Le Parole per Crescere tuo Figlio
l'autore del libro , punta l'attenzione
sull'importanza del linguaggio che i genitori usano con i
propri figli , per far crescere in loro l'AUTOSTIMA, ossia
una buona concezione che ognuno di noi dovrebbe avere di
se stesso.
I genitori sono lo specchio dei figli , e dipende da loro
creare un clima nel quale il bambino /ragazzo , possa crescere
in maniera equilibrata , aiutandolo ad incrementare in lui la
stima e la fiducia nelle sue capacità.
Quando parliamo con lui , l'autore ci suggerisce di porgli delle domande
, ossia quando lo vediamo frustrato per un commento negativo avuto da un
compagno , ad esempio sul suo aspetto fisico , dobbiamo ricordarci di
chiedergli sempre : " Tu cosa ne pensi ?, "Tu come la
vedi?",
sono tutte domande che aiutano il proprio figlio a ragionare con la
propria testa , senza farsi influenzare dal giudizio degli altri , che può
essere nel periodo dell'adolescenza , soprattutto, la causa di un basso
livello di autostima.
Non dimentichiamoci mai che i nostri ragazzi hanno bisogno della
nostra fiducia , devono sentirsi amati sempre e comunque , nonostante i
risultati raggiunti.
I nostri figli non sono la nostra copia , non devono sentirsi dire frasi
come queste :"Io alla tua età già facevo..., Vieni,ti faccio vedere
come si fa..., sono tutti modi per dimostrargli che non si crede in lui.
Bisogna lasciarlo libero di sbagliare , senza sostituirsi a lui , quando
si sa che un suo errore non può essere tanto grave.
Poniamoci la domanda :" E' davvero in pericolo ?", la maggior parte
delle volte la risposta sarà negativa e allora lasciamolo libero ,
infondendogli quella sicurezza fondamentale , per costruire una buona
concezione di
se stesso.
Quello che non dobbiamo mai dimenticare è che i nostri figli
intuiscono le nostre paure ed i nostri stati d'animo , anche se
tentiamo di nasconderli, quindi, cerchiamo di avere prima di tutto una
buona autostima di noi stessi , perchè loro imparano da noi a
reagire alle circostanze della vita .
Non nascondiamogli le nostre emozioni negative , come la rabbia , la
fruatrazione , il bambino sentirà comunque che qualcosa in noi non va e
cercare di far finta di nulla ,non serve, anzi si creerà in lui ,
soltanto della confusione e perderà la fiducia in noi.
Occorre parlare con sincerità , usando parole coerenti rispetto al
nostro comportamento e cercando , nello stesso tempo ,di rassicurarlo su
quello che aveva comunque notato.
L'autore sostiene che non bisogna mai sgridare il bambino per qualcosa
che ha fatto ,usando frasi come queste :" Sei cattivo perchè non hai
sistemato la tua camera", non offendiamo il bambino nella sua persona, ma
rimproveriamolo solo per l'azione commessa, dicendo ad esempio : " La
mamma è arrabbiata perchè non hai riordinato la tua stanza come avevivvpromesso!".
(Commento a cura della Dott.ssa Chiara Evelli, Pedagosista ed Insegnante Scuola infanzia)
Amarli non basta
Maria Rita Persi
Questo libro scritto dalla psicologa Maria Rita Parsi,
aiuta a comprendere i vari linguaggi che i nostri figli
adottano per comunicare.
Si possono comprendere i bambini ed i ragazzi attraverso
comportamenti,che possono celare dei segnali che vogliono
mandarci.
Pensiamo al gioco , ossia l'attività prediletta dai bambini.
Un'attenta osservazione del bambino mentre gioca , permette
all'adulto di capire il mondo interiore del piccolo.
Molto spesso nell'attività ludica , i bambini proiettano le
loro emozioni e sentimenti , attiribuiscono agli oggetti dei
significati profondi.
Proviamo a comunicare con i nostri figli attraverso il gioco,
potremmo entrare nel loro mondo ad esempio recuperando i
giochi che facevamo noi da piccoli , questo aiuta anche a "prendersi cura
del bambino interiore che alberga in ciascuno di noi".
Un altro aspetto che l'autrice valuta e sul quale bisogna riflettere
parecchio è il cibo.
Per manifestare un disagio fisico e/o emotivo i bimbi molto piccoli
utilizzano questo strumento .
Quello che dobbiamo capire , è che il momento del pasto deve essre
vissuto dal bambino molto piccolo , come un momento ludico e divertente,
appagando la sua voglia di esplorare , toccare e manipolare.
I bambini a 18 mesi AMANO GIOCARE CON IL PASTO , i genitori non devono
solo pretendere che finisca di mangiare , ma lo devono rendere un momento
colorato e divertente.
Giocare con il cibo in maniera creativa e colorata, può essere un modo
per evitare che i bambini vengano messi daventi alla televisione per
tenerli fermi durante il momento del pasto.
Per i bambini la cucina è un laboratorio fantastico , dove si può
giocare con gli odori , i sapori , si può manipolare ,creare.
Per i piccoli è importante creare e cucinare insieme alla mamma, aiuta a
vedere il cibo non come un'imposizione , ma come il risultato di un
momento speciale , intimo .
Questo è importante , soprattutto per i bambini inappetenti.
Un altro modo con cui i bambini comunicano è il disegno.
Un ' attenta osservazione dell'elaborato grafico , ci permette di
capire molto del mondo interiore dei nostri figli.
Leggere il disegno , non significa indagare , cercare qualcosa di
patologico , ma significa dialogare con il bambino , attraverso semplici
domande , che non dovranno mai apparire indagatorie.
"Cos'è questo?" mostrando curiosità ed interesse è ben diverso dal
chiedergi:"Perchè hai fatto questo?".
Dobbiamo capire che i bambini dai tre ai sette anni molto spesso
disegnano figure incomplete , proprio perchè la sua "velocità immaginativa
ha la meglio sulla esigenza di oggettivizzare la realtà".
Un altro aspetto molto imprtante sul quale si sofferma l'autrice
è quello delle bugie.
Secondo la psicologa ,le bugie , durante l'infanzia , possono considerarsi
delle "favole".
Attraverso esse , molto spesso ci vogliono raccontare le loro fantasie,
desideri nascosti e bisogni.
Il fatto di raccontare ad esempio di avere molti amici , quando non è
così,
nasconde il desiderio di averne davvero.
Aiutiamo i nostri figli a realizzare i loro bisogni più nascosti,
trasformando in realtà le loro fantasie. Se si accorgono che siamo
disponibili a un dialogo sereno , non dovranno più ricorrere a questi
stratagemmi , ma ci chiederanno direttamente un consiglio
(Commento a cura della Dott.ssa Chiara Evelli, Educatrice, Insegnante)