L'inchiesta

La parità di genere nelle vie, nelle piazze e negli edifici di Potenza Picena

Noi ragazzi della redazione giornalistica abbiamo deciso di approfondire un tema attuale e molto importante: la parità di genere, cioè l’uguaglianza di opportunità, trattamento economico e non solo tra i sessi. L’idea ci è venuta da quando, in classe, abbiamo studiato l’Agenda 2030, un documento redatto nel 2015 dall’ONU che contiene alcuni obiettivi fondamentali da aggiungere nei prossimi 10 anni. L’obiettivo 5 recita così: “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”.

Ci siamo interessati dunque alla parità di genere nel nostro Comune, e abbiamo notato che, nonostante il nostro Sindaco sia una donna (Noemi Tartabini), è evidente la carenza di nomi femminili nello stradario comunale.

Il nostro lavoro è consistito nell’analisi dei nomi di vie, piazze, viali ed edifici pubblici di Potenza Picena (sia del capoluogo che della frazione Porto) e il risultato ci ha lasciato l’amaro in bocca: solo 5 sono le figure femminili che compaiono nello stradario.

Vi presentiamo il breve elenco:

  • Via Madre Teresa di Calcutta: nominata dalla chiesa cattolica Santa Teresa di Calcutta, è stata una religiosa Albanese naturalizzata indiana cattolica che fondò la Congregazione religiosa delle Missionarie delle Carità.

  • Viale Regina Margherita: consorte di Re Umberto I e prima Regina consorte d’Italia. E’ morta nel 1855, prima della proclamazione del Regno avvenuta nel 1861.

  • Piazzale Contessa Buonaccorsi: esponente della famosa famiglia nobile prima proprietaria dell’omonima Villa.

  • Chiesa Sant’Anna: madre di Maria e nonna di Gesù, è considerata protettrice delle partorienti secondo la tradizione cristiana.

  • Istituto Figlie dell’Addolorata: congregazione religiosa fondata nel 1881 e riconosciuta dalla Santa Sede nel 1953.

La maggior parte delle vie del Comune di Potenza Picena ha nomi maschili e solo il 4% è dedicato alle donne. La media nazionale è del 6,6%, per cui il nostro Comune risulta essere al di sotto di oltre 2 punti rispetto al dato italiano. Da tempo però si sono mossi alcuni gruppi culturali per intitolare alle Italiane famose vie, piazzali, scuole e chiese, come l’Osservatorio di genere di Macerata, che nel 2017 ha pubblicato un volume con le biografie delle donne votate nel contesto del progetto social #leviedelledonnemarchigiane.

Abbiamo chiesto al Sindaco la disponibilità per incontrarci e parlare insieme di questo importante argomento.

Ma chi è il Sindaco di Potenza Picena? Noemi Tartabini, nata il 12/04/1983 a Porto San Giorgio, è stata eletta il 26 maggio 2019. Ha frequentato il liceo sociopsicopedagogico e in seguito si è specializzata nella didattica montessoriana. Una curiosità: ha frequentato la nostra scuola “R. Sanzio” dove ha ottenuto la licenza media inferiore. E’ la seconda donna a capo del Comune di Potenza Picena, dopo Maria Gentilina Magi (eletta nel 1975).

L'intervista al Sindaco Noemi Tartabini (martedì 16.11.2021)

