Blitz dei vigili nel campo rom di San Pietro a Patierno

Data pubblicazione: 22-feb-2012 9.56.55

Carrozzini sgangherati. Spariscono dai cumuli di rifiuti nel giro di una notte, servono da carriole per trasportare tutti i "tesori" della spazzatura. Vestiti usati e scarpe rotte, pentole senza manici e pezzi di radio, lavatrici ammaccate e pupazzi senza orecchie. I cassonetti sono un pozzo senza fine per il mercato del riciclo firmato rom. Dal rifiuto alla bancarella dei poveri, che però vuol dire gravissimo rischio igienico. Nessuna pulizia, nessuna disinfezione. È per questo che i vigili urbani del generale Luigi Sementa, ieri mattina alle quattro, hanno dato il via al blitz. A caccia, per cominciare, proprio di quei carrozzini-carriola. Non era una leggenda metropolitana. Ne hanno sequestrati e caricati sui carri dell' azienda Asìa ben 524. Parola d' ordine: sottrarre al circuito del rifiuto rivenduto i mezzi di trasporto della merce sporca. L' inizio delle grandi pulizie, sulla base di una relazione riservata della polizia municipale sui campi rom di Napoli. In totale sono dieci, solo due sono autorizzati ed attrezzati, quello della ex scuola Deledda a Soccavo che ospita 150 rom rumeni e quello della circumvallazione esterna a Scampia con 450 rom serbi. Gli altri sono i cosiddetti "campi spontanei", compreso l' ultimo in ordine di tempo. Sorto dal nulla in via Brecce a Sant' Erasmo. Nella notte centocinquanta vigili ne hanno visitati quattro: parco della Marinella (via Vespucci), via del Riposo (Poggioreale), San Pietro a Patierno, cupa Perillo (Scampia). In quei quattro sono stati raccolti i 524 carrozzini. Ma anche novantasette auto senza assicurazione, di cui dodici risultate rubate e altrettante moto Ape senza targa. In pratica tutti i mezzi utilizzati per il trasporto della merce da rivendere sulle bancarelle nei vicoli alle spalle della stazione centrale. Rifiuti che venivano accumulati negli stessi campi rom vicino a baracche e container e dove sono state trovate grosse colonie di rattie insetti. Quelli sono stati versati e distrutti negli autocompattatori dell' Asia. Altrimenti sarebbero ben presto finiti in vendita per pochi euro proprio nelle zone della città dove la polizia municipale fa spesso sopralluoghi e dove ha scoperto che a comprare vestiti usati e sporchi e scarpe rotte sono extracomunitari, ma anche italiani. Un blitz che è servito anche ad aggiornare proprio quella relazione interna datata 16 gennaio scorso. È per esempio sparito il campo rom "spontaneo" di viale Umberto Maddalena. Probabile causa i due incendi accidentali a distanza di pochi giorni che hanno distrutto generatori di corrente e buona parte delle baracche. I circa trecento rom hanno quindi abbandonato l' area ex Angifap e si sono trasferiti al parco della Marinella e a San Pietro a Patierno, dove ieri sono arrivati i vigili. Nella baraccopoli di trentamila metri quadrati (su area sequestrata dal 2008), una vera e propria discarica a pochi metri dall' ospedale Loreto Mare, i caschi bianchi hanno dunque dovuto fare un censimento della popolazione improvvisamente moltiplicata. Soprattutto per i bambini, su delega della Procura dei minori a tutela dei giovanissimi. Trenta persone senza alcuna storia anagrafica sono state fermate per essere identificate. Nel campo di via del Riposo a Poggioreale si è invece scoperto che l' acqua veniva presa dalla rete collegata al cimitero. Mentre a Scampia, a cupa Perillo, la polizia municipale ha confermato le stesse presenze di rom serbi, ma nella relazione ha sottolineato, a parte le gravi carenze igieniche, l' impossibilità di accedere alla rampa che conduce all' asse mediano. Strada chiusa per campo rom "spontaneo".

IRENE DE ARCANGELIS Repubblica 21 febbraio 2012 — pagina 5 sezione: NAPOLI