[marzo > luglio 2021]

Laboratorio Integrato di Progettazione Architettonica 2

Docenti: Moreno Baccichet, Piotr B. Barbarewicz, Matteo Zambon

Gruppo di lavoro: Tommaso Antiga, Elizaveta Proca, Lisa Rossitti

"Game of Drones"

“APERTURA”


Si è partiti da un’inquadratura molto ampia, per poi restringere il campo. Da subito il Friuli-Venezia-Giulia, nella sua interezza, è stato osservato non come una regione “confinata e di confine”, bensì come una fortunata città-diffusa, o estesa che dir si voglia. Tale ipotesi, rimasta alla base del pensiero progettuale dall’inizio alla fine, ha quindi fatto in modo che, soprattutto durante lo studio preliminare all’azione progettuale, il “tavolo” di partenza fosse pieno di segni e di-segni sul territorio.

“AREA D’INTERESSE”


Successivamente all’inquadramento generico - ovvero di vasta scala - iniziale, si è cercato di meglio conoscere, tramite studi simili a quelli visti per la città-diffusa F.V.G., l’area del medio-Tagliamento, scelta fin dall’inizio per merito del suo fascino a livello di segni e “striature”, filamenti disposti a cavallo della regione. “Filamentoso” è il letto del Tagliamento, con il suo alveo a canali intrecciati, che mutano continuamente la loro relativa disposizione; “filamentose” sono anche le brevi e sottili strade, carrabili e non, che quasi guadano il fiume; “filamenti” le tracce - deboli - delle antichissime centuriazioni, simboli di un’area antropizzata da secoli; “lingue filamentose” i diversi tipi di suolo, che scivolano verso sud seguendo il percorso dell’acqua, rimarcando un antico- Tagliamento dall’alveo molto pi largo dell’attuale. 

Quindi, all’incirca dalla stretta di Pinzano fin giù all’asse Casarsa-Codroipo, intrecci continui di connessione - e non - tra la destra e sinistra del fiume, che abbiamo cercato di sottilineare nel mentre di una fase ancora conoscitiva del territorio.

“GAME OF DRONES”


Inizio ‘900: un esempio, tra i più famosi, per tutti: quando Le Corbusier immagina - progettando - la città del futuro, pensa innanzitutto - e da lì il resto - al movimento nei futuri spazi urbani; pensa di fatto al futuro per mezzo di quello che sarà il mezzo di trasporto ipotizzato, che è per lui l’automobile.


F.V.G., 2021: con lo stesso approccio ci vogliamo disporre per questo tentativo progettuale: il drone diventa quindi, come nostro lemma iniziale, il “nuovo” mezzo di trasporto per il futuro (ovvero il drone utilizzato quotidianamente e non saltuariamente come lo è ad oggi). Tale tentativo vuole quindi trovare una via progettuale - di sicuro non l’unica - per la gestione sul territorio regionale (e perchè non anche oltre?) di tali mezzi, ipotizzandone alcuni limiti e caratteristiche per definire una sorta di distribuzione urbana (in quanto il F.V.G. è presupposto città diffusa) di hub e centri smistamento soprattutto per le merci trasportate, al posto che su gomma, via aria fino al privato consumatore o cliente. 

Da tali premesse, alcune necessità: 

- la prima: tali mezzi possiedono un raggio di autonomia limitato, quindi necessitano di avere più punti dove poter atterrare o più nuclei di partenza da dove iniziare l’attività; 

- la seconda: saranno necessari loro propri percorsi e “strade”, distinte e regolate: a) distinte rispetto ai layer di percorrenza a terra, dato che pedoni e automobili continueranno ad esistere; b) regolate e progettate, come per le rotte odierne degli aeroplani; 

- la (possibile) terza: tali mezzi potranno essere pubblici e privati (soprattutto).


Quindi, una situazione territoriale: la ’’linea della montagna’’ rappresenta, nel F.V.G., una sorta di “muro”, che causa difficoltà di avvicinamento alle realtà dell’alto- Friuli, soprattutto se molto piccole. Per mezzo di un sistema di consegna via aria, e non più via terra, tale condizione sarebbe molto più facilmente aggirabile. 

