Genitori si può fare
Ezio Aceti ha scritto questo libro per aiutare i genitori a comprendere
il mondo del bambino dai 0 ai 10 anni , in modo da suggerire loro i modi
più corretti per intervenire in determinate situazioni che possono
sembrare
"critiche" e difficili da gestire.
Molto bello e giusto il pensiero di Aceti riguardo al modo di vedere il
bambino, al quale occorre accostarsi con "molta umiltà", considerandolo
un "pianeta sconosciuto" tutto da scoprire.
"In questo modo si capira' che la sua logica è completamente
differente dalla nostra, perchè egocentrica e unilaterale".
Questo atteggiamento permetterà al genitore e all'educatore di vivere
con stupore e meraviglia, ogni progresso raggiunto dal piccolo,
soprattutto nei primi mesi di vita.
Il libro è suddiviso in diverse tappe dove vengono analizzati lo
sviluppo della personalità e del pensiero del bambino, dall'infanzia
alla preadolescenza per soffermarsi poi, sulle problematiche tipiche di
ogni genitore alle prese con la crescita del figlio.
Per fare ciò, Aceti utilizza delle lettere di genitori che chiedono
consigli su come dovrebbero comportarsi in determinate situazioni, in
questo modo l'autore riesce a toccare molti argomenti davvero
interessanti.
La nascita del primo figlio è uno dei problemi trattati dall'autore, che
sottolinea come questo cambiamento possa essere "devastante" per il
rapporto di coppia a causa della fatica che il nuovo ruolo comporta. Ci
può essere anche un calo del desiderio causato dallo stress e dalla
mancanza di sonno.
I coniugi devono avere l'intelligenza di capire che tutto ciò è normale
ed ogni errore commesso deve essere la base per migliorare e rafforzarsi
come coppia.
Molto importante è ritagliarsi del tempo per se stessi, per poter
svolgere ciò che più piace, come leggersi un libro, fare sport, andare
per negozi,ecc.
Un altro argomento molto interessante,ma che può mettere in difficoltà
i genitori, è la sessualità infantile.
Verso i tre anni il bambino attraversa la fase genitale e questo lo
spinge a provare una forte curiosità verso il proprio apparato genitale e
a porre molte domande.
L'autore si ricollega ad una lettera di una mamma preoccupata per il
comportamento del figlio di cinque anni che trova piacere nello
strofinarsi i genitali.
Aceti afferma che "quando ci troviamo a gestire situazioni come questa,
occorre spiegare con semplice naturalezza e con le parole che ci vengono
in mente in quel momento, quello che caratterizza l'essere maschi e
femmine, presentando la cosa come bella e importante per la vita. Spesso,
però, alcuni genitori trovano difficoltà a spiegare queste cose
o le vivono come sporche e brutte...tutto ciò è legato al loro vissuto,
al modo con cui è stata presentata loro la sessualità".
L'importante è non colpevolizzare mai i figli.
Aceti si sofferma anche sulla gestione dei capricci, sottolineando come i
bambini abbiano bisogno di genitori forti e decisi, capaci di non farli
imporre e di toglierli il comando.I bambini necessitano di confini ben
delineati, oltre i quali non possono andare e di adulti che non si
lascino prendere dalla collera.
Ecco cosa suggerisce l'autore :
- IGNORARE I CAPRICCI: importante non fare nulla finchè il bambino
non si calma e allontanarlo se si trova in un
luogo pubblico.
- MOSTRARSI FERMI E MANTENERE LA CALMA.
- ELOGIARE IL BAMBINO E SPIEGARE SEMPRE CIO' CHE SI FA: quando il
bambino si è calmato , è importante complimentarsi con lui con
frasi come questa :"Sono contenta che ti sei calmato e ti voglio
bene...Solo che non mi piace sentirti urlare".
- NON COLPEVOLIZZARE TROPPO: spesso i capricci ci fanno reagire con
sculacciate e punizioni. E' umano reagire così e, anche se è
sbagliato, si può recuperare il rapporto dicendo al bambino che ci
dispiace per le sculacciate, senza però rinunciare alle regole e alle
norme.
Oltre a questi problemi, Aceti si sofferma sui problemi scolastici e
sulle difficoltà che i bambini incontrano per svolgere i compiti,
insomma tiene presente tutte le difficoltà che i genitori e gli educatori
incontrano quotidianamente e lo fa semplicemente, senza annoiare mai il
lettore.