Accendere un LED
Un primo approccio al dispositivo consiste nell'imparare ad utilizzare LED colorati per cominciare a costruire oggetti di fantasia con luci.
Ci sono LED di vari colori: rossi, gialli, verdi, blu e bianchi e non costano nemmeno tanto.
Un modo rapido consiste nel collegare un LED direttamente ad una pila.
Vanno bene pile a stilo o pile a bottone.
Già in questo modo si fa esperienza di cosa voglia dire avere una pila con tensione sufficiente per accendere un LED, costruire un circuito chiuso per accendere il LED e scoprire che ci sono un polo positivo e un polo negativo della pila e una direzione privilegiata per fare funzionare il LED.
Se non basta una pila a stilo (e non basta) se ne possono collegare due in serie spiegando che le pile servono a spingere la corrente e se una non basta se ne mettono due che spingono una dopo l'altra.
Questa sola esperienza in genere è molto apprezzata dai bambini che si rendono disponibili a indagare e inventare diverse utilizzazioni.
Questioni tecniche
La tensione in volt di una pila dice proprio quanto vale la "spinta".
Un LED rosso ha bisogno almeno di una "spinta" di 1,8 V per cui una pila stilo da sola che produce 1,2-1,5 V non basta.
Un LED blu ha bisogno di 3 V e due pile a stilo ricaricabili da 1,2 V potrebbero non essere in grado di accenderlo.
Il collegamento diretto del LED ad una pila serve solo per rendersi conto che è facile accendere un LED ma occorre evitare questa modalità per non distruggerli.
Il modo più corretto di collegare un LED ad una pila o a Micro:bit è quello di inserire una resistenza in serie (da 100 Ω a 220 Ω).
Un LED collegato direttamente si brucia in pochi minuti, guarda il video.
Per sapere come collegare correttamente un LED alla batteria andare a questo link.