Le visite domiciliari

Cari Genitori,

una mamma mi chiede di spiegare come vengono organizzate le visite domiciliari durante la mia attività di Pediatra di Famiglia.

Rispondo volentieri perchè so che questo rappresenta un argomento molto importante per i genitori e mi fa piacere fornire alcune informazioni.

La maggior parte delle visite domiciliari che mi vengonono richieste sono motivate dalla presenza di febbre.

Dovete sapere che la visita a casa spesso offre possibilità limitate nella diagnosi: infatti in studio ho a disposizione i seguenti strumenti:

1) Saturimetro molto più sensibile di quello che porto in borsa: molti di voi si saranno accorti che quello della borsa non di rado non riesce a captare l'ossigenazione dei bambini (infatti è costruito per l'adulto)

2) tampone faringeo rapido: in caso di una gola brutta è indispensabile, per decidere sulla necessità o meno di dare antibiotico, e per distinguere una tonsillite batterica da una ad esempio da mononucleosi

3) PCR test rapido: si tratta della possibilità, con una goccia di sangue, di evidenziare una infezione batterica da trattare con antibiotici da una virale per la quale è meglio aspettare.

4) test cutaneo per allergie: per differenziare una tosse di origine allergica da una di origine infettiva

5) test rapido per l'infezione delle vie urinarie: permette di identificare una infezione urinaria laddove questa sia la causa della febbre.

5) computer: per rivedere tutta la storia del bambino.

Appare chiaro da questi elementi che la visita domiciliare, è una visita che si faceva anni fa, quando ancora tutti questi strumenti non erano disponibili, ma che oggi lascia davvero molte cose non chiarite. 

Secondo la moderna pediatria è importante poter offrire una visita in grado di identificare il problema e una terapia mirata e precisa.

Vediamo ora qualcosa sulla febbre che molto spesso spaventa, al punto da considerare che il bambino con la febbre non può essere accompagnato nello studio del vostro pediatra, ma che va compresa secondo quest'ottica:

Le più recenti linee guida sulla febbre indicano infatti che oggi la terapia della febbre non deve tener conto di quanti gradi il bambino è febbrile: 38,39, poco importa.

ciò che interessa è la condizione clinica del bambino: se sia sofferente oppure se sia, anche se febbrile, in grado di giocare, di interagire, insomma se il bambino sia o meno provato dall'infezione.

Infatti se il bambino ha la febbre ma non è sofferente, non deve essere trattato con farmaci antipiretici che vanno somministrati solo in caso di malessere.

Appare chiaro che laddove non è indicata neanche una terapia per la febbre, tanto meno è indicata una visita domiciliare del pediatra.

Vi confesso che nella stragrande maggioranza dei casi, quando effettuo una visita domiciliare per febbre, trovo il bambino che gioca, che corre per casa o che si mangia, a tavola, una bella pastasciutta.

La mia proposta è quindi quella di considerare questi aspetti e di provare a condividere con me la necessità di effettuare una visita domiciliare, caso per caso, senza essere prevenuti sul fatto che io debba per forza effettuare la visita a domicilio.

Tra l'altro non è proprio possibile per me vedere a casa tutti i bambini con la febbre, ma non lo è per nessun pediatra d'Italia,e poi, oltre che non realizzabile, sarebbe anche un cattivo modo di curare i vostri bambini.

Io credo che sia molto più importante investire risorse di tempo e di energia nel cercare di condividere con voi la possibilità di affrontare aspetti relazionali dei vostri bambini e dei vostri ragazzi, aspetti anche educativi, di disagio, di difficoltà di comunicazione, di apprendimento scolastico; laddove necessario aver cura di essere alleati nel gestire insieme le malattie croniche, dalle più comuni, quali l'asma o l'allergia, a realtà più complesse come la comizialità o il diabete. NOn voglio che siate da soli, con l'ospedale come unica sponda, ma che sia il vostro pediatra a interporsi per aiutarvi ad andare avanti.

E' importante inoltre che il pediatra abbia un ruolo anche nell'identificare e nel supportare condizioni di difficoltà nella famiglia e oggi ne esistono tante: potrebbe trattarsi di scarsa attenzione per il bambino, molto raramente (per fortuna) di maltrattamento, non di rado di eccesso di cure; si verificano anche talora, (ma forse non così spesso come in città) condizione di difficoltà dell'alimentanzione e non parlo solo di anoressia ma molto spesso di cattiva alimentazione, di obesità e su questo è necessario spendere molto tempo perchè non di rado si tratta di programmare 2 o 3 anni di lavoro per agire, piano piano, per aiutare la famiglia a modificare il suo modo di alimentarsi.

Mi fa piacere, e lo ritengo anche molto importante, tenere il telefono sempre acceso, e rispondere possibilmente alle vostre necessità anche il sabato e la domenica, profondendo il massimo impegno per dare continuità alle cure ed alla comunicazione con voi. (so che alle volte fate fatica a telefonarmi, ma dovete anche considerare che ho tanti bambini e che al pomeriggio faccio tante ore di studio e se ho un bambino svestito, non interrompo la visita per rispondere al telefonino).

Provo a dare la mia disponibilità anche con le mail e con wathsup e aggiornando il sito internet, che molti di voi conoscono e usano.

Quindi confido molto nella vostra matura visione della professionalità del vostro Pediatra di Famiglia che spero non sia limitata alla valutazione del mio operato sul fatto che io faccia o non faccia la visita a casa al bambino con la febbre