Missione luterana


Un breve sguardo alla storia della Missione Luterana Santal

Nota: Ritengo doveroso far conoscere , oltre alla storia delle missioni cattoliche, anche quella di altre missioni cristiane. Quest'articolo è stato tratto e liberamente tradotto dallo studio "Silent Forests" di Tone Bleie. Avrò occasione di presentare anche altre parti di questo interessantissimo studio, del 1997, che ha come tema centrale i Santal del Bangladesh.

La nascita della Missione Luterana Santal nel 1860 e la sua rapida crescita testimoniano la vitalità intellettuale, l'enorme energia e le abilità organizzative dei suoi fondatori, Lars Olson Skrefsrud (1840-1910) e Hans Peter Borresen (1825-1901). Le coincidenze che condussero prima Skrefsrud e più tardi il suo erede Paul Olav Bodding (1865-1938) ad usare le loro grandi doti intellettuali in un servizio durato tutta la vita per la Missione, in un particolare momento storico della storia coloniale dell'India e della storia dei Santal; portarono questi due missionari norvegesi ad esercitare un unico e durevole impatto sulle successive generazioni di Santal nei media culturali (specialmente nella lingua), nella memoria collettiva e infine nella loro sopravvivenza come minoranza indigena.

Skrefsrud contribuì sostanzialmente allo sviluppo di un alfabeto fonetico Santal (con segni diacritici), un lavoro che poi Bodding perfezionò. Skrefsrud produsse la prima grammatica Santal, che è tuttora in uso. Compilò inoltre il primo dizionario Santal-inglese e tradusse molte parti del Vecchio e del Nuovo Testamento. Bodding, all'inizio del suo apostolato (negli anni 1890) assistè Skrefsrud nelle traduzioni. Più tardi, Bodding le riprese e le completò, con tutte le difficoltà interpretative e linguistiche. Bodding preparò anche un nuovo dizionario Santal, che ancora oggi è molto valido. Durante la maggior parte della sua vita raccolse descrizioni dettagliate ed etnografiche dei vari aspetti (religiosi, medici, sociali e pratici) della vita dei Santal. La maggior parte del materiale raccolto si trova oggi al Museo Etnografico dell'Università di Oslo, ma è stato fornito del materiale anche ad altri Musei europei.

Skrefsrud riuscì a pubblicare in un libro "Le Tradizioni e Istituzioni dei Santals" gran parte delle sue scoperte. Questo brevissimo elenco sui lavori di Skrefsrud e di Bodding è naturalmente incompleto.

I pionieri erano completamente dipendenti, per il loro lavoro, da quanto i loro aiutanti Santal raccontavano, ed alcuni di essi hanno avuto una notevole importanza nel lavoro svolto.

"Il migliore Uomo che abbiamo avuto in questo lavoro è stato Biram e, dopo di lui Sido, che aveva le stesse doti naturali di Biram, senza però i suoi 20 anni di esperienza. Era impossibile far cambiare a Biram le proprie idee, lui amava ripetere: Tu sei un Saheb, e non posso impedire che tu scriva quello che ti piace, ma io ho detto un'altra cosa. Aiutanti così indipendenti sono inapprezzabili. Hanno una forte componente di autostima e sono sempre in ansia che qualcuno possa biasimarli per aver detto qualcosa di sbagliato."

Saremmo davvero molto lieti che qualche ricercatore indaghi maggiormente sul ruolo avuto da informatori Santal, come Biram e Sido.

Skrofsrud e Borresen arrivarono dapprima in India come missionari della Missione tedesca Gossner, negli anni 1860. Nel 1865 uscirono dalla loro missione originaria e cominciarono a collaborare con un missionario battista inglese, E.C. Johnson, che aveva da poco iniziato a lavorare fra i Santal, ancora sconosciuti, del Distretto di Birbhum. Skrefsrud e Borresen non divennero missionari della Società Missionaria Battista (BMS) ma furono comunque sostenuti nelle loro prime opere. Iniziarono, nel 1869, una Missione indipendente Indiana per i Santals (IHM). La società missionaria aveva al suo inizio 7000 membri e alcuni comitati in Inghilterra e Scozia si incaricarono di raccogliere i fondi per la nuova missione. Solo dopo la loro uscita ufficiale dal BMS, nel 1877, Skrefsrud e Borresen si preoccuparono di ottenere dei fondi dai paesi scandinavi.

