Il Bambino Timido
Questo libro prende in considerazione un aspetto molto importante, spesso
difficile da comprendere : la TIMIDEZZA.
La persona timida, secondo gli autori, vive una grande difficoltà a
relazionarsi con gli altri a causa di una bassa autostima e di
un' eccessiva preoccupazione del giudizio altrui.
Prova una grandissima paura di essere rifiutata per il suo aspetto fisico
o per il suo modo di essere. Ecco perchè evita di attirare l'attenzione
su di sè , cercando sempre di isolarsi.
Si potrebbe descriverla in tre parole: riservata, cauta, sospettosa. Ciò
che caratterizza la timidezza è la PAURA!
Ecco le quattro principali paure che elencano gli autori:
- La paura di essere giudicati negativamente dalle persone che si
incontrano.
- La paura di non riuscire a gestire le situazioni sociali ( non
sapere cosa dire o fare, paura di non spiccare una parola).
- La paura di essere rifiutati da una persona che piace .
- La paura dell'intimità ( dover rivelare il proprio "autentico
Sè" e i propri "veri sentimenti" a un'altra persona in privato ).
Dalla lettura di questo libro si comprende le grandissime difficoltà che
queste persone incontrano sul loro cammino.
Non possono assaporare la gioia di incontrare persone nuove e vivere
esperienze che potrebbero essere divertenti, vengono spesso giudicate
negativamente, come persone "fredde", non riescono mai a dare il meglio
di loro, perchè la paura di fallire , le blocca.
Purtroppo la timidezza è causa di ansia, depressione, e senso di
solitudine.
Senza contare che le persone timide sono più vulnerabili e questo fa sì
che i ragazzini che vivono questo stato d'animo, fanno più fatica a
rifiutare esperienze negative come il fumo, l'alcol, la
droga, proprio perchè subiscono la pressione dei pari, senza aver la
forza di reagire.
I bambini hanno bisogno di vivere delle esperienze positive con i
coetanei e quando la timidezza impedisce loro di fare amicizie,
questo può compromettere il loro benessere emozionale.
Dopo aver elencato tutte le difficoltà che i bambini timidi incontrano,
gli autori si rivolgono ai genitori, dando loro degli importanti
consigli.
Prima di tutto è necessario mantenere un contatto fisico col bambino,
per infondergli quel senso di sicurezza, che è alla base dell'autostima.
Il piccolo ha bisogno di essere coccolato, preso in braccio, accarezzato e
questa necessità permane anche quando è più grande.
Non è mai troppo tardi, si è sempre in tempo a recuperare e a donare
quell'affetto di cui ha tanto bisogno.
E' necessario,inoltre, parlare molto con lui per aiutarlo ad esprimere
le sue emozioni. Soprattutto è importante lasciarlo manifestare la sua
rabbia,
in modo che impari a non reprimerla, per difendere così, i suoi
diritti quando ce ne sarà bisogno.
Spesso le persone timide tendono a non manifestare le loro frustrazioni,
fino a quando non le "scaricano" in maniera negativa, con eccessiva rabbia
e violenza.
A volte basta sedersi accanto a Lui , mentre guarda la televisione e nei
momenti di pausa , chiedergli come vede ad esempio quel personaggio, o
come lo fa sentire quella situazione.
Non dimentichiamoci, inoltre, di ricordargli quanto gli vogliamo bene e
quanto sia importante per noi, senza cadere nell'errore che Lui,
comunque lo sa.
Gli autori, inoltre, suggeriscono di punire il bambino privatamente,
senza la presenza di estranei.
"L'uso di rimproveri pubblici e la vergogna che essi spesso inducono nel
bambino sono controproducenti e, in più, non fanno che alimentare la
timidezza".
Cerchiamo, inoltre, di non giudicare troppo le persone che si comportano
male con noi, soprattutto davanti al bambino proviamo a scusare il
comportamento sbagliato, perchà passerà il messaggio che nella vita si
viene spesso giudicati e questo non è un bene per Lui.
"E' importante insegnare ai nostri figli ad essere tolleranti,
accoglienti e non giudicanti.
Insegniamo loro anche a dare agli altri il beneficio del dubbio,
valutando gli errori alla luce delle circostanze in cui sono stati
commessi anzichè attribuirli subito all'inettitudine di chi li ha compiuti".
Ciò che non dobbiamo dimenticare è che dobbiamo amare nostro figlio
incondizionatamente, senza nutrire delle aspettativa eccessive su di lui.
Troppi genitori vorrebbero che il proprio figlio fosse il primo in tutto,
a scuola, nello sport, il più bello. Tutto questo per
gratificarsi
e per sentirsi loro stessi, delle persone migliori.
