LEZIONE XXIII

Spazio come informazione

In questa ultima parte affronteremo quello che il cambiamento del concetto di spazio:

- Lo spazio al centro: l’idea che lo spazio sia l’oggetto fondamentale dell’architettura è una cognizione molto recente. Questa idea ha cominciato a diffondersi nei circoli degli storici dell’arte e nel dopoguerra ed è stata poi ripresa con grande forza da Bruno Zevi. Egli scrive infatti un libro chiamato “Saper vedere l’architettura” e mette al centro come caratteristica fondamentale del pensiero architettonico la progettazione dello spazio cavo. Questo perché Zevi è sempre stato molto legato all’architettura organica e in particolare al lavoro di Wright. Una volta stabilito che lo spazio è al centro della progettazione architettonica è interessante pensare che le idee di spazio variano, il concetto di spazialità che troviamo in architettura cambia ogni volta che si entra in nuove epoche. Ad esempio se guardiamo l’architettura del passato una chiesa bizantina monodirezionale, estremamente ritmata è uno spazio completamente diverso dalle chiese barocche, le quali hanno uno spazio molto più dilatato e dinamico.

- Lo spazio organo: un altro modo di pensare lo spazio nella nostra epoca è il concetto di spazio inteso come organo. Esiste un parallelismo interessante tra medicina e pensiero architettonico:

o Medicina: in una certa fase, la medicina si concentra su gli organi e più principalmente sul rapporto forma-funzione. Questo modo di ragionare nel trovare una sorta di aderenza tra funzione e forma, articolare buona parte anche dell’organizzazione medica, esistono infatti medici specialisti.

o Architettura: in architettura avviene qualcosa di simile, il rapporto forma-funzione diventa infatti un concetto centrale nel processo progettuale. Alla esplicitazione di una certa funzione o funzionalità corrisponde una determinata forma spaziale. Pioniere di questo punto di vista è sicuramente Wright, egli intende avere un rapporto fortemente organico tra la funzione e la forma. Simbolo di questo atteggiamento è proprio il Guggenheim Museum. La funzione museale qui viene svolta come una sorta di “passeggiata pubblica”, ripensa infatti al processo museale come una spirale da percorrere. 

- Lo spazio sistema: anche in questo caso possiamo fare un parallelismo con la medicina:

o Medicina: la medicina si rende conto che non basta solo avere in mente il concetto di organi, ma che esistono vari e propri sistemi come i sistemi linfatici, nervosi e di circolazione. Ad una medicina orientata verso l’organo, si inserisce e si sovrappone una medicina di tipo sistemico.

o Architettura: anche in architettura comincia ad essere considerata l’idea di spazio come sistema. Un esempio è il Guggenheim di Bilbao di Ghery. Si tratta di uno spazio in cui coesistono principi e sistemi che si intrecciano tra loro. Non sono più organizzati secondo una logica gerarchica come nel concetto dello spazio organo, ma con una logica per la quale esistono contemporaneamente funzioni differenti. I vari sistemi espositivi, il gioco plastico, il sistema costruttivo; ognuno di queste componenti costituisce un’equazione che deve essere implementata in base a un livello ciclico interattivo. Ecco perché viene chiamato spazio sistema.

Ma come si fa a passare dallo spazio organo allo spazio sistema? Questo cambio di rotta e questo livello di complessità maggiore si ottiene grazie all’avvento dell’informatica. È attraverso l’informatica che è possibile gestire questo livello di complessità. La compresenza di questo livello di complessità comincia a poter esistere grazie alla presenza dei calcolatori. 

- Lo spazio informazione: possiamo vedere lo spazio informazione da diversi punti di vista:

o Dal punto di vista culturale: l’architettura di Ghery e lo spazio come sistema rappresenta una fortissima accelerazione delle potenzialità legate all’informatica. Queste permettono la gestione di un grado di complessità molto alto e quindi una complessità dell’architettura tanto dal punto di vista geometrico quanto dal punto di vista funzionale di affrontare sfide importanti. Lo spazio dell’informazione è come operare un salto di paradigma e cambiare il concetto di spazio. Dare vita ad un’architettura di nuova generazione che incorpora dentro di se l’idea che siamo nella terza ondata, ossia in una società fondata sulla cultura dell’informazione. Questo salto non serve per ottimizzare l’architettura ma per cambiare il concetto stesso dell’architettura. Il tempo è la maniera più interessante per definire lo spazio in quanto legate alle dimensioni geometriche dello spazio stesso. Lo spazio non è qualcosa di oggettivo che si inscrive nei cambiamenti delle cognizioni scientifiche, che muta con l’evolversi della cultura e della civiltà. In questo momento storico e tecnologico una maniera molto importante di vedere, di progettare e di comprendere lo spazio avviene attraverso il concetto di informazione.

o Dal punto di vista cognitivo: dal punto di vista cognitivo dobbiamo fare un ragionamento che usa il colore come sinonimo di spazio. Ma il colore esiste veramente? Per rispondere a questa domanda dobbiamo utilizzare tre categorie:

Esistono le radiazioni elettromagnetiche ed esistono le informazioni elettromagnetiche, ma il colore s’inscrive in queste tre categorie. L’anello di congiunzione che lega di volta in volta questi concetti è proprio l’informazione dunque anche quello che noi chiamiamo spazio sarà caratterizzato da questi tre concetti e sarà perciò dominato e costruito dall’informazione.