La Missione della Casa indiana era quindi una missione battista e richiese decadi prima che la confessione luterana, le relative liturgie e regolamentazioni, divenissero una realtà.

La Missione, nelle ultime tre decadi del diciannovesimo secolo, si era interessata a nuove aree. Questo era in parte il risultato del lavoro dei Missionari, come lo sforzo di Skrefsrud di assicurare una grande area di terra in Assam per gli immigranti Santal (la così detta Colonia dell'Assam), e in parte il risultato di un altro massiccio movimento di migrazione di Santals e altri adibasi (in particolare Munda e Oraon) nella vasta e paludosa area ad oriente del Gange.

Anche se quest'area non era sconosciuta ai Santals, molti di essi (ed altri adibasi) avevano preferito le aree più salubri e maggiormente coperte da foreste dell'Orissa settentrionale e del Bihar (Chota Nagpur e Raj Mahal).

La Missione fu quindi intesa specificamente per quest'area e le Santal Parganas furono indicate come il "Vecchio Paese". Anche in Assam si ebbe, in quell'epoca, una massiccia immigrazione di poveri Santal dalle aree originarie di Chota Nagpur e da altre. Solamente dopo la Ribellione dei Santal nel 1855-57 gli Inglesi dichiararono l'area come un Distretto non regolamentato, lo chiamarono Santal Parganas e i capi Santal furono nominati come l'unica autorità intermedia, dando a loro anche poteri giudiziari. La schiavitù, che era stata l'amara esperienza di molti adibasis, fu proibita nel nuovo distretto.

"Il Paese centrale" si riferiva al delta del Gange, ad est delle Santal Parganas e a sud dell'Assam.

La prima missione a Dinajpur, Rajshahi e Malda

Lo spietato sfruttamento degli adibasi e l'erosione della loro struttura sociale aveva portato ad una forte immigrazione di Santal nei distretti di Dinaipur, Malda e Rajshahi. Molti immigranti adibasi erano Cristiani convertiti. Fu il Battista William Carey ad iniziare il lavoro missionario in Bengala, dalla missione collocata in Mudnaputi (prima sotto Dinajpur, più tardi sotto Malda). La sede centrale della Missione si mosse successivamente a Serampore, a nord di Calcutta. E fu un Santal, Jalpa Soren, a prendersi cura del lavoro missionario fra i Santals, con il sostegno della Indian Home Mission. Le opere di Soren comunque non furono ben accolte dalla Società Missionaria Battista che considerava tutta l'area come suo dominio esclusivo. Notevoli energie furono spese, da parte di entrambe le missioni, a questo riguardo e soltanto nel 1921 si arrivò ad una specie di accordo. Malgrado questi conflitti, il lavoro di Jalpa Soren portò i suoi frutti. Intorno a Naryanpur, ad ovest di Hilli del distretto occidentale di Dinajpur, crebbe un'attiva comunità, con otto scuole elementari e 14 insegnanti. Nel 1920 la scuola a Naryanpur fu riconosciuta come Scuola Inglese Intermedia. Khorbari, nel distretto di Malda, divenne un altro centro, con molte comunità. Il missionario poteva contare su 13 catechisti e 3 catechiste e su quattro scuole. Il terzo centro si trovava a Pipra, a nord di Rajshahi ed a sudest di Malda.

In questo primo periodo la missione era sotto la Ebenezer Missionary Society; solamente negli anni 1930 la Missione ebbe una responsabilità diretta.

La nascita di una missione separata nel Pakistan orientale

L'indipendenza del 1947 portò alla divisione del Bengala e del "Paese centrale" e circa la metà delle 49 congregazioni si trovavano ra nell'appena costituito Pakistan orientale. I missionari cominciarono ad avere grossi problemi nel coordinare i lavori dal centro di Serampore che era stato una Colonia danese dal 1755 al 1845. La colonia ebbe due Governatori norvegesi, prima Ole Bie (1733-1805) e più tardi Jacob Krefting (1757-1805). Fu chiesto di creare una missione completamente indipendente nel Pakistan orientale ma, per vari motivi, questa decisione venne presa soltanto nel 1954.

