LEZIONE I

Una definizione di Informazione: il mistero dello O

Dobbiamo innanzitutto capire quale è la definizione di “Informazione”, utile per poter procedure con questo argomento. L’idea di dare una definizione a questo termine nasce da una crisi; questa crisi parte da un articolo scritto da uno storico attivo Renato De Fusco, il quale scrisse “l’informazione non può essere la materia dell’architettura”. Nel campo dell’architettura questa cosa non può essere possibile, ne è un esempio il BIM (Build Information Modelling). Questo concetto potrebbe essere spiegato anche attraverso un ragionamento più teorico:

- Prendiamo un foglio bianco e una matita e andiamo a disegnare un puntino. La prima cosa interessante è una evidente contraddizione interna, perché’ non posso domandarmi quanto è grande questo punto. Posso però sapere la dimensione ingrandendolo e riconducendolo ad un poligono, calcolando l’area tramite la geometria euclidea.

-    Proviamo allora a cambiare punto di vista: proviamo a pensare semplicemente al foglio bianco, ad un certo punto arriva questo puntino, come lo definiamo? Possiamo ad esempio definirlo “dato”, ossia un qualcosa che prima non c’era e che cambia la situazione precedente.

-    Facciamo un secondo ragionamento: invece di fare un puntino su questo foglio bianco, faccio un cerchio. Invece di domandarmi “quanto è grande?” mi domando “che cosa è?”. Dire cosa è realmente questo segno da cosa dipende? Dipende dalla convenzione che io adopero, nel momento in cui decido questa convenzione ho creato l’informazione. Molti pensando che dato e informazione siano in realtà la stessa cosa, questo è errato: Dato = minimo cambiamento di una soluzione preesistente; Informazione = momento in cui un dato acquisisce una precisa convenzione.

Quello che dobbiamo fare ora è capire se questa definizione che abbiamo appena dato ci può aprire le strade ad un nuovo modo di vedere la cosa. La prima verifica da fare è se nel linguaggio di tutti I giorni, la definizione di informazione che noi diamo può funzionare. Generalmente quando chiediamo una informazione, la risposta che vorremmo ottenere deve essere una risposta più oggettiva possibile. Per la seconda verifica dobbiamo capire se questo ragionamento vale anche nel campo dell’elettronica. La risposta è assolutamente si, perché’ in questo modo non ci sono dati ma solo informazioni. Tornando all’esempio precedente del cerchio disegnato su un foglio bianco, nel campo informatico questo cerchio viene disegnato in un Raster (foglio informatico a griglia) e diventa in automatico un insieme di punti che giacciono tutti sul medesimo Raster. Gli unici Dati che l’elettronica ci da è 1 o 0 (ossia se c’è corrente o non c’è corrente) o più comunemente ON/OFF.

Proviamo a ragionare in altri termini; la mano in quanto tale che cosa è? Per noi è un dato a cui io applico infinite domande e infinite interpretazioni. Se sono invece nel campo dell’informatica a questa mano devo subito sovrapporre un set convenzionale per codificarla: si può utilizzare un base di punti (raster), una base vettoriale o una scansione 3D.

Il caso dello zero: l’umano interpretando la realità si costruisce delle informazioni differenti. Ritornando all’esempio del nostro “O”, questo segno è stato per millenni considerate solo un qualcosa legato al mondo letterale, successivamente arriva una nuova invenzione, quella dei numeri arabi e da quel momento questo segno viene accostato anche al mondo dei numeri. Questo ha totalmente sconvolto il modo di pensare, ora infatti lo stesso simbolo “O” ha un duplice significato: da una parte il nulla, cioè lo zero; dall’altra parte alle decine.

Parlando sempre di informazioni, un ulteriore esempio di oggettiva informazione e’ la mappa. Nel nostro caso andiamo ad analizzare la mappa della metropolitana:

-    Racchiude le informazioni pertinenti eliminando quelle superficiali, trasformando la rappresentazione in qualcosa di astratto per facilitarne la comprensione.

-     Illustra le strade con angolature a 90 o 45 gradi, eliminando la curva.

-    E’ una struttura omogenea basata su un Sistema unificato tra stazioni. Le distanze non sono realistiche, ciò va a rappresentare il territorio in maniera più unificata.