Il Bambino è come un Re
Questo libro, scritto da Alberto Pellai, si può considerare come un
approfondimento del precedente "Le parole non dette" e si concentra sul
grande problema dell'ABUSO sui bambini, aiutando i genitori ad
affrontarlo in maniera serena e tranquilla.
La fascia di età più colpita è quella che va dai 9 ai 12 anni, quindi,
Pellai sostiene che la scuola e la famiglia dovrebbero svolgere un lavoro
di prevenzione soprattutto nel periodo compreso tra i 5 ed i 10 anni, per
aiutarli a difendersi ed a comprendere quando sono veramente in pericolo.
Occorre sempre ricordare che il pedofilo non ha le sembianze di un orco o
di un mostro, ma è una persona subdola, molto spesso della
famiglia che riesce ad ottenere la fiducia del bambino con regali
ed attenzioni, creando un legame speciale con Lui, facendogli
credere che è un Bambino Unico.
Come aveva già scritto precedentemente nel primo libro, spesso si crea
una sorta di dipendenza, un legame contorto nel quale il bambino teme di
perdere tutte le attenzioni del molestatore se smette di
concedergli questi "favori".
Spesso il pedofilo usa dei ricatti psicologici con la vittima,
soprattutto se l'adulto è da lui ben conosciuto, utilizzando frasi
come questa :"...se lo dici a qualcuno, farò del male alla tua mamma o
al tuo papà".
Le conseguenze di un abuso possono essere molteplici, come lo scarso
rendimento scolastico, la bassa autostima, ansia di piacere sempre agli
altri, comportamenti aggressivi e regressivi, sessualizzazione precoce,
giochi con contenuti sessuali espliciti in cui vengono coinvolti i propri
compagni.
Spesso questa esperienza può "compromettere una sana sessualità"
durante la vita adulta.
Occorre parlare con loro di tutto serenamente, in modo che si possano
fidare e sapere cosi, che se hanno un problema possono sfogarsi
con noi genitori o insegnanti senza problemi di essere giudicati. Molto
spesso quando ci rivolgono delle domande relative alla sessualità, ci
irrigidiamo e ci facciamo vedere imbarazzati , la maniera migliore di
reagire sarebbe quella di rivolgere la stessa domanda al bambino in modo
da capire che cosa sa già e riprendere il discorso da queste basi.
Gli adulti di riferimento che possono essere a scuola gli insegnanti,
hanno il dovere di parlare con il bambino e di entrare in empatia con lui
quando si accorgono che c'è un problema o , comunque, manifesta dei
comportamenti preoccupanti.
Qui di seguito elenco quelli che richiedono l'intervento correttivo
dell'adulto:
- promuovere o tenere conversazioni sessualmente esplicite con persone
di età significativamente diversa;
- toccare i genitali di altre persone senza alcun permesso o
autorizzazione;
- insultare o umiliare gli altri o se stessi attraverso temi legati
alla sessualità;
- minacciare o impaurire ricorrendo alla forza;
- fare proposte o minacce sessualmente esplicite, anche attraverso
messaggi scritti;
- evidenziare manifestazioni di esibizionismo dei genitali, interesse
in materiale pornografico o " strusciamento e "palpeggiamento"
diretto ad altri soggetti;
- presentare masturbazione compulsiva o interrompere altre azioni
per masturbarsi;
- simulare l'atto sessuale con amici o con bambole e oggetti tenendosi
addosso i vestiti.
Quando un bambino si confida con un adulto di fiducia che può essere un
genitore o anche un insegnante, è importante tranquillizzare sempre il
bambino, facendogli capire che non è colpa sua , attraverso un tono
sereno, senza insistere troppo per fargli raccontare tutto subito.
"Occorre rispettare il segreto del bambino e il bisogno di segretezza
espresso dal minore e riferire il suo racconto soltanto a chi può
aiutarlo e gestire meglio la situazione", come il Pediatra , il servizio
di Medicina Scolastica o altri servizi sociali di riferimento del
territorio.
