Il gruppo riparte da Kamakura e nel giro di un paio di giorni è previsto l'arrivo, in tarda serata, a Hida.
I pg arrivano in vista della città in perfetto orario e sembra che, finalmente, l'energia elettrica sia stata ripristinata. Un chiarore diffuso si origina dalla città rischiarando le nubi.
Dopo un primo momento di soddisfazione Amber nota tuttavia che ciò che emana dalla città non è una luce bianca ma di un colore arancione acceso. Inoltre c'è del fumo che sale al cielo... qualcosa non è evidentemente andato per il verso giusto.
Il gruppo torna di corsa alla base e dopo un primo sopralluogo nei dintorni si nota che è chiaramente stata attaccata. Il primo livello della base (dove si trova l'ingresso principale) è stato incendiato e così pure il livello più basso (dove c'è l'ingresso secondario). Anche il generatore eolico è distrutto e in fiamme.
Il gruppo inizia a spegnere i residui di incendio e inizia a risultare abbastanza evidente come l'incendio risalga probabilmente alla notte precedente.
I quartieri abitativi sono invasi dal fumo e, mentre Elias si avventura all'interno apparentemente senza risentirne, gli altri pg utilizzano fazzoletti bagnati come maschere e sono costretti a un continuo andirivieni dall'esterno per recuperare ossigeno. Con i generatori distrutti il piano di mezzo è completamente buio e, anche con le torce, il fumo limita la visuale a poco più di un metro.
Non sembra essersi salvato nessuno ma Elias è il primo a notare che coloro che sono morti nei propri letti hanno i corpi butterati da minuscoli morsi mentre gli altri giacciono sparsi nei corridoi, probabilmente morti intossicati dal fumo.
Amber, proprio quando ogni speranza sembra perduta, sente un rumore provenire da un armadio a muro. All'interno si trova Oshii, avvolto in una coperta bagnata, con la faccia coperta di lividi ed ematomi dovuti a decine di punture di ragni. Elias lo esamina e stabilisce che il veleno è ormai entrato in circolo e che non gli resta molto da vivere.
Oshii viene portato all'esterno dove può finalmente respirare un po' meglio. Riesce quindi a riferire ai pg che l'uomo che ha distrutto la base gli ha lasciato un messaggio da riferire: "non mi sfuggirete, vi perseguiterò per sempre facendovi ciò che voi avete fatto a me". Il capo del villaggio spira poco dopo.
Nell'aria si ricomincia a sentire un suono di ocarina e, seguendolo, i pg arrivano a un piccolo tempio dove sono state preparate una trentina di piccole buche, apparentemente per permettere la sepoltura dei cadaveri degli abitanti del villaggio.
Elias e Yukiko entrano nel tempio e iniziano a meditare, permettendo di nuovo al proprio spirito di distaccarsi dal corpo. Anche questa volta è evidente come i due si trovino al cospetto di una divinità eppure per un lungo tempo il Buddha rimane silenzioso e non risponde alle domande della coppia.
Infine, tutto ciò che il gruppo riesce ad ottenere sono due frasi: "è giunto il tempo in cui gli uomini plasmino da soli il proprio futuro" e "non chiedetevi ciò che gli déi possono fare per voi, ma ciò che voi potete fare per gli altri".
Usciti dallo stato meditativo i pg aiutano i compagni a perlustrare la città raccogliendo quanta più legna possibile per cremare i corpi dei defunti e seppellire le ceneri nelle buche nel terreno. L'impresa nel complesso richiede tre giorni di lavoro continuato, raccogliendo legna e alimentando continuamente le trenta pire funebri. Al termine del lavoro il gruppo è devastato dalla fatica ma è anche consapevole della necessità di allontanarsi da Hida al più presto.
