La mitologia giapponese è un complesso sistema di credenze. Il pantheon shintoista, da solo, già vanta una "collezione" di più di 8000 kami (parola giapponese per "spirito" o "divinità"). Nonostante l'influenza dell'antica civiltà cinese, la maggior parte della mitologia e della religione giapponesi è autoctona. Abbraccia tradizioni shintoiste e buddiste, ma anche credenze popolari legate all'agricoltura. Oltretutto, diversamente dalle mitologie greche, nordiche ed egiziane, è relativamente difficile distinguere che cosa è veramente "mito" in quella giapponese.
Mito della Creazione
Le prime divinità diedero alla luce due esseri divini, l'essenza maschile Izanagi e l'essenza femminile Izanami, che incaricarono di creare la prima terra. Per aiutarli in tale compito, venne loro donata un'alabarda ingioiellata, chiamata Amanonuhoko (Albarda Celeste della Palude). Le due divinità andarono quindi al ponte che collegava cielo e terra, l'Amenoukihashi (Ponte Fluttuante del Cielo), e mescolarono il mare sottostante con l'alabarda. Quando alcune gocce di acqua salata precipitarono da questa, si trasformarono nell'isola di Onogoro. Izanami e Izanagi scesero dal ponte del cielo e realizzarono la loro dimora sull'isola.
Izanagi e Izananimi generarono numerose divinità fino a quando Izanami morì, dando alla luce il figlio Kagututi (incarnazione del fuoco), e venne sepolta sul monte Hiba.
Yomi, l'oscura terra dei morti
Izanagi intraprese un viaggio verso Yomi, "La terra tenebrosa dei morti", dominata da un'eterna oscurità. Izanagi non poteva vedere Izanami, ciononostante le chiese di tornare con lui. Izanami gli disse però che era ormai troppo tardi: ella aveva già mangiato il cibo degli Inferi e non poteva tornare tra i viventi.
Izanagi rifiutò di abbandonare Izanami e così, mentre lei dormiva, accese una torcia e vide l'orripilante figura di Izanami ridotta ora a un corpo di carne devastata dalla decomposizione. Izanagi non poté più controllare la propria paura e fuggì. Izanami maledisse Izanagi per averla abbandonata e promise che avrebbe ucciso 1000 persone viventi ogni giorno. E così iniziò l'esistenza della Morte.
Sole, Luna e Vento
Izanagi andò a purificarsi dopo la sua discesa nel mondo di Yomi e, mentre si svestiva e rimuoveva tutti gli ornamenti dal suo corpo, ogni oggetto che gettava a terra si trasformava in una nuova divinità e ancora di più ne nacquero quando iniziò a lavarsi. I più importanti dei si crearono quando Izanagi si lavò la faccia:
- Amaterasu (l'incarnazione del Sole) dal suo occhio sinistro;
- Tsukiyomi (l'incarnazione della Luna) dal suo occhio destro;
- Susanoo (l'incarnazione del Vento e della Tempesta) dal suo naso.
Izanagi stabilì che il mondo venisse diviso fra loro: ad Amaterasu andò il Cielo, a Tsukiyomi la notte e la Luna, e a Susanoo i mari.
Kami
I Kami sono i fondamentali oggetti di venerazione per la fede shintoista. Lo Shintoismo nacque come una delle varie antiche religioni popolari animistiche del Giappone, e divenne una religione unificata a seguito delle influenze di altre religioni portate in Giappone dall'estero. Conseguentemente, la natura di ciò che può essere chiamato kami è molto estesa ed abbraccia molti differenti concetti e fenomeni.
Alcuni degli oggetti o fenomeni designati come kami sono qualità della crescita, fertilità e riproduzione; fenomeni naturali come vento e tuono; "esseri" naturali come il Sole, le montagne, i fiumi, gli alberi e le rocce; alcuni animali (come la volpe e il tanuki, simile al procione); e spiriti ancestrali. Fra questi possono essere annoverati, per esempio, gli spiriti degli antenati della famiglia imperiale giapponese, ma anche degli antenati di nobili famiglie così come degli antenati della gente comune.
Ma ci sono anche altri spiriti denominati kami. Ad esempio, gli spiriti guardiani della patria, della casa e delle virtù; spiriti di eroi giapponesi, di uomini di azioni o virtù fuori del comune, e di coloro che hanno contribuito alla civilizzazione, alla cultura ed al benessere dell'umanità; di coloro che sono morti per la patria o per la comunità; e di quanti sono morti pietosamente. Bisogna notare però che possono essere considerati kami nello Shinto non soltanto gli spiriti superiori all'uomo, ma anche quegli spiriti che suscitano un sentimento di pietà o che sono ritenuti deboli.
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