Fuori dal tunnel Seikan il gruppo si trova in una situazione inaspettata: il cielo all'esterno è completamente buio, coperto da un fumo denso e nero.
I pg decidono di seguire le rotaie del treno diretti verso Hakodate, accompagnati continuamente dalle scosse telluriche che, con cadenza costante, martellano il faticoso cammino del gruppo, costretto a farsi luce con una torcia nell'oscurità quasi totale che riduce la visibilità a pochi metri.
Il viaggio comunque procede, sebbene le scorte di cibo siano ormai esaurite e il gruppo si trovi a dover razionare il cibo limitandosi a un solo pasto al giorno. Impossibile cacciare con questo buio e molto difficile anche cercare erbe e radici senza rischiare di perdersi.
Tre giorni di cammino portano finalmente i pg a muoversi tra le prime rovine dei palazzi di Hakodate. E' evidente fin da subito come i recenti terremoti (che non accennano a smettere) abbiano ulteriormente danneggiato le infrastrutture.
Mentre il gruppo avanza nell'oscurità Amber inizia a rendersi conto che qualcosa (o qualcuno) sta pedinandoli. L'avanzare dei pg si fa incerto e il timore di un agguato inizia a farsi sempre più concreto. L'ennesima scossa di terremoto dà il via alle danze quando un gruppo di una dozzina di mutanti decide di assaltare il gruppo, armati di artigli, di qualche coltellaccio e di alcuni archi rudimentali.
Lo scontro è rapido e feroce ma si conclude con una vittoria non troppo difficile, sebbene Yukiko, Korzakov e Andrea rimangano feriti. Fortunatamente i due ragazzi mutanti guariscono velocemente grazie alla rigenerazione ed Elias è in grado di curare i danni subiti da Andrea.
Prima di ripartire Amber fa notare come tutti i mutanti siano estremamente simili e presentino le stesse mutazioni: braccia molto lunghe e forzute che danno ai mutanti una certa somiglianza con i gorilla e occhi fosforescenti che presumibilmente vedono bene al buio.
Mentre il gruppo controlla lo stato dei cadaveri degli assalitori si avvicina loro un uomo. Dopo un'iniziale diffidenza reciproca lo sconosciuto dice di chiamarsi Goemon e di essere una guida. Vive in Hokkaido da sempre e non ha una casa fissa, preferendo invece spostarsi continuamente. Conosce l'isola come le sue tasche e si offre di fare da guida ai pg, sotto pagamento s'intende.
Il gruppo decide di accettare l'aiuto di Goemon che, come primissima cosa, li porta fuori dalla città di Hakodate, in modo tale da evitare un potenziale attacco da parte dei mutanti che vivono nella città: sebbene i pg siano prodi combattenti in città vivono più di 200 nemici.
Goemon si rivela un vero tesoro per il gruppo: è un'abile guida, ma anche un buon cacciatore e un eccellente combattente. Inoltre conosce una città (Asahikawa) in cui i locali, antropofagi solo in caso di necessità, quindi più "moderati" rispetto a quelli che vivono in buona parte delle città dell'isola, venerano i tanuki. Nella cittadina è presente addirittura un tempio costruito appositamente per la venerazione dei cani-procioni.
Il viaggio tuttavia non è semplice: le scosse si fanno sempre più forti mano a mano che ci si avvicina al vulcano Asahi, il cielo continua ad essere coperto e la vegetazione, quasi senza luce, sta velocemente morendo. Il buio fa inoltre precipitare la temperatura che arriva a toccare vette di freddo polare. Il paesaggio è inoltre coperto da una coltre di neve grigiastra per la caduta delle ceneri: è ormai evidente che l'Hokkaido è vittima di un gigantesco fenomeno geologico su ampia scala che interessa buona parte dei vulcani dell'isola, impegnati a espellere lava per settimane.
Il gruppo è anche costretto a evitare Sapporo, la città più grande dell'isola, visto che Goemon rivela loro che la società che è andata a crearsi sul posto è forse la più aberrante dell'intera isola: i maschi, che ormai rappresentano solo il 10% della popolazione, hanno rinchiuso in cattività le femmine che vengono utilizzate come bestie da riproduzione. La grande quantità di donne rispetto agli uomini garantisce una "produzione" di figli sufficiente a garantire la sopravvivenza dei maschi, mentre le femmine sono costrette a nutrirsi con i topi, allevati come seconda fonte di cibo della città.
Korzakov e Yukiko sono semplicemente shockati dal racconto e decidono che, di ritorno da Asahikawa, sarà fatta vendetta.
Dopo una dozzina di giorni di cammino il gruppo si imbatte, più o meno all'altezza di Noboribetsu, nella barca di Shimura... l'uomo che hanno tanto cercato ad Aomori. Non ci sono tracce di passaggio da parecchio tempo e il gruppo decide di nascondere l'imbarcazione in un edificio in rovina poco distante.
Il viaggio prosegue lentamente a causa del buio, della neve, del freddo, della necessità di fermarsi un giorno su tre per procurarsi cibo, della necessità di procurarsi acqua potabile. Tuttavia procede.
