L'ufficio-Brambilla apre a Napoli: perchè?

Sinceramente non la vedo bene questa cosa, io posso dirlo perchè non sono nessuno: mi sembra una sorta di colonia per controllare da vicino gli interessi di chi gestisce i servizi museali (bookshop, ristori, merchandising, biglietterie...) che il più delle volte riconducono al nostro Premier che attraverso Electa del gruppo Mondadori & Co. prende incassi dal museo archeologico al museo di san martino ecc. ecc. in seguito al decreto entrato in vigore il 1 Maggio 2004 (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 -Codice dei beni culturali e del paesaggio -ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137-) che di fatto ha aperto la strada alla privatizzazione dei servizi dei Beni Culturali.

La cosa che insospettisce è perchè proprio ora la Brambilla si sveglia... infatuata anche lei come la Prestigiacomo dal nostro Luigi?

Non credo che l'ufficio brambilliano verrà qui per guardare e darci una mano. Penso piuttosto a una sorta di torre di controllo degli affari turistici di Napoli e che con molta probabilità farà il possibile per fare gli interessi dei privati e specialmente quelli di chi ha società al Nord facendo lì confluire denaro. Turisti che fruirebbero delle bellezze di Napoli ma che alimenterebbero le entrate economiche di operatori turistici del Nord; sembra paradossale, ma non lo è.

L'interesse economico della città, se si vuole, lo si può fare anche dal polo Nord.

Inviterei l'intera Giunta ad allertarsi su questa operazione del Ministero per non rischiare di perdere il nostro treno per l'affare-Turismo.

Bisognerà evitare che la sede del Ministero non invada appoggiando iniziative che facciano affluire denaro in società del Nord anche se legalmente. Del resto abbiamo visto come persino i nostri soldi della TARSU andavano a finire in società fantasma di Milano durante la precedente amministrazione. Illegalmente.