LEZIONE VI

La trasparenza: il catalizzatore dell'architettura della Rivoluzione Industriale. Il Bauhaus di Dessau

Tutte le riflessioni fatte precedentemente sono molto importanti perché ci permettono di comprendere il lungo processo e tutti gli affluenti che sono andati a confluire soltanto dopo la prima guerra mondiale e soltanto effettivamente nell’edificio del Bauhaus; costruendo il nuovo paradigma dell’architettura industriale e meccanica. Una delle ragioni per le quali viene preso ad esempio l’edificio del Bauhaus è quella di capire quanto è stato complesso e duraturo riuscire a identificare un nuovo paradigma dell’architettura (quello industriale). Un altro aspetto importante è quello metodologico o delle categorie. Questo ci permette di confrontare e fare dei test rispetto al cambio di paradigma. Infine abbiamo l’aspetto di carattere storico e storiografico legato al movimento; l’edificio stesso del Bauhaus è anch’esso una delle ragioni principali.

Come era avvenuto anche precedentemente la modernità trasforma la crisi in valore e questo suscita delle rotture e dei cambiamenti. Lo stesso deve essere successo con il Bauhaus. Il Bauhaus, grazie a Walter Gropius, è sostanzialmente una scuola di arti applicate che ha sede in una cittadina molto importante in Germania, perché è il simbolo della città universitaria, Weimar. Qui nasce quindi l’edificio stesso del Bauhaus su disegno di Van de Velde. Gropius si insedia come direttore nel 1919 e comincia a dare una forte spinta innovatrice alla scuola, riformulando tutti i programmi. Diventa così simbolo della modernità assoluta e si comincia a guardare sempre più al mondo dell’industria. Con il tempo però il Bauhaus inizia a diventare malvisto dalla città, perché era ancora legata ad un’idea di università molto più accademica (ecco quello che noi definiamo crisi). Il Bauhaus allora si trasferisce in un piccolo comune a est di Berlino, Dessau; in quanto ci troviamo in un’area in cui la popolazione non aveva in realtà un forte interesse nei confronti di questo nuovo paradigma dell’architettura.

LE CATEGORIE

Per capire questo aspetti rivoluzionari possiamo seguire il ragionamento delle categorie. Queste categorie seguono una sorta di rapporto dialettico e rappresentano delle vere e proprie dicotomie.

In questo ragionamento il primo discorso importante da dover seguire è quello del PROGRAMMA, quel quale dobbiamo fare due importanti distinzione:

-          Celebrativo: rappresenta il paradigma umanistico (1950). È una architettura atta per celebrare il potere, soprattutto quello religioso, infatti gran parte dell’architettura viene realizzata per il culto.

-          Omnicomprensivo: viene utilizzata durante l’era industriale, come avviene nel Bauhaus. L’architettura si estende dal tema della casa a quello della casa popolare, completamente inesistente. Il programma non è più celebrativo, ma anti-celebrativo.

Il secondo discorso da seguire è quello della COSTRUZIONE, ossia della struttura. Anche i materiali da costruzione variano nel tempo. E infatti anche qui abbiamo due distinzioni:

-          Continua: come la costruzione rinascimentale, basata unicamente sul materiale lapideo e strettamente legata al concetto di continuità. L’idea era infatti che l’architettura doveva essere un qualcosa di necessariamente continua che va dalle fondazioni al tetto.

-          Puntiforme: attraverso l’utilizzo della struttura in ferro e la struttura in cemento armato nasce la discontinuità. Possiamo quindi avere dei sistemi ideati per punti e collegati tra di loro.

Il terzo discorso è l’IDEA DI CITTA'; c’è una sorta di continuità tra l’idea di città e l’idea di edificio. In qualche maniera l’edificio rappresenta al suo interno quelle che sono le caratteristiche della città.

-          Chiusa: le città medievali funzionavano in quanto erano chiuse. Questa chiusura rappresentava una protezione dagli assalti dei nemici ma anche uno status di cittadini appartenenti ad una classe sociale diversa magari dai contadini. Questa idea continua anche nella realizzazione di palazzi nell’epoca rinascimentale, come ad esempio Palazzo Farnese, realizzata con l’idea di una sorta di chiusura verso l’esterno, ma poi apertura all’interno grazie ad una corte centrale.

-          Aperta: la nuova epoca rappresenta l’idea di una città che si ripropone nella sua vitalistica forza di espansione; si passa infatti ad un modello sostanzialmente aperto.

Il quarto discorso è l’ESPRESSIONE. Anche qui troviamo due differenziazioni:

-          Sintetica: nell’architettura rinascimentale tutto si basava sulla prospettiva centrale. In questo senso possiamo dire che è sintetica poiché deve essere compresa nella sua sintesi.

-          Frammentaria: la nuova architettura si pone stilisticamente in maniera frammentaria. È un’architettura a-prospettica. La città industriale è infatti fatta di tanti episodi, tanti frammenti, tanti sguardi.

Il quindi discorso è il METODO. Abbiamo una grandissima differenza tra:

-          Tipologico: l’architettura rinascimentale si basava sulla tipologia. Avere delle intelaiature geometriche che possono avere delle variazioni, ma seguono delle regole sempre costanti con funzioni che vengono nascoste da queste intelaiature.

-          A-tipologico: non esiste uno schema geometrico prefissato, ma ogni funzione viene ottimizzata nelle sue caratteristiche specifiche e poi messa a contatto con altre attraverso dei principi di prossimità (come le catene di montaggio).

Il sesto discorso è la VISIONE. Possiamo trovare una visione:

-          Figurativa: ossia quella che ha parti nominabili.

-          Astratta: quindi non figurativa e non riconoscibile.

Infine come ultimo discorso abbiamo il CATALIZZATORE. Che può essere considerato come una sorta di collante:

-          Prospettiva: tutto il mondo rinascimentale ruota attorno a questo mondo catalizzate, uno strumento che da senso di esistere a tutta l’architettura esistente.

-          Trasparenza: l’architettura del nuovo paradigma è ben spiegata invece dalla trasparenza, la quale attraversa tutte le altre categorie, dando forza e direzione allo stesso tempo.

L'EDIFICIO DEL BAUHAUS

La scuola del Bauhaus si articola in cinque corsi tra loro collegati. Ciascun corso o ala è identificato dalla sua funzione. L’edificio maggiormente caratterizzante è l’ala della scuola tecnica che ospitava la officine e le aule. Da quest’aula, attraverso un ponte a due piani sorretto da quattro piloni in cemento, si raggiunge l’altro edificio al cui interno sono sempre presenti le aule. Era presente anche lo studio di Gropius, la biblioteca e gli uffici amministrativi. Sempre percorrendo questo ponte si arriva al teatro e all’aula magna. Proseguendo si arriva al refettorio e alla mensa. L’ultima ala dell’edificio è quella degli alloggi studio, nata per ospitare gli insegnanti e gli alunni più meritevoli.