Nel 1956, le regolamentazioni per la nuova Nordic East Pakistan Mission furono approvate dai rappresentanti dei tre paesi membri e fu deciso di coinvolgere direttamente la Missione Norvegese in quanto i missionari di quel paese potevano andare in Pakistan senza bisogno di visto sul passaporto.

Il primo missionario della nuova missione fu John Ottesen (Americano di origine norvegese) e sua moglie. Circa 4 anni più tardi fu mandata un'altra famiglia di missionari, gli Iveland, che ebbero la missione alla periferia di Dinajpur. Chiesa, abitazione del missionario, scuola per le ragazze e ostello furono costruiti negli anni 1960. Più tardi, un'altra coppia di missionari, gli Overbye, costruirono un secondo importante centro a Amnura vicino a Rajshahi. Un ostello per studenti della Bibbia e un dispensario vennero ad aggiungersi all'abitazione dei missionari ed alla chiesa. Negli anni 1960 arrivarono anche alcuni missionari danesi e il numero di missionari triplicò, da 5 a 15. Due nuove missioni vennero aperte a Uzirpur e Chapai Nawabganj.

Fino al 1968 la missione formalmente aveva il suo Superiore generale assieme alla Chiesa-madre indiana, il NELC. In una riunione tenuta ad Aliapur venne stabilito di creare una Chiesa completamente indipendente, la Chiesa Evangelica Luterana del Pakistan, che poteva contare su 44 missioni e 1490 membri.

Fino al 1980 fu in essere la Bangladesh Lutheran Mission (BLM) che comprendeva missioni norvegesi, danesi, americane e finlandesi. Ma, proprio nel 1980, la Missione venne sciolta per forti dissidi relativi alle priorità ed alle strategie.

Nel 1993 la Missione Santal norvegese (BNELC - Bangladesh Northern Evangelical Lutheran Church) aveva 27 missionari in Bangladesh e, nel 1997, soltanto 16.

Strategie e struttura della Missione

L'era dell'aiuto allo sviluppo che emerse negli anni 1960 ha in vario modo modificato i termini formali del lavoro missionario e, nel contempo, aperto nuove strade all'evangelizzazione. La missione è riuscita a rispondere alle nuove opportunità ed ha fatto proprie alcune formule di sviluppo che precedentemente erano dominio soltanto di associazioni non religiose.

La Strategia della Missione Norvegese Santal indica che l'obiettivo principale della Missione è l'evangelizzazione di persone "non ancora raggiunte".

Da quando la Missione norvegese decise un graduale abbandono (dal 1986) essa ha tentato di fortificare istituzionalmente la BNELC. La Missione aveva in quegli anni due campi di missione separati. Dal 1990 in Sylhet la BNELC ha come partner il Sylhet Presbyterian Synod (SPS)

Concretamente, la Missione mira ad assistere la formazione di nuove Chiese luterane locali, che dovrebbero divenire indipendenti dell'appoggio economico della Missione.

Il valore centrale, l'amore per Dio e Cristo e l'amore per tutti gli altri esseri umani, fu concepito come inseparabile. L'amore per il prossimo implica il dovere per aiutare i più poveri e i più deboli.

Per raggiungere questo obiettivo, la Missione collega predicazione e servizi diaconali, unendo le proprie risorse ai fondi per lo sviluppo.

Le priorità principali dichiarate nel documento di strategia sono:

- evangelizzazione e lavori diaconali e sociali sono inseparabili, i progetti sullo sviluppo dovrebbero migliorare l'identità delle minoranze e tener conto della Convenzione dell'Onu sui Diritti Umani, il rispetto per altre culture implica il riconoscimento del bisogno di un dialogo, e della molteplicità e dei valori inerente alle altre culture.

- aiuto diretto in emergenze dovute a conflitti armati, disastri naturali o altri.

Basandosi su queste priorità principali, la Missione dovrebbe sforzarsi di lavorare per l'integrazione dell'evangelizzazione e delle opere sociali, espandere la base delle risorse locali, permettere e favorire la partecipazione dei destinatari ai progetti di assistenza e incentivare forme di collaborazione con chiese locali, comunità e governo.