Oshii convoca i PG per farsi raccontare il motivo di un viaggio così lungo e per raccontare le novità dei due mesi passati.
Al villaggio non è cambiato molto, il generatore eolico è praticamente pronto e con il rame portato dai PG entro poche settimane sarà possibile finalmente attivarlo.
I PG invece hanno molto di cui parlare e, quando si inizia a parlare dell'incontro con alcuni kami viene fatto chiamare anche il vecchio Kusanagi.
Il gruppo riflettendo si rende conto di avere investigato davvero poco a Nagano. Chi ha ucciso Watanabe? Perchè? Chi è davvero l'oracolo? Qual è il suo rapporto con Kumo? Perchè ha cercato di far uccidere i PG? Cosa ci facevano tutti quei mutanti sotto terra? Come mai i PG sembrano essere seguiti (come ha detto anche l'oracolo) da un'aura di caos e violenza? Come mai sembrano fungere da calamita per i più strani individui dell'intero Giappone?
Al termine del colloquio ci sono varie speculazioni che cercano di dare risposte a tutte queste domande... e varie riflessioni sul modo in cui il mondo è cambiato negli ultimi cento anni: la magia, i mutanti e ora apparentemente anche delle divinità che camminano sulla Terra.
Trattandosi solo di supposizioni ed elementi privi di fondamento, tuttavia, Kusanagi consiglia al gruppo di recarsi a Kamakura per incontrare il suo maestro spirituale, l'uomo più saggio che egli avesse mai conosciuto, un monaco buddhista che dovrebbe ormai avere oltre 90 anni: Heichi di Kanazawa.
Dopo aver preparato la macchina e gli equipaggiamenti il gruppo si prepara a partire la mattina successiva per Kamakura, sulla Costa Pacifica.
Il viaggio, di circa 360km, richiede circa due giorni, con arrivo previsto durante la mattina del terzo. Un cinghiale si avvicina un po' troppo al campo durante la prima notte, mentre il gruppo riposa nella stretta valle tra i monti Gongen e Nokogiri, ma questo è l'unico momento in cui si percepisce della tensione.
Il gruppo entra tra le rovine di Kamakura nella mattinata del terzo giorno, esattamente come previsto dalla tabella di marcia.
Kamakura ha subito devastazioni decisamente più ingenti rispetto alle città del centro del Giappone: il Grande Cataclisma ha colpito duramente e le gigantesche onde seguite alla pioggia di meteoriti hanno letteralmente appiattito la città. A perdita d'occhio non si vede un solo palazzo più alto di due piani.
Apparentemente nessuno ha più messo piede qui dopo la distruzione, percorrere con l'automobile le vie intasate dalle macerie e dalla vegetazione è impossibile: i pg sono costretti a scendere e proseguire a piedi.
L'odore di salsedine e il vento freddo provenienti dall'oceano colpiscono i personaggi che, muovendosi tra le rovine, iniziano a sentire il suono di un'ocarina. Stranamente, proseguendo a piedi, sembra che tra le rovine, pur non essendoci alcuna traccia del passaggio di esseri umani da anni, ci sia un misterioso senso di "ordine": non si vedono segni di sentieri eppure... passando dentro questa finestra, girando attorno a quel crollo, etrando in quello stretto passaggio... sembra davvero di muoversi su un sentiero segnato!
Avanzando velocemente tra i miseri resti della città il gruppo finalmente sbuca fuori di fronte a un imponente tempio costruito interamente con detriti e addobbato con bei bonsai. La musica proviene dall'interno.
Aperta la porta d'ingresso i pg notano un uomo, vestito con una veste arancione e girato di spalle. L'uomo sta chiaramente suonando uno strumento e, terminata la propria canzone, si gira verso il gruppo ancora sull'ingresso. L'uomo è completamente calvo e, sul viso rilassato, campeggia un ampio sorriso benevolo e divertito: non dimostra più di 50 anni.
L'uomo conferma di essere Heichi, scambia alcune chiacchiere veloci di circostanza e quindi offre un tè ai pg. Durante la preparazione ascolta alcune delle loro domande... non che siano molte in realtà: sembra che tutti siano vagamente intimoriti o, forse, sono solo spiazzati e non sanno cosa aspettarsi.
L'ambiente del tempio è calmo, silenzioso e spinge alla meditazione. Heichi, vedendo i pg titubanti, invita il gruppo ad entrare nella sala del tempio e a fare della meditazione con lui.
Andrea decide che non fa per lei e preferisce uscire a prendere una boccata d'aria, mentre gli altri si siedono su dei cuscini, di fronte a una grande statua del Buddha, e iniziano a meditare.
Elias si trova quasi subito preso dalla contemplazione del significato della propria vita e degli eventi avvenuti negli ultimi mesi, mentre Amber partendo da riflessioni sulla gioia che prova nel costruire oggetti, finisce per riflettere sul modo in cui sta costruendo la propria vita.
Mano a mano che la riflessione diventa più profonda il gruppo inizia a notare come Heichi risulti sempre più luminoso, brillando di una luce spirituale fortissima. Poi, quasi senza accorgersene, i corpi astrali di Elias e Amber si staccano dal corpo.
Nella stanza i due pg vedono i propri corpi fisici e si rendono conto che la grande statua del Buddha scolpita nel legno, immobile, sembra in un qualche senso "viva" e sta osservando con curiosità il gruppetto.
Elias e Amber hanno problemi ad articolare le domande che vorrebbero porre e il Buddha risponde loro che, in realtà, buona parte delle domande che volevano porre ora non ha più senso in quanto i PG posseggono già, dentro di loro, le risposte di cui hanno bisogno. I pg ricevono tuttavia un'informazione importante: il Grande Cataclisma sembra effettivamente sia stato mandato dagli déi per punire gli uomini. Gli uomini hanno creato le divinità e poi, nel momento di maggior bisogno della razza umana, quando la guerra e le divisioni colpivano con maggiore violenza, gli uomini hanno abbandonato gli déi.
La conversazione si conclude con una riflessione su quanto sia sciocco affannarsi per cose come il denaro o il potere, quindi l'ingresso urlante di Andrea nella stanza, sveglia Amber ed Elias dalla loro riflessione: è ormai sera e attorno a loro il tempio ha lasciato il posto a un cumulo di macerie. Apparentemente nulla sembra ricordare la meravigliosa struttura presente fino a poche ore prima, e lo stesso Heichi è scomparso. Si è trattato di un sogno? Di un'illusione? O forse di magia?