Nei tre giorni trascorsi per le esequie funebri il gruppo ha modo di riflettere sugli eventi degli ultimi mesi e inizia a fare qualche collegamento che, almeno sulla carta, sembra logico. Ma la strada per comprendere la trama degli eventi è ancora lunga e per ogni deduzione sembrano nasce nuove domande...
L'omicidio del vecchio sindaco di Nagano avviene solo un paio di settimane dopo che lo Tsuchigumo era stato sconfitto (ed era fuggito) dai pg. Nagano era il posto più ovvio dove rifugiarsi: dopotutto era il più grosso centro abitato della zona. Possibile che lo Tsuchigumo abbia ucciso il vecchio sindaco (che peraltro è stato trovato avvelenato)? E perchè? Forse perchè il vecchio sindaco voleva ostacolarlo?
Cosa lega lo Tsuchigumo all'Oracolo? Sono amici? Amanti? Forse lo Tuschigumo controlla l'Oracolo? Oppure forse c'è un rapporto di mutuo vantaggio nella collaborazione? Davvero sono divinità? Se sì, quali sono i loro scopi? E ancora, esiste un modo per fermarle?
Come mai l'Oracolo ha cercato di uccidere i pg strumentalizzando le proprie parole per accusarli? Da dove viene l'Oracolo? Come è arrivato fin lì? Come mai non ha previsto l'attacco dei mutanti? O, se l'aveva previsto, perchè non ha fatto nulla per intervenire? Qual è la situazione a Nagano dopo l'attacco?
E infine... davvero i pg sono circondati da un'aura di caos e violenza? Se così fosse, come mai? Perchè sembra che gli déi li vogliano a tutti i costi coinvolgere nelle loro trame? E in che modo ne sono coinvolti? Forse fuggire è la scelta migliore, ma se invece non fosse così? Dopotutto il Buddha sembra aspettarsi che i pg in qualche modo prendano delle decisioni e intervengano. Ma intervenire che rischi può comportare? E ancora, qual è il modo migliore di agire?
Una volta terminata la cremazione dei cadaveri il gruppo decide che è giunto il momento di prendere una decisione. Elias propone di lasciare il Giappone attraverso il mare interno, approdando in Cina e viaggiando magari verso la Russia. Yukiko invece non vuole lasciare il Giappone e spinge per investigare su queste divinità, per cercare di capire cosa vogliano e come possano essere sconfitte. Alla fine, nell'incertezza, il gruppo decide di abbandonare Hida e di trasferirsi a Tokyo.
Il primo giorno di viaggio i pg attraversano Takayama, consci del fatto che si tratti di una città abitata, per cercare di fare qualche scambio: le provviste sono appena sufficienti per tre giorni di viaggio e il carburante rimasto non è sufficiente a portare l'automobile fino a Tokyo. Takayama si rivela però una città deserta: gli abitanti sono partiti da qualche giorno, forse una decina, diretti verso sud-est, esattamente sulla strada che intendono percorrere i pg. L'ispezione alla città porta via mezza giornata e non rivela nulla: la partenza è evidentemente stata pianificata per tempo e a Takayama non è rimasto nulla di utile.
Il gruppo procede nel proprio viaggio ripercorrendo la strada che porta a Kamakura, affiancando i segni di passaggio degli abitanti di Takayama che procedono lentamente, portando un carro su cui probabilmente tengono i propri miseri averi. Andrea esamina le tracce e si rende conto che si tratta di una ventina di persone. Col senno di poi, forse sarebbe stato il caso di entrare in contatto con loro un paio di mesi prima, quando c'era stata la possibilità. Fondere i due villaggi vicini in un unico agglomerato avrebbe potuto garantire maggiore energia e prosperità a entrambi i villaggi.
Le tracce degli abitanti di Takayama si staccano dal percorso del gruppo il terzo giorno di viaggio ma i pg decidono di proseguire per la propria strada e a sera si accampano pochi chilometri fuori Kamakura. Il giorno successivo è previsto l'arrivo a Yokohama.