A volte il bambino assiste a scene troppo forti per lui, che non sa poi
decodificare e questo può creare dei sensi di colpa e dei trauma. I
genitori devono stare molto attenti ed evitare che ciò possa accadere.
Pellai sostiene l'importanza di una collaborazione tra scuola e famiglia
per affrontare questo problema e sostiene che gli insegnanti dovrebbero
aiutare i bambini a raggiungere i seguenti obiettivi :
DURANTE E AL TERMINE DELLA SCUOLA MATERNA IL BAMBINO DOVREBBE ESSERE IN
GRADO DI:
- riferire su richiesta il proprio nome e cognome, indirizzo e
numero di telefono;
- identificare situazioni prima delle quali è importante controllare
che gli adulti abbiano fornito la propria autorizzazione;
- saper riconoscere quando è appropriata l'interazione fisica con
un altra persona (tocco buono) e quando, invece, non lo è (tocco
cattivo);
- riconoscere quali sono le parti del corpo non accessibili agli
altri;
- conoscere in che cosa consiste e quando si utilizza la strategia
del "GRIDO NO, SCAPPO VIA, CORRO A DIRLO A QUALCUNO";
- saper identificare persone che possono essere di aiuto in situazioni
di emergenza.
DURANTE E AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA IL BAMBINO DOVREBBE ESSERE
IN GRADO DI:
- distinguere tra segreti appropriati e inappropriati;
- conoscere le strategia di sicurezza quando ci si è persi in un luogo
pubblico;
- sapere come chiedere aiuto in un'emergenza;
- sapere come chiamare i genitori sul luogo di lavoro, la polizia, i
vicini di casa;
- conoscere gli espedienti normalmente utilizzati dai perpetratori
di abuso per avvicinare i bambini;
- riconoscere e reagire in modo appropriato alle attenzioni non
sollecitate da qualcuno più anziano;
- sapere quando la sicurezza personale è più importante delle buone
maniere,
- conoscere strategie a tutela della sicurezza personale quando si
è soli in casa;
- preparare una "carta di sicurezza" riportante le principali
informazioni di emergenza;
- sapere come utilizzare un telefono pubblico per fare telefonate
locali, a carico del destinatario, di emergenza e per chiedere numeri
tratti dall'elenco;
- saper insegnare ad altri compagni le strategie a tutela della
sicurezza personale.
Molto bella la seconda parte, dove attraverso l'uso di simpatiche
filastrocche vengono trasmesse delle semplici regoline che possono aiutare
il bambino a riconoscere ed a difendersi dal pericolo.
Ne cito solo alcune:
- IL MIO CORPO E' IMPORTANTE, UNICO E SPECIALE.
Il bambino deve capire che il corpo è solo suo e non può toccarlo
nessuno al di fuori della mamma e papà quando lo lavano, il Pediatra, e
altri dottori.
Anche altre persone possono toccarlo come i nonni o la baby sitter se
devono lavarlo o cambiarlo, ma mamma e papà devono sempre sapere cosa
succede.
Se una persona lo tocca o gli dà fastidio, deve dirgli di smetterla e
parlarne subito con la mamma e con il papà.
- LE PARTI DEL CORPO CHE SONO COPERTE DAL COSTUME DA BAGNO SONO MIE
E SOLTANTO MIE.
- QUANDO A CASA NON C'E' NESSUNO CON ME, POSSONO ENTRARE SOLTANTO
LE PERSONE CHE CONOSCONO LA "PAROLA D'ORDINE" COMUNICATA LORO DAI
MIEI GENITORI.
- UN BAMBINO HA DIRITTO DI DIRE NO, ANCHE ALLE PERSONE CHE CONOSCE;
QUANDO LE LORO COCCOLE O IL LORO TOCCO GLI PROVOCA ANSIA O FASTIDIO.
Tutto questo e molto altro viene insegnato al bambino in maniera
semplice e divertente, senza creargli inutili ansie, ma allo stesso tempo
aiutandolo ad aprirsi con noi