Il cuore non basta: il San Pietro si arrende al Cimitile e all'arbitro.

Data pubblicazione: 15-apr-2012 9.58.59

Al "Peluso" di Cimitile, sotto una pioggia battente e con un terreno di gioco che non permetteva la facile circolazione della palla, il San Pietro esce sconfitto da una battaglia senza esclusione di colpi, durante la quale la squadra di Mister Marino ha dimostrato di conoscere il valore del sacrificio, anche se gli sforzi dei calciatori non sono stati ripagati dal risultato finale. Alle fine vince il Cimitile, per 1-0, grazie ad un gol arrivato a 12 minuti dalla fine, su una punizione a due in area praticamente inventata dall'arbitro.

Il San Pietro si presenta a Cimitile con una formazione rimaneggiata: i gialloverdi devono fare a meno del bomber Marino e di Di Leva, squalificati, oltre agli indisponibili Parisi F., Parisi E, Donisi e Russo. Mister Marino disegna un insolito 3-5-2 per rimediare alle pesanti assenze e cercare di impostare una partita sulle ripartenze veloci dei brevilinei attaccanti Barrelli e Lucarelli. La squadra svolge alla perfezione il compito assegnato dal mister, difendendo con ordine e concentrazione, cercando di ripartire in contropiede nei momenti di minore pressione da parte dei padroni di casa, ai quali va dato atto di aver esercitato una pressione costante per tutto il tempo della partita, mettendo in grande affanno la difesa ospite, anche se a conti fatti le palle gol limpide create dai granata non sono tante, se si esclude il palo colpito dopo venti minuti.

Il San Pietro può recriminare per un arbitraggio sicuramente non all'altezza, che ha condizionato pesantemente l'esito della partite, soprattutto in due occasioni che potevano cambiare le sorti della gara. La prima, alla mezz'ora, quando Barrelli salta un uomo al limite dell'area, per dirigersi da solo davanti al portiere, prima di essere nettamente falciato dal suo marcatore. Ci sarebbe stata punizione dal limite ed espulsione per fallo da ultimo uomo, ma il direttore di gara decide incredibilmente di ammonire l'attaccante gialloverde per simulazione. La seconda occasione si presenta in una situazione simile: siamo a cinque minuti dalla fine del match, con il Cimitile in vantaggio di un gol: Lucarelli riesce a sbucare alle spalle dei difensori granata e punta l'area avversaria, prima di essere steso inesorabilmente anche lui, senza che l'arbitro intervenga a fischiare il fallo ed espellere il difensore del Cimitile.

In mezzo ai due episodi clamorosi, c'è quello più fantasioso e decisivo: Esposito, in area del San Pietro, prova a spazzare, incontrando l'opposizione dell'attaccante del Cimitile. Dal contrasto il pallone arriva nelle mani di Fusco, che blocca con sicurezza. Per l'arbitro, però, quello è un retropassaggio. Inutili le proteste dei disperati giocatori gialloverdi. Dalla punizione in due in area di rigore arriva il gol vittoria del Cimitile, che si porta a +9 sul San Pietro, al termine di una gara dal grande valore agonistico, giocata con grande convinzione dal Cimitile e con grande sacrificio dal San Pietro, che ha cercato con orgoglio di difendere la porta di Fusco e portare a casa almeno un punto, che vista la difficoltà della partita e la carenza di uomini a disposizione dell'allenatore sarebbe stato importante per la corsa ai play-off. Una gara, purtroppo, evidentemente condizionata dagli errori arbitrali.