Gli autori, Roberta Cavallo e Antonio Panarese, sostengono che
noi genitori, cresciamo i nostri figli attraverso dei condizionamenti,
che abbiamo subito noi stessi dai nostri genitori e che ci hanno impedito di diventare degli adulti completamente appagati e felici.
Ecco alcuni esempi che non ci hanno permesso di raggiungere appieno la serenità emotiva interiore:
- " Forse volevi fare l'architetto, costruire case ecologiche e a basso impatto ambientale e invece lavori dietro a un computer otto-dieci ore al giorno perchè all'epoca ti hanno fatto credere che avresti studiato meno, o che fare la scuola di ragioneria era più semplice e sbrigativo che andare all'università".
- "Forse volevi fare la ballerina o la coreografa ma, non sai bene
perchè, in casa tua questi mestieri erano visti come sogni e inutili
perditempo che non ti avrebbero dato da vivere".
- "Forse saresti stato felice con un altro uomo o con un'altra donna ma il pensiero comune della tua famiglia era quello di stare insieme per i figli o che il matrimonio fosse un sigillo indissolubile e
quindi finisci per sentirti ogni giorno terribilmente in colpa per i tuoi
pensieri sovversivi e triste perchè vivi con un uomo o con una donna che non ami".
Gli ho voluti elencare perchè molti di noi si possono rispecchiare in
questi esempi,e senza dubbio ci aiutano a capire come la nostra vita sia stata spesso, influenzata dai condizionamenti che abbiamo subito da bambini.
Frasi come queste:"Non ce la farai mai", "stai con i piedi per terra e smettila con queste fantasie", "sei grasso", "noi siamo brutti di
famiglia", minano la serenità interiore e la formazione della stima per se stessi.
Pensiamo alla frase: "Fai il bravo", la pronunciamo continuamente ed i nostri genitori hanno fatto altrettanto con noi.
In realtà, se riflettiamo, ci accorgiamo che dietro a queste parole si
nasconde la paura di fare una brutta figura con gli adulti che avranno in custodia i nostri figli, che possono essere gli insegnanti, i nonni, ecc.
Questo dimostra la nostra insicurezza e il nostro timore del giudizio
altrui, perchè se fanno una brutta impressione i nostri bambini, la
facciamo di riflesso anche noi !!
Mentre quando i nostri figli vanno a giocare con altri bambini, non
utilizziamo questa frase , ma li diciamo semplicemente :"attento a non sporcarti", "non farmi venire a chiamarti", ecc.
Questo dimostra che la nostra, è solo un'abitudine appresa dai nostri genitori che ci ripetevano questa frase, inibendo la nostra voglia di essere noi stessi.
Proviamo ad utilizzare, invece, questa frase :" Divertiti" , oppure:
"Ciao amore, ci vediamo più tardi".
Quello che dobbiamo proporci è che,nostro figlio, diventi una persona serena, capace di esprimere i suoi bisogni e le sue difficoltà, capace di amarsi e di affrontare e superare i propri limiti.
Un'altra frase che usiamo spesso è: "Non piangere".
Un adulto quando sente il proprio bambino piangere, cerca immediatamente di azzittirlo, come se fosse una cosa sbagliata.
Il pianto, invece, è una valvola di sfogo, "un meccanismo naturale che ti permette di aprire un rubinetto quando c'è troppa pressione nel tubo".
Quando nostro figlio piange, quindi, soprattutto quando è più grande, restiamo accanto a lui , lasciamolo sfogare, sorridiamogli come gesto di approvazione ed usiamo queste parole :"Piangi amore, piangi pure finchè non ti senti meglio".
In questo modo non si chiuderà in se stesso,
manifestando forme depressive e capirà che potrà manifestare
liberamente le sue emozioni e paure, senza sentirsi giudicato.
Quando nasce il bambino instaura un rapporto molto profondo con la mamma, tanto che non si rende conto di essere un altro essere umano, ma vive completamente in simbiosi con lei.
Quando cresce un pochino, subentra anche la figura paterna, parenti, amici, che trasmettono una notevole quantità di stimolazioni.
Il bambino è come una spugna, apprende per imitazione ed acquisisce le sue credenze a partire da quelle trasmesse dai genitori fin dalla prima infanzia.
Sono le prime credenze, appunto, che condizioneranno maggiormente la vita futura e le scelte che verranno compiute da grandi.
Anche le abitudini che si sono apprese da piccoli, condizioneranno gli anni della vita adulta.
Gli stati d'animo, come la rabbia, la tristezza, il rancore, la
gioia,ecc, subiscono l'influenza di mamma e papà, del loro rapporto; si vedono spesso bambini nervosi e irrequieti perchè assorbono il nervosismo di uno dei genitori o di entrambi.
Ricordiamoci sempre di utilizzare le parole più giuste per lui, perchè noi siamo il suo principale punto di riferimento, coloro che devono infondergli coraggio ed autostima.
" NON SEI CAPACE,ASPETTA!",è diverso dal dire:" RIPROVA,SONO SICURO CHE CE LA FARAI!".
Facciamogli capire sempre che noi genitori crediamo in lui e non
dimentichiamoci mai di dimostragli ogni giorno il nostro Amore.
Proviamo a dirgli: " Ti voglio bene", guardandolo negli occhi e
stringendogli forte la mano ,accarezzandogli la schiena o i capelli
mentre gli domandiamo sorridendo come sta .
Nei primi quattordici anni siamo noi genitori ad avere una maggiore influenza su di lui e non i nonni, gli amichetti , i videogiochi.
Il bambino ha bisogno di passare del tempo di qualità con noi.
Frasi come :" Aspetta... lascia stare...faccio io", mineranno la sua
autostima e crescerà un adulto insicuro, con la paura di sbagliare e di non essere mai all'altezza della situazione.
"I bambini credono fortemente alle nostre parole", quindi cerchiamo di usarle in maniera che si sentano protetti e valorizzati da noi. Molti genitori non capiscono come mai, nonostante il loro amore, si ritrovino dei figli ingrati e scontrosi, ma se riflettono bene, forse possono giungere alla conclusione che non hanno utilizzato
la stessa lingua del bambino, non sono entrati in empatia con lui e non hanno capito fino in fondo le sue esigenze.
Non basta dire di amare i nostri figli, occorre anche dimostrarlo e
donarlo tutti i giorni, perchè ne hanno bisogno, e "da una buona dose di amore arrivano in automatico e spontaneamente, gioia, serenità, equilibrio, spontaneità, desiderio di essere guidati,
rispetto delle regole sensate, capacità di amare se stessi e gli altri. I bambini quando non ricevono sufficiente affetto , riversano questa
necessità sui videogiochi ed anche in comportamenti come succhiarsi il dito o sfregarsi le parti intime.
Non dimentichiamoci che il piccolo ha una grandissima capacità di
percepire tutto quello che arriva a lui, anche ciò che non gli viene
manifestato apertamente.
Vorrei terminare con questa bellissima frase di incoraggiamento:
" C'è sempre tempo e c'è sempre spazio per fare piccole e grandi
modifiche alla nostra esistenza, per migliorare il rapporto con i nostri figli, per diventare consapevoli dell'influenza che abbiamo su di loro e per rendere questo meccanismo naturale il più benefico ed efficace possibile".
Il libro contiene le 54 frasi più comuni che rischiano di programmare, limitare e ferire emotivamente i figli( e le relative alternative più efficaci).