San Pietro a Patierno coperta dai rifiuti: l’emergenza che non finisce mai.

Data pubblicazione: 22-lug-2011 14.36.33

22/07/2011 di Pierpaolo Orefice

Il vocabolario Treccani, alla voce “Emergenza”, dice, tra le altre cose: “Particolare condizione di cose, momento critico, che richiede un intervento immediato, soprattutto nella locuzione stato di emergenza”. L’immondizia a Napoli, viene da pensare. Quante volte abbiamo assistito a grandi dibattiti in cui politici e politicanti sbandieravano questo “stato di emergenza” ai quattro venti.

Ma, rifacendoci alla Treccani, leggiamo che questo stato richiede un intervento immediato. Qui casca l’asino. Perché gira e rigira, c’è stato tutto negli ultimi anni a Napoli, tranne che un intervento immediato. Soprattutto nelle periferie, abbandonate ormai ad un degrado in discesa libera.

Questa notte, per le strade di San Pietro a Patierno, c’erano poche automobili, qualche scooter che scorazzava avanti e indietro, e soprattutto tanta, tanta spazzatura. Riversa per le vie principali, tra cui viale 4 Aprile e via Paternum, lanciata lì in mezzo come una richiesta d’aiuto, l’ennesimo SOS di un popolo soffocato dai rifiuti, disgustato dalla puzza che il vento porta nelle case.

Una situazione irreale, da film di fantascienza. Un film in cui il protagonista è un popolo violentato, deriso, messo in un angolino tra la spazzatura, a cui non basta più la cartolina con il Vesuvio, la pizza per saziarsi e il mandolino per allietarsi l’anima. Un film in cui Napoli e la sua periferia sono maltrattate da chi specula e guadagna sui suoi guai, da chi le succhia il sangue fino al midollo, lasciandola a terra senza vita, in attesa di una trasfusione che la rimetta in sesto.

Il problema è trovare un donatore, e soprattutto un donatore con i requisiti giusti, idoneo e compatibile con chi ha bisogno di vita. La logica vorrebbe che questo fosse il nostro Paese, l’Italia, ma se ieri ci si trovava a passeggiare per le strade “decorate” di San Pietro, ci si trovava di fronte ad una metafora tanto chiara quanto scoraggiante. Su un cumulo di rifiuti, sventolava orgogliosa una bandiera, tricolore: da sinistra verso destra, il verde, il bianco ed il rosso. Ogni altro commento risulterebbe superfluo.