Rohampur

Rohampur

(Rangamatia)

Da "Inizi del Cattolicesimo nel nord Bengala" di p. Luigi Pinos

La comunità cattolica di Rohanpur è composta esclusivamente di Santal, con appena qialche Mahali. Le conversioni in questa zona sono iniziate nel 1917 ad opera di Padre Anselmo, con il battesimo del villaggio di Tickrampur.

Padre Anselmo ed i missionari che erano stati mandati a lavorare con lui ( i Padri Cattaneo, Pigoni e Favrin, tutti del PIME) arrivarono in un periodo socialmente turbolento. Il distretto di Malda ha un confine comune con Dumka, la terra ancestrale dei Santal. Specialmente nella zona di frontiera, chiamata Sikarpur, vi era un grande numero di questi tribali, ma essi erano oggetto di soprusi e di ingiustizie da parte dei musulmani, che approfittavano della ignoranza e della semplicità dei Santal. E, naturalmente, le forze dell' ordine erano dalla parte degli oppressori invece che da quella degli oppressi.

Era quindi facile che in questa situazione i Santal considerassero un cambiamento come una liberazione messianica. Inoltre negli anni venti il territorio del Bengala era sede di disordini politici. E il Mahatma Ghandi predicava " Bideshia bhago, deshia jago! E cioè : Stranieri tornate a casa vostra; figli della nostra terra svegliatevi!"

Nel 1925 Kashinath Chakrabarti, un avvocato di Dinajpur allo scopo di "Hinduizzare" i Santal fondò la Setta Seton Sibon, religiosa in quanto a statuto, politica nelle intenzioni. Nel bengala i Musulmani erano molto numerosi e soltanto con l' unione di tutte le forze non musulmane si poteva tentare di controbatterli. E per meglio avvalorare ciò, Kashinath Chakrabarti era solito dire " Rama arriva di nuovo, e questa volta si incarnerà nella persona di un Santal che porterà tutti i Santal alla liberazione e ad un periodo di felicità."

Molti Santal si aggregarono al movimento, che venne chiamato " la Setta dei Shadus" a ragione delle molte restrizioni relative al cibo dei propri adepti.

Ai Santal veniva anche detto che essi sarebbero diventati i proprietari del territorio e quindi non avrebbero pagato tasse, non avrebbero restituito il denaro preso a prestito, avrebbero liberamente pescato nei laghetti dei ricchi etc. E fu così che un giorno i Santal di Kashiadanga, qualche chilometro a nord di Rohanpur, andarono a pescare nel lago di Barabila. E quando il proprietario mandò loro incontro la polizia essi non solo si rifiutarono di arrendersi ma coprirono di botte i poliziotti, tanto che uno cadde a terra morto. Il risultato fu un processo esemplare, con molti Santal latitanti!

Ai Santal veniva anche detto: Sta arrivando il tempo in cui un Santal siederà sulla pietra nera di Adinagar: egli sarà la nuova incarnazione di Rama ed allora in quel giorno la vittoria sarà completa. Not temete gli inglesi: in quel giorno dai loro fucili usciranno non pallottole ma acqua! Adinagar era un grande e ben conservato sito archeologico nella area di Sikarpur e la famosa pietra nera era situata, come un trono, nel bel mezzo del tempio successivamente trasformato, da tempo immemorabile, in moschea. Il 14 dicembre 1932, Juthu Pargans, discepolo di Kashinath Chakrabarti e leader indiscusso dei Santal di Sikarpur, seguito da migliaia di Santal muniti di archi e frecce, marciò verso Adinagar. E così il leader sessantacinquenne fu fatto sedere sulla pietra nera, fu proclamato novello Rama col nome di Raja-Rama e gli venne data in sposa una giovane anche lei appropriatamente rinominata Rani-Sita.

Questo stato di cose durò meno di tre anni, quando le autorità britanniche inviarono 300 Gurka ed un magistrato che tentò di parlare a Juthu Pargans il quale, per tutta risposta, alzò la sua spada reale. I Gurka aprirono il fuoco ed i Santal, incluso il loro leader, furono decimati. Un solo Gurka morì in questa azione, ma questo bastò agli inglesi per far intervenire i fucilieri del Nepal e per settimane i morti tra i Santal furono numerosissimi.

E quando i Santal si resero finalmente conto che dai fucili dei soldati non usciva acqua, come promesso, ma rovente piombo i Santal abbandonarono i loro villaggi e si rifugiarono nell' Assam o addirittura in Nepal. Interi villaggi, con proprietà ed animali, restarono così abbandonati.

Tutti questi avvenimenti entrano di diritto nella storia della Cristianizzazione nel Nord Bengala in quanto l' ideologia della Seton Sibon aveva instillato odio nei riguardi dei Musulmani e per i Missionari. Durante la crisi di Adinagar fu Padre Cattaneo che tentò di risollevare le sorti dei poveri Santal, tempestando gli uffici governativi con molte petizioni. Alla fine gli ufficiali governativi non ebbero altra soluzione che andare a parlamentare con il Vescovo. Ma Padre Cattaneo continuò la sua azione senza lasciarsi intimidire. Aveva posto delle sentinelle in ogni stazione della ferrovia ed alla notizia dell' arrivo di un treno con qualche detenuto Santal, con un gruppetto di tribali liberava il detenuto e lo rimandava a casa.