Il 40° giorno di viaggio dopo l'uscita dal tunnel Seikan, finalmente, Goemon annuncia che Asahikawa è a meno di una giornata di cammino. I pg sono emaciati e stremati dalla fatica ma, forse, le loro sofferenze stanno finalmente giungendo al termine.
Il gruppo decide di entrare nel villaggio, confidando nel fatto che Goemon è comunque conosciuto e gode di rispetto. I PG non hanno molto da offrire e sono piuttosto tesi, temendo un attacco da un momento all'altro.
Entrati nell'abitato vengono quasi subito fermati da una pattuglia di cacciatori locali che li scortano da Jombei: il del capo villaggio.
Durante il tragitto è evidente come la situazione della cittadina sia insostenibile: donne e bambini, rimasti al villaggio mentre gli uomini sono fuori a cercare cibo, sono magri, emaciati e con gli sguardi ormai spenti e privi di speranza.
Jombei è un omone grande e grosso, sporco lurido, coi capelli bianchissimi e che dimostra circa settant'anni. Accoglie i PG nel tempio al centro della città, dedicato ai tanuki, provocando una certa inquietudine presentandosi mentre si nutre della poca carne rimasta attaccata a un femore umano.
Jombei spiega al gruppo che vista la situazione di crisi, con le piante sepolte sotto la neve nera e gli animali fuggiti o morti per il freddo, ogni 2-3 giorni viene estratto casualmente un abitante del villaggio che viene ucciso, macellato e diviso tra tutti gli altri abitanti.
Inutile dire che il capo villaggio vorrebbe mangiare anche i PG, che però gli fanno capire chiaramente di essere avversari temibili e di avere comunque poteri che possono tornare comodi.
Dopo una lunga trattativa Jombei si accorda quindi con il gruppo: il villaggio lascerà Asahikawa in un paio di giorni per raggiungere l'Hokkaido e i PG li scorteranno durante il lungo tragitto. Al termine del viaggio l'uomo darà al gruppo le informazioni di cui è in possesso che possono aiutarli.
Durante la notte il vulcano Asahi, situato a oltre 40km dal villaggio, esplode riversando ceneri e lapilli sul villaggio, appiccando qualche incendio tra le macerie nei pochi punti non coperti dalla neve. In lontananza si nota chiaramente come la lava stia fuoriuscendo copiosa.
L'intero villaggio viene immediatamente allertato per una partenza immediata, entro il girono successivo la lava potrebbe raggiungere il villaggio e non è esclusa una nuova eruzione ancora più potente.
Il viaggio, stimato della durata di circa due mesi, è una vera e propria ordalia. A partire sono circa 100 abitanti, ma ad arrivare sono circa la metà. Come già avveniva al villaggio ogni 2-3 giorni viene estratta una vittima sacrificale le cui carni vengono divise tra tutti. Elias tutte le sere visita gli abitanti curando le ferite del viaggio, mentre Yukiko e Amber si occupano di tenere sempre in buone condizioni gli equipaggiamenti e Goemon e Andrea guidano la spedizione.
Il gruppo vede momenti difficili quando alcuni abitanti fanno notare come i PG siano esclusi dall'estrazione delle vittime sacrificali. Inoltre l'arrivo dei PG in Hokkaido ha stranamente coinciso con l'oscuramento del cielo e l'arrivo al villaggio ha certamente causato l'esplosione del vulcano Asahi.
Dopo circa due mesi, comunque, il gruppo arriva finalmente al tunnel Seikan ed Elias torna a parlare con Jombei, chiedendo infine le informazioni promesse. Il capo villaggio è visibilmente a disagio e rivela come, in realtà, non abbia alcuna informazione da dare. Si è limitato a cavalcare l'onda delle informazioni date dai PG, facendo promesse che sapeva di non poter mantenere per portare in salvo il proprio villaggio.
Lo shock del gruppo è impressionante: 3 mesi di sofferenze atroci per nulla. Qualcuno vorrebbe uccidere tutto il villaggio... ma non sarebbe giusto: Jombei ha semplicemente fatto ciò che avrebbe dovuto fare un buon capo. La delusione però è molta e i PG decidono di staccarsi immediatamente per attraversare il tunnel da soli.
Dopo due giorni di cammino si torna infine a camminare sull'Honshu, la principale isola del Giappone, e a salutare Goemon, che deve costruirsi una nuova vita e lascia il gruppo alle proprie preoccupazioni, diretto verso Nagano per il decisivo attacco frontale allo tsuchigumo.
Per dovere di cronaca il master tiene a far notare che Jombei aveva dimostrato di sapere molto più di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi... cosa in realtà colta da alcuni giocatori che però avevano fatto scarsissime pressioni. Jombei era un kami tanuki e, se i PG l'avessero pressato di più, avrebbe seguito il gruppo aiutandolo a Nagano (sarebbe stato il PG di Gabriele). Va inoltre segnalato che più volte è stato fatto notare come la katana di Goemon, antica arma di famiglia su cui nessuno ha chiesto lumi, avesse le strisce di cuoio dell'elsa da cambiare: sotto era possibile trovare il simbolo di un ragno che avrebbe rimandato alla sua vera origine: kumokirimaru.