Come nutrire mio figlio (Dott. Alberto Ferrando)
Il dott. Alberto Ferrando, in questo libro, affronta uno dei problemi che
più preoccupa i genitori, ossia quello dell'ALIMENTAZIONE.
Ciò che più mi colpisce è il concetto che è solo la mamma che conosce
a fondo il proprio bambino ed occorre evitare di farsi condizionare dal
giudizio o dai consigli di altre persone.
L'autore prende in considerazione tutte le problematiche riguardo a
questo argomento, dal momento della nascita e quindi dell'allattameto,
fino al periodo adolescenziale.
La mamma, dopo il parto, va incoraggiata ed aiutata durante i primi
giorni a soddisfare le richieste di allattamento del piccolo, che possono
arrivare anche a 8-12 volte durante la giornata.
Ci sono mamme che riescono ad allattare i loro bambini per molto tempo,
anche dopo i due anni, altre, invece, il latte non riescono a produrlo, ma
non per questo devono essere colpevolizzate.
L'allattamento deve essere un momento speciale che si instaura tra mamma
e figlio e non una situazione dove prevale la paura di avere poco latte.
Molto interessanti sono le risposte date dall'autore ad alcune mamme,
riguardo a questo momento e sarebbe molto utile che anche le gestanti le
leggessero.
Importantissimo il concetto che il piccolo si regola da solo, sa
benissimo quando è sazio e quando necessita ancora di latte.
Il dott. Ferrando si sofferma molto sul periodo dello svezzamento che in
generale dovrebbe avvenire intorno ai sei mesi, ed elenca una serie di
consigli su come fare assaggiare le pappe ai bambini.
Non dimentichiamoci che questo momento deve avvenire in un clima
rilassato e tranquillo, senza stressare eccessivamente il piccolo. Quando
il bambino è in grado di mangare seduto da solo nel seggiolone, dovrebbe
pranzare e cenare con tutta la famiglia, poichè il momento del pasto deve
essere speciale, dove tutti i componenti si riuniscono e con la
televisione spenta, si raccontano la loro giornata, vivono il piacere di
stare insieme.
Il piccolo dovrebbe avere la possibilità di toccare il cibo con le mani,
di portarselo alla bocca, stando naturalmente attenti alla grandezza dei
pezzi di cibo che ha nel piatto.
E' importante che siano i genitori a dare il buon esempio ai propri
bambini, nutrendosi in modo adeguato ed evitando cibi spazzatura. Devono
far abbondante uso di frutta e verdura, perchè i figli imparano da loro.
Vorrei riportare alcune parole del dott. Ferrando: " Il bambino può
mangiare molti dei cibi destinati ai conmponenti del nucleo familiare se
gli si presentano, o comunque gli vengono offerti, in forma e
consistenza facili da masticare e da deglutire,preparati senza sale e
zucchero.Tuttavia, il bambino non può essere considerato un piccolo
adulto, ma ha esigenze nutrizionali specifiche che il pediatra
condividerà con i genitori".
Molto interessanti sono i consigli che l'autore ci fornisce, riguardo
alla difficoltà che i genitori incontrano di fronte al rifiuto del cibo
da parte del figlio.
Ricordiamoci, ad esempio di non colpevolizzarlo troppo, facendolo
soffrire con frasi come:" Così fai soffrire la mamma,ecc.".
Vorrei citare questa frase, che a mio parere ogni genitore dovrebbe
ricordare: " l'inappetenza deriva da un mancato equilibrio tra quanto un
bambino mangia e quanto in famiglia si pensa debba mangiare.Si risolve,
riducendo le aspettative della famiglia e non facendo mangiare di più il
bambino".
Anche riguardo allo svezzamento il dott Ferrando, riporta nel suo libro
le risposte date ad alcuni genitori.
Molto interessante è la parte dedicata alle porzioni e alla quantità di
cibo che un bambino deve assumere dai tre , fino ai 17 anni di vita. Oltre
a tutte queste problematiche l'autore si dimostra molto attento riguardo
all'alimentazione legata allo sport, alle fobie che i bambini sviluppano
intorno ai due anni di fronte ai cibi nuovi, facendo
emergere anche la loro voglia di autonomia nella scelta dei piatti. Si
sofferma, poi, sui capricci e vorrei riportare le regole che il
dott. Ferrando elenca, per aiutare i genitori in queste situazioni molto
comuni.
. Imporre regole chiare e raginevoli.
. Esprimere il vostro consenso e gradimento, quando il bambino si
comporta bene:se il bambino avverte che quello che fa è approvato dai
genitori, si sente gratificato e importante, e questo lo
stimola a ripetere quel comportamento adottato.
. Non impartire ordini rigidi e autorevoli ( Mangia e zitto!")
. Non arrivare a contrattazione con il ricatto emotivo ("Fallo per
la mamma,ti prego").
. Non forzare e fare pressioni.
. Non insistere, perchè l'ostinazione si può trasformare gradualmente
in costrizione e metteree il bambino a disagio, impedendogli
di sperimentare la sensazione del piacere che, naturalmente,
dovrebbe accompagnare l'esperienza del pasto.
. Non infliggere punizioni, perchè non sono un mezzo educativo
efficace.
. Non ascoltare i consigli di parenti ed amici: voi solo conoscete
vostro figlio come nessun altro.
. Non fare confronti con fratelli,sorelle o amici.
. Non usare minacce.
. Non tormentatevi chiedendovi se state facendo le cose giuste e se
siete dei bravi genitori.
. Armatevi di tanta pazienza e vedrete che il tempo risolverà molti
problemi".
L'autore si sofferma, inoltre, sul problema dell'obesità ( 44 milioni di
bambini in sovrappeso) causata dalla mancanza di educazione alimentare,
da un "ambiente obesogenico" , dove si incontrano molte difficoltà a
condurre una vita sana e da fattori ereditari.
Insomma il dott. Ferrando in questo libro ha analizzato tutti gli aspetti
di questa problematica, senza tralasciare l'anoressia e la bulimia,i
grandi mali della nostra società.
Un libro, senza dubbio, ricco di consigli utili e preziosi per i
genitori!