Tante persone si rivolgono alla Madonna della Scala per ottenere grazie, e le promettono di allestire in suo onore, per ringraziamento, un cerimoniale, che in gergo dialettale viene detto “Li Virgineddri”.
Si tratta di un pranzo a cui possono partecipare soltanto ragazze nubili e il numero delle ragazze invitate dipende da quello stabilito al momento della promessa. La tradizione vuole che il pranzo consista in pasta di casa, “li tagghiarini”, da consumarsi miste a fave cotte e spicchiate. Quando il pranzo è pronto, le ragazze “virgineddri” lo consumano allegramente, intercalando, di tanto in tanto, il lieto grido di “Viva Madonna della Scala, Viva”.
Dopo il pranzo si balla e poi si va in comitiva alla chiesetta cantando inni alla Madonna. Poi ci si reca al Belvedere mangiando un pasto frugale e poi si ritorna a casa.
Il voto così, è stato soddisfatto.
Li Virgineddri in processione
Pasta con le fave
Da qualche anno a questa parte, il tradizionale piatto di “pasta e fave”, è preparato e offerto gratuitamente, per voto promesso di qualche devoto, a tutti i partecipanti alla festa.
Durante la festa della Madonna della Scala