Alla fine i suoi sforzi furono ripagati, tutti i Gurka furono richiamati e tutti i Santal arrestati, ad eccezione di pochissimi colpevoli di violenze, furono liberati. Fu inoltre nominato un Commissario Speciale per gli Aborigeni a cui fu impartita istruzione di consultarsi sempre coni Missionari.

I Santal avevano a loro spese imparato la lezione e divennero più prudenti, ma non abbastanza: alla fine del gennaio 1950 nell' area di Nachoul e sotto l' influenza marxista, i Santal colpirono a morte 6 poliziotti ed un ufficiale. A conseguenza di ciò tutti i tribali dell' area di confine, nei distretti di Rajshahi e Dinajpur ebbero una tale paura della prevista repressione che preferirono emigrare in India. Ed ancora una volta Padre Cattaneo, malgrado il suo pessimo inglese ed il suo ancor peggior bengoli, riuscì a convincere gli ufficiali pakistani ( da tre anni l' India era stata divisa) che i Santal non erano criminali ma loro stessi vittime di un premeditato sistema di soprusi.

Alla fine del temporale i Santal dovettero convenire che gli unici che avevano preso, senza chiedere niente in cambio, le loro difese in ogni occasione, erano stati proprio i Missionari e a quel punto le conversioni si contarono a migliaia.

Bisogna anche considerare che in quel periodo l' attività principale dei Missionari non era purtroppo quella di catechizzare i nuovi convertiti ma quella di assistere sia legalmente che socialmente i tribali. E così quando intervennero difficoltà di altro genere, molti Santal non erano abbastanza catechizzati e molto velocemente tornarono alla loro primitiva religione.

Padre Favrin accettò anche la carica di Presidente U.B. (una specie di sindaco della regione) ed andava nei villaggi su di un carretto di buoi, con u segretario ed alcuni impiegati: il suo lavoro era quello di risolvere immediatamente le dispute relative ai vari problemi nei villaggi. Divenne abbastanza famoso per la sua decisione. Conosco la storia di un uomo (raccontata da lui stesso) che fu imbrogliato nel giorno del suo matrimonio: invece di porre l' anello al dito della figlia minore, graziosa e promessa sposa, il furbacchiotto lo pose su quello della più attempata e meno gradevole figlia maggiore: Il giovane non pensò mai di protestare per l' accaduto ripudiando la sposa, per timore di Padre Favrin. Nei Santal il vincolo matrimoniale è molto debole ed il nostro Sacerdote rappresentava quasi una vendetta di Dio per chi volesse rompere il legame.

Padre Favrin intervenne anche su un'altra questione importante quando si accorse con quanta facilità i Santal ipotecavano terreno, case e bestiame cadendo vittime di usurai che a poco a poco si impadronivano di tutto. Per frenare questa tendenza cominciò a comprare le terre e gli animali e a farle lavorare agli stessi proprietari, chiedendo un tasso di ammortamento molto basso che veniva raccolto dai suoi impiegati all' epoca del raccolto. Quando non si veniva pagati essi avevano istruzione di ritirare gli animali e molto spesso il cortile della Missione mostrava il più disparato assembramento di buoi e bufali.

Molto spesso i suoi sforzi erano inutili: quando un tribale ha preso la decisione di vendere la propria terra nessuno è capace di fermarlo: egli è capace, senza dir niente alla moglie, di andare dall' usuraio di notte e al mattino presto tutto viene concluso nell' ufficio dell' Impiegato del Catasto.

Quando si doveva decidere il posto per una nuova missione in quest' area Padre Anselmo sognò un posto, Barind, ben spazioso e non lontano dal mercato di Rohanpur, con una bella vista sulla laguna di Punorbhaba. Ma anche i Musulmani, abitanti di Kaziganj avevano fatto lo stesso sogno e sembrava di dover assistere ad uno scontro ancor prima della nascita della stessa Missione. Ad aiutare i Missionari questa volta intervenne un' epidemia nel villaggio di Kaziganj ed I missionari si prodigarono nelle cure dei malati musulmani, vaccinando quelli non ancora infetti. E fu così che i Musulmani pensarono che, tutto sommato, avere dei Missionari vicino sarebbe stato per loro un bene piuttosto che un malanno.

Dopo la divisione del paese, la parte meridionale di Sikarpur, che costituisce la parrocchia di Rohanpur, divenne parte del distretto di Rajshahi mentre la parte settentrionale restò all' India per formare le due Parrocchie di Rautara e Pandwa.

Altri Pastori che hanno lasciato il segno sono stati i Padri Sebastian Ittickunath, Alexander Mudavacherry, G.B.Vanzetti (che ha costruito la chiesa) e Salvatore di Serio (ora in riposo a Gaeta) che ha costruito il rettorato, la scuola ed il convento.