Quando,purtroppo, non ottiene i risultati sperati, molte volte non si
riesce a nascondere la delusione e questo non contribuisce a costruire la
sua autostima.
Gli autori scrivono di un padre che non rivolgeva la parola al proprio
figlio, solo perchè non aveva segnato durante la partita di calcio.
Anche avere delle aspettative troppo basse, non è un cosa positiva,
perchè il bambino si vedrà con i nostri occhi e si considererà una
persona mediocre che non potrà mai raggiungere grandi obiettivi.
Cerchiamo, inoltre, di non sostituirci a Lui in tutto e per tutto, in
modo da renderlo autonomo e indipendente, questo contribuirà ad
accrescere la fiducia in se stesso.
Le persona timida è molto insicura e tende a non avere fiducia nelle
proprie capacità, per questo occorre incoraggiarla e renderla più
autonoma possibile.
Gli autori si soffermano sulle difficoltà che le persone timide
incontrano durante le loro fasi di crescita e forniscono ai genitori dei
suggerimenti importanti.
Mi soffermo sul periodo della preadolescenza-adolescenza, che va
dai 12 ai 17 anni , durante il quale i ragazzi devono affrontare
parecchi problemi, soprattutto quelli più timidi e vulnerabili.
A quest'età la cosa più importante è la popolarità e farsi accettare
dai coetanei diventa una priorità.
Per ottenere questo, i ragazzini più timidi, soprattutto, subiscono la
pressione dei pari cadendo,a volte, nell'alcol, nel fumo e nella droga.
Spesso iniziano a bere un bicchierino per ottenere quella carica
necessaria per essere più divertenti e per superare la loro timidezza.
Purtroppo, però, quel poco non basterà più per ottenere gli effetti
sperati e si cadrà nella dipendenza e nella morsa dell'alcolismo.
Le ragazzine che si dimostrano più insicure rispetto ai loro coetanei
maschi, per ottenere la popolarità accettano,spesso, di avere rapporti
promiscui.
Gli autori si rivolgono ai genitori, fornendo loro dei suggerimenti che
potrebbero sembrare banali, ma fondamentali per i loro figli.
Durante l'adolescenza l'apparenza è fondamentale e anche l'acne, può
diventare un problema importante.
Quando il ragazzino soffre per questa situazione, occorre evitare di
cadere
nell'infondata credenza che l'acne sia dovuta al fatto che non ci si
lava.
Questo contribuirà solo ad accrescere la frustrazione in Lui, mentre la
soluzione migliore è quella di rivolgersi ad un dermatologo.
Anche il sovrappeso rappresenta un grosso problema per un ragazzino di
di quest'età ed il modo giusto di agire è il seguente :
- portare vostro figlio da un medico per una visita accurata e poi far
parlare vostro figlio con il medico di famiglia per iniziare una dieta
( colgo l'occasione per ringraziare il nostro Pediatra della Valle, il
dott.Ottonello, per l'interessamento che dimostra sempre per ogni tipo di
problema dei nostri ragazzi, da quelli fisici, a quelli
emozionali);
- tenere a portata di mano snack ipocalorici;
- non tormentare il ragazzo, perchè questo aumenta il suo senso di
essere brutto e gli può creare una frustrazione domabile soltanto con
un'abbuffata di cioccolatini;
- dare il buon esempio.
Importante è permettere ai nostri figli di vestirsi come i suoi
coetanei,
fornendogli un guardaroba adeguato, aiutarlo a curarsi il più possibile,
tormentandolo, anche se necessario , perchè si faccia la doccia tutti i
giorni, si lavi regolarmente i capelli e indossi abiti puliti.
Oltre ai suggerimenti che riguardano l'aspetto esteriore, gli autori si
soffermano su quelli che riguardano il mondo interiore, incoraggiando i
genitori a dimostrate il loro affetto accarezzando i propri figli,
lodandoli e non sottovalutando mai ciò che li preoccupa.
Quando i nostri ragazzi si confidano con noi e questo è già una grande
conquista, è meglio non rispondere con :"Oh non è niente !", ma con un
"Ti capisco!", accompagnato da un rinforzo fisico.
Infine, non dimentichiamoci mai di porre dei limiti e delle regole chiare
e precise, perchè gli adolescenti ne hanno bisogno, capiscono che teniamo
a loro e che gli vogliamo bene.
Su questo libro si potrebbe scrivere ancora moltissimo, perchè
l'argomento è molto importante e aiuta a comprendere il modo migliore
per sostenere e aiutare i nostri figli un pochino timidi e fragili.