D: Essendo sia madre che Sindaco, riesce a gestire e portare a termine i numerosi impegni familiari e amministrativi?
R: Questa è una domanda che mi tocca particolarmente. Diciamo che ci riesco ma forse sapranno dirlo meglio i miei bambini quando, crescendo, mi diranno se sono riuscita a conciliare i due ruoli straordinari. In realtà sono anche un’insegnante di scuola primaria, ma per ora ho deciso di accantonare questo lavoro per poter svolgere al meglio quello di Sindaco, di mamma e anche di moglie. Non è sempre facile, perché a volte è difficile lasciare fuori dalla porta tutto ciò che comporta avere la responsabilità di Sindaco come problemi e gratificazioni sociali, la mancanza di un orario lavorativo. Ad esempio, ricordo che il 1 maggio 2019, non avendo nulla in calendario, avevo promesso a mio figlio Pietro che avremmo passato la giornata insieme, invece alle 9 del mattino mi hanno chiamata per un’emergenza sociale e tutta la giornata l’ho trascorsa lavorando. In questi casi è difficile spiegare ad un bambino perché la mamma si è assentata, però è anche giusto fargli comprendere l’importanza del ruolo.


D: Quante donne ci sono nella sua Giunta?

R: In giunta siamo due donne, io e l’assessore ai lavori pubblici Luisa Isidori. In consiglio comunale invece ci sono diverse donne.


D: Come mai? C’erano poche candidate?

R: Il motivo è quello di cui parlavamo poco fa. Per una donna è più difficile perché non ci sono orari di entrata e di uscita dal lavoro, io sono molto fortunata perché mia madre fa la nonna a tempo pieno ed è un aiuto prezioso con i miei bambini.


D: Per lei è stato più difficile diventare sindaco essendo una donna? Pensa che ci sia ancora un pregiudizio nei confronti delle donne nelle istituzioni?

R: Pregiudizio non credo, ma quando qualcuno ha visto che la candidata al ruolo di Sindaco era una donna, ma non solo... era una donna con il pancione in procinto di partorire (era al settimo mese di gravidanza, ndr), avrà pensato “come farà?” Visto però come sono andate le elezioni, il risultato si è raggiunto. Non ho fatto molta maternità né prima né dopo il parto, ma nel breve periodo in cui sono mancata sono stata egregiamente sostituita.


D: Si è mai sentita discriminata o sminuita per il fatto di esser donna ?

R: No, questa sensazione non l’ho mai percepita, anzi mi è capitato in alcune situazioni di sentirmi dire che fosse un valore aggiunto, forse per la sensibilità femminile, per la propensione all’ascolto, per il senso di maternità (soprattutto quando si lavora in ambiti sociali).


D: Crede ci siano lavori prettamente maschili o femminili? Come esempio, l’uomo può fare il “casalingo”?

R: Mio marito non ce lo vedo (ride). Ci sono uomini più portati, altri meno, così come ci sono donne che svolgono lavori più fisici che prima erano considerati solo maschili. Credo che questo gap sia quasi superato.


D: Abbiamo fatto una ricerca sulle vie dedicate alle donne nel nostro Comune e ci siamo resi conto che sono molto poche: lei cosa ne pensa?

R: Condivido, non avevo mai fatto caso a questa questione quindi vi ringrazio di averla posta alla nostra attenzione. Cercheremo di recuperare intitolando la nuova scuola primaria ad un’importante figura femminile.


D: La ringraziamo moltissimo per la disponibilità. Per concludere, da insegnante, da donna delle istituzioni e da mamma, ha qualche consiglio da dare ai noi giovani ragazzi?

R: Siete voi che mi potete dare dei consigli! Vi ringrazio, un grazie alle vostre insegnanti e alla Dirigente che vi permette di fare esperienze come queste, che sono altamente formative.

Vogliamo di nuovo ringraziare il Sindaco che è stata disponibilissima e ha risposto alle nostre domande. E’ stata molto gentile e si è congratulata con noi per il lavoro e per l’argomento scelto. Noi, molto felici ed emozionati, l’abbiamo ringraziata dal vivo per averci dedicato del tempo, per aver ascoltato la nostra proposta e, chissà, per renderla realtà.

L’incontro si è concluso con una bellissima foto di gruppo in cui sono presenti anche le Professoresse che ci hanno aiutato nella realizzazione del nostro progetto e la nostra Dirigente Scolastica Nicoletta Ambrosio, che ha assistito all'intervista.