Approvata la nuova direttiva europea sul diritto di autore

giovedì 28 marzo 2019

Il 26 marzo 2019 il Parlamento europeo ha approvato la nuova direttiva sul diritto d'autore con particolare riferimento ai contenuti digitali andando a modificare la versione già prodotta nell'anno 2016 e rubricata sotto il numero 0593/2016.

La direttiva, che dovrà, comunque, essere recepita e dettagliata in ciascun paese membro, a mezzo di apposita normativa nazionale, prevede diverse novità che coinvolgeranno soprattutto i grandi soggetti che ospitano contenuti sul web come Google, Facebook, ecc.

Di seguito riportiamo i punti principali su cui andrà ad incidere il nuovo provvedimento normativo.

Diritti di editori e giornalisti, presenza di link ad articoli e contenuti (articolo 11 ora 15)

Tutte le piattaforme che mostrano notizie provenienti da siti editoriali on line dovranno riconoscere all'editore un compenso per la diffusione di tale contenuto.

Viene, comunque, data la possibilità agli editori di negoziare accordi specifici con le piattaforme per farsi riconoscere un compenso per l'utilizzo e la diffusione dei loro contenuti.

I relativi introiti dovranno essere condivisi con i giornalisti che elaborano i contenuti stessi.

In particolare, l’articolo 11 della Direttiva Ue - recante il titolo “Protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo digitale"- prevede l’obbligo per le piattaforme online che pubblicano snippet (cioè le parole di introduzione che descrivono brevemente il contenuto di un articolo) a munirsi di una licenza preventiva da parte del detentore dei diritti.

Non sussistono, però, divieti nella circolazione delle notizie perché continuerà ad essere possibile per tutti linkare, citare titoli e sottotitoli degli articoli, senza appropriarsi però di contenuti di cui non si è proprietari

Diritti degli artisti e responsabilità piattaforme (articolo 13 ora 17)

Viene riconosciuto il diritto agli autori di contenuti protetti (es: opere musicali o simili) a di ricevere un compenso dalle piattaforme che li diffondono.

L'art. 17, stabilisce, infatti, che le piattaforme online debbano ricevere, sempre per tramite di apposite licenze, l’autorizzazione alla pubblicazione di qualsiasi contenuto da parte dei titolari dei diritti, con la conseguenza che qualsiasi responsabilità per il caricamento di materiale protetto e diffuso senza licenza rimane a carico degli aggregatori digitali

Gli utenti della rete non rischieranno più, invece, sanzioni per aver caricato online materiale protetto da copyright, ma la responsabilità come detto passerà in via esclusiva alle piattaforme come YouTube o Facebook, che dovranno, pertanto, svolgere una attività di controllo per non incorrere in sanzioni

Minori responsabilità per le piattaforme digitali medie o piccole che avranno obblighi ridotti (es: le startup).

Contenuti open source

Vengono fatti salvi i contenuti "open source", con particolare riferimento alle enciclopedie online che non hanno fini commerciali come Wikipedia o alle piattaforme per la condivisione di software open source.

Fuori da tali obblighi anche i "meme" come le parodie e le citazioni.