

Adolfo F.L. Baratta, Christina Conti, Valeria Tatano (a cura di), Abitare inclusivo. Il progetto per una vita autonoma e indipendente, Anteferma, Conegliano, 2019

Fabrizia Ippolito, Paesaggi frantumati. Atlante d'Italia in numeri, Skira, Milano, 2019

Carlo Sangalli, Marco Trabucchi (a cura di), Età anziana: tempo di diritti e responsabilità, Il Mulino, Bologna, 2023

Andrea Staid, La casa vivente. Riparare gli spazi, imparare a costruire, Add, Torino, 2021

In questa pagina:copyright dei testi – Alberto Cervesato, Tommaso Antiga