Barriere architettoniche: normativa e leggi

Oggi sono tre i principali testi di legge applicabili in materia ad edifici esistenti e di nuova costruzione:

Legge 13/89 e relativo D.M. 236/89 di attuazione (Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.)Si applicano agli edifici privati, privati aperti al pubblico, edifici residenziali di ogni tipo e agli spazi esterni di pertinenza.

Prestazionalità della norma: non ci sono prescrizioni dimensionali rigide. Individuato l’obiettivo della fruibilità di uno spazio (requisito), esso è raggiungibile attraverso molteplici soluzioni tecnico progettuali e distributive (caratteristica prestazionale).

legge 104/92 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate)

Estende il campo di applicazione anche agli interventi edilizi di minor entità sul patrimonio esistente pubblico o privato aperto al pubblico (“opere interne”, restauro, manutenzione straordinaria …) anche limitatamente alla porzione di edificio oggetto di intervento.

Sono previste sanzioni (anche penali) per inadempienze e carenze relative all’accessibilità degli edifici di uso pubblico.

D.P.R. 503/96 (Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.)

Si disciplinano: edifici, spazi e servizi pubblici di nuova costruzione, esistenti, di carattere temporaneo ed anche il solo cambio di destinazione in favore di un uso pubblico.Ogni luogo pubblico deve essere fruibile da chiunque. Si supera la definizione di disabile. Le caratteristiche prestazionali degli spazi sono ricollegate a quelle del D.M. 236/89. Si unificano gli ambiti PUBBLICO e PRIVATO.

Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503