In tale sistema il Tagliamento diventa proiezione a terra del tracciato aereo percorso - secondo il nostro pensiero progettuale - dai droni per superare, al centro, il ’’muro’’ del Friuli; penetrato l’ostacolo, si dirigerebbero quindi verso le località di destinazione seguendo i tracciati degli affluenti del Tagliamento, “irrigandosi” per tutto l’alto-Friuli. 

Inoltre, un mezzo di trasporto si aggiunge a quelli esistenti, ed una condizione che ci siamo sentiti in dovere di formare è la seguente: i droni “rimbalzeranno” da una torre simil-vertiport (rif. prog. MVRDV) ad un’altra, senza mai toccare terra e confondersi con gli altri mezzi e tracciati di trasporto. 

Si sono voluti posizionare i nuclei verdi (dimensionalmente più importanti) nell’intorno – in quanto la griglia è ’’ideale’’ e non-precisa – dei nuclei urbani maggiormente popolati, e quindi più fittamente costruiti – per evitare di disperdere, non controllando il loro posizionamento, grossi edifici polifunzionali in aree di territorio dove nulla sarebbero centrati, che anzi avrebbero fortemente disturbato (in sintesi: vorremmo evitare dei fuori-scala architettonici ingombranti in realtà molto piccole). 

Si presentano quindi due situazioni: 

- alto-Friuli: la disseminazione - anche imprecisa - secondo la griglia di partenza perde di senso poichè in quasi tutti i casi i nodi gialli del network secondario “cadrebbero” in aree disabitate; di conseguenza si è deciso di posizionare i nodi seguendo il percorso del Tagliamento e di alcuni suoi affluenti in modo da ‘’irrigare’’ nel miglior modo possibile tutta la parte alta della regione; 

- medio e basso-Friuli: la griglia iniziale viene implementata con altri punti di snodo per il network giallo in modo da correggere gli allontanamenti eccessivi dovuti all’alterazione precedente della griglia iniziale. 

Quindi, dopo tutto ciò, risoluzione del network su tre livelli ed estrapolazione dei nodi.

Network di reti dimensionate differentemente collaborano alla distribuzione di merci o persone sul territorio:

- Rete primaria - XL: a) tali droni per l’atterraggio sfruttano strutture molto grandi di prima distribuzione e grosso stoccaggio; b) tali strutture dovranno essere poste su nodi

che siano anche di intersezione dei layer stradali (transizione non immediata): vere e proprie grandi architetture polifunzionali; c) tali mezzi saranno perlopiù di proprietà privata dei principali fornitori commerciali; d) tali droni saranno i più grandi (sostituzione del trasporto via camion);

- Rete secondaria - M-L: a) strutture alte a torre di supporto allo sciame dei droni di questo tipo, pi numerosi dei primi, dove si trovano gli stoccaggi secondari, assieme con molti punti vendita e negozi; b) strutture esistenti possono venir riutilizzate a tale scopo, in quanto non occorrono grossi adeguamenti dimensionali; d) tali droni avranno capacità di trasporto intermedie (sostituzione del trasporto via furgoni);

- Rete terziaria - XS-S: a) a partire dalle strutture intermedie di tipo M-L, il più alto contingente di droni della “flotta” totale sarà di piccole dimensioni, utile al fine di consegnare il prodotto direttamente presso le private abitazioni della popolazione.

“VERSO ANTICHI GUADI”


Per secoli, a differenza del giorno d’oggi, i guadi sono stati la principale maniera di attraversamento del Tagliamento;

inoltre, tantissimi erano - ed anche di questi a noi permangono le tracce - gli “approcci” al fiume utilizzati per i più diversi scopi. Ci siamo quindi chiesti come poter aggiungere valore - di pura utilità così come di socialità - a tali segni, ancora una volta filamentosi, ovvero i percorsi che permettono di arrivare ai guadi storici e i segni-non-tracciati dei guadi storici stessi.

