Conclusione

Un cammino:

Lento, seguendo i capricci del fiume con qualche deviazione legata ai ricordi.

Lento, per quell’andarci in giorni non conseguenti, per quello star male dell’autunno.

Lento, per quell’affidarmi al treno con orari impossibili che poca disponibilità di tempo lasciavano alla mia giornata.

Lento, non ultimo, per l’età che scorre e che per quanto si voglia non possiamo fermare.

Lento, anche per il cuore perché talvolta nel riconoscere i luoghi della nostra storia, ci invita a trattenerli con gli occhi e con l’anima.