A Castellammare c’era un tempo in cui feste religiose, canti popolari, filastrocche, poesie dialettali e antiche usanze, legate alla fede e alla religiosità popolare, venivano osservate in ogni ricorrenza religiosa o devozionale ed erano molto sentite fra il popolo.
Negli ultimi anni, con l’introduzione di numerosi rinnovamenti pastorali e liturgici, queste forme di devozione religiosa e popolare sono quasi del tutto scomparse.
Alcune di queste ancora oggi sopravvivono, specialmente in quelle famiglie dove il rapporto familiare e interfamiliare è ancora presente. La presenza dei nonni, infatti, ha permesso, e permette ancora, di continuare quel dialogo che per millenni ci ha fatto tramandare usi, consuetudini e tradizioni, senza il bisogno di riportarle su carta.
Altre stanno scomparendo o sono del tutto scomparse, specialmente nei grossi centri cittadini.
Ricorrenze Religiose a Castellammare del Golfo
Santissimo Sacramento Nascita di Gesù Bambino
Tamburinari e Tamburi
Devo sottolineare pure la presenza e lo spessore del suono del tamburo, che precede e accompagna la processione e le varie manifestazioni religiose. E’ una tradizione sempre viva che suscita nei fedeli, fascino ed ammirazione, anche per la presenza del gruppo dei “Tamburinari di Castellammare”, che ormai e si può dire, da tre generazioni sono state e sono, presenza attiva e costante in tutte le manifestazioni.
Tamburinai in giro per il paese durante la festa del 21 Agosto di tanti anni fa
Lo scopo che mi propongo, in questo mio sito, è quello di ricordare alcune pratiche che venivano osservate durante le feste religiose e tramandare alle nuove generazioni, le nostre radici, salvaguardandole dal farli perdere nell'oblio.
Nuove Espressioni di Fede Popolare
Il ricchissimo patrimonio della religiosità popolare si evolve sempre: ci sono devozioni che per l’evoluzione dei tempi vanno a scomparire altre ricompaiono o si rinnovano. Espressioni di religiosità considerate sorpassate dal tempo, sono riesumate e recuperate dopo anni di stasi e ci fanno rivivere tradizioni religiose che erano quasi scomparse nel dimenticatoio.
A titolo di esempio riporto:
La religiosità e la devozione verso Dio, Gesù, la Madonna e i Santi, presso le classi popolari è stata sempre parte integrante della vita stessa, permeando ogni momento ed attività lavorativa, sia in agricoltura che nell’artigianato che nel settore della pesca.
Fra quelle legate all’agricoltura ricordo:
In alcuni contesti, però, questa religiosità diventa superstizione, a volte anche magia, e allora si ha il mescolarsi, in un tutt’uno, di azioni a carattere religioso e pratiche, impropriamente chiamate magiche.
A tal riguardo a Castellammare era viva l’usanza di:
E poi per ultimo, ma non per importanza, ricordo i vari Rosari:
Rosari (S. Espedito, S. Nicola, S, Michele);
Misteri (Gloriosi, Gaudiosi e Dolorosi), cantati dentro e fuori le chiese.
Rosario della Madonna della Scala
Al riguardo delle filastrocche popolari siciliane, a carattere religioso e non, io le ho qua di seguito riportate, e trascritte in siciliano, allo scopo di preservarle nel tempo, e trasmetterle alle nuove generazioni per far sì che possano riappropriarsi del patrimonio popolare dei loro antenati, e rivalutare il dialetto, o meglio, per come io la definisco, la “lingua Siciliana”, che con i suoi vocaboli a volte anche intraducibili e con le sue connotazioni semantiche, la rendono simile e al pari di una lingua.
E’ pur vero che la loro trascrizione, fa “perdere” la peculiare connotazione dell’esposizione orale, la parlata genuina ed originale e la cadenza dialettale, propria dei poeti dialettali, ma fra i due mali questo è il minore, evitando, in questo modo di farli scomparire completamente.
Riporto una nota di G. Pitrè: "Nel dialetto è la storia del popolo che la parla; dal dialetto siciliano, così come dal suo parlare, è dato apprendere chi furono i padri nostri, che cosa fecero, come e dove vissero, con quali genti ebbero rapporti, ….".
Ritengo, pertanto, che i dialetti dovrebbero avere un loro spazio nella lingua parlata e sarebbe tempo che se ne introducesse lo studio nelle scuole, affinché quei tanti che s’affannano a far dimenticare il dialetto nativo, per una lingua che non sempre conoscono, recedessero da queste loro iniziative.
Melchiorre Ancona
I Santi nella Fede e nella Tradizione Popolare a Castellammare del Golfo
Altare di San Giuseppe Statua di Santa Rita
La Madonna nella Fede e nella Tradizione Popolare a Castellammare del Golfo
La Madonna in Pellegrinaggio di casa in casa, nel mese di maggio.
Madonna della Scala- La Bammina - Santissimo Nome e Natività delle Beata Vergine
Origine del Rosario Cantato Vai al Link per saperne di più su questa mia ipotesi
Santuario di Maria Santissima del Soccorso Madonna Pellegrina
Planimetria di Castellammare del Golfo con:
- l'ubicazione delle chiese;
- la suddivisione in quartieri;
- l'appartenenza alle rispettive parrocchie.
Castellammare del Golfo - Storia
A conclusione riporto una:
- Rielaborazione Planimetrica, in scala 1:10000, sulle Trasformazioni Urbanistiche e Topografiche di Castellammare del Golfo, un paese che ha alle spalle secoli di storia e che è passata sotto la dominazione degli Elimi, dei Romani, Goti e Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Savoia, Borboni e poi di nuovo, e per ultimo, i Savoia, prima di arrivare all’unificazione d’Italia nel 1861.
- Tabella e un Grafico sull'Incremento Topografico, di questo periodo;
- Brevi Note Storiografiche su Castellammare del Golfo.
Link alle varie Tavole
→ Rielaborazione Planimetrica dalle Origini al 827 d.c.
→ Rielaborazione Planimetrica dal 827 al 1756
→ Rielaborazione Planimetrica dal 1756 al 1847
→ Grafico dell'Incremento della Popolazione a Castellammare del Golfo
Cartina IGM di Castellammare del Golfo del 1968
Tutte le immagini religiose pubblicate appartengono alla mia collezione personale.
Melchiorre Ancona