Il gioco progettuale pensato è molto simile a quello del domino e delle sue tessere: infatti, interventi puntuali - da pensare come proposte tra le molte inventabili e non come soluzioni certe e sicure - sono stati inseriti come nuovi anelli di una catena pre-esistente, ovvero quella dei percorsi che portano dai piccoli centri inurbati della destra- e sinistra-Tagliamento fino al letto del fiume stesso. Studi, disegni e analisi di questa tavola sono le premesse necessarie di tale intervento.

“INCONTRO-INSERIMENTO”


Partiti da uno studio a vasta scala del F.V.G., osservato come città-diffusa, ed un’area del medio-Tagliamento “filamentosa” e ricca di stimoli progettuali; quindi passati per le due proposte, complementari, a grande scala che raccontano sostanzialmente di due nuovi network, o simil tali, di movimentazione veloce di merci e persone assieme con quello di nuove percorrenze lente ad incrociare il corso del fiume.

Ora, ancora come una coppia complementare, i due seguenti rispettivi salti di scala - dal territoriale verso l’architettonico - per entrambe le questioni: torri e nuova mobilità debole. L’incontro delle due avviene a Pinzano.

L’area della ex-stazione è nell’intorno di uno dei nodi gialli della griglia secondaria di disposizione degli hub per i droni e, allo stesso tempo, proprio quest’area fa da terminale nord dell’ex-asse ferroviario - ora tramviario, da progetto - che da Casarsa muove appunto fino a Pinzano. Le due parti di progetto finora distinte, qui, si toccano.

Da ciò, come calasse dall’alto, si innesta la torre: al volume snello e alto presentato come “modello” si aggiunge una sorta di piastra basamentale a gradoni, che connette - architettonicamente e funzionalmente - l’elemento alto con il suolo; lo stoccaggio sotterraneo, ipogeo, a seguire le indicazioni diagrammatiche date in precedenza per l’intervento nel medio-Friuli. L’edificio attuale dell’ex-stazione di Pinzano, assieme con il vicino magazzino, si trasformano in due padiglioni distaccati ma collaboranti alla pi centrale macchina-torre: rispettivamente il centro gestionale ed una scuola d’infanzia per i figli piccoli dei lavoratori, uqest’ultimi presenze umane che almeno in futuro prossimo prevediamo essere presenti per il funzionamento del centro-torre. Infine, il lungo flauto disposto a sud, lungo tanto quanto alta la torre, accoglie i vagoni merci della tratta Sacile-Gemona al suo interno, facilitandone il carico-scarico.

“RI-ATTIVAZIONE”


Internamente al “quadro” d’interesse, approfondito nelle parole e tavole precedenti, una situazione particolare: l’ex tratta ferroviara, allo stato di fatto non più utilizzata, che collega Casarsa con Pinzano, parallelamente al corso del Tagliamento. Tale “filamento” - che si aggiunge ai numerosi già sviscerati - è stato ri-attivato in chiave sempre di trasporto pubblico, stavolta però di velocità lenta (tram elettrico): tale canale di percorrenza a bassa velocità è poi fiancheggiato, o in generale si fa tutt’uno, con una fascia, più o meno ampia, per la viabilità debole pedo-ciclabile.

Il progetto del percorso o corridoio è stato pensato similmente ai camminamenti verso gli ex-guadi lungo il fiume, ovvero tramite proposte di spot o “momenti progettati” lungo il percorso, a formare una nuova catena adatta a pedoni e ciclisti, oltre che al tram stesso ovviamente. Le fermate per questo nuovo mezzo pubblico introdotto sono state posizionate ad una distanza di circa 600 metri l’una dall’altra (raggio di “influenza” per ognuna di circa 300 metri, valutato come adeguato), utilizzando a questo scopo, implementandole se necessario, le ex fermate o caselli ancora esistenti, laddove possibile.

L'area di progetto per la torre:

Estratti ed immagini dal Book di progetto:

Link utili:

In questa pagina:copyright delle immagini e dei testi - Tommaso Antiga, Elizaveta Proca, Lisa Rossitti