I rischi della rete
Come i social media stanno cambiando il mondo e le nostre vite
Articolo relativo all’incontro del 13 gennaio 2025, in sala teatro del plesso centrale.
Realizzato dalla classe 1P , liceo coreutico Regina Margherita.
Articolo relativo all’incontro del 13 gennaio 2025, in sala teatro del plesso centrale.
Realizzato dalla classe 1P , liceo coreutico Regina Margherita.
LA LEGALITÀ EDUCA A NON CADERE NELLA RETE DEI SOCIAL.
I social media sono diventati una parte integrante della nostra vita quoti diana, definiti come piattaforme digitali che offrono un’ampia gamma di strumenti e opportunità. Durante l’incontro di lunedì 13 gennaio condotto dall’avvocato Francesco Salvo e dal carabiniere Francesco Mancuso, abbiamo discusso su come la legalità aiuta tutti noi a non cadere nella rete dei social. Con il carabiniere Mancuso abbiamo discusso sulla nascita della polizia postale che avvenne nel 1981, definita come un raggruppamento di poliziotti che ha il compito di controllare chiunque si trovi in rete e si occupa di punire i reati informatici. A Palermo si trova in via Roma 320.
Chi subisce un reato informatico deve consultarsi con la polizia postale; per quanto riguarda i giovani devono essere sempre accompagnati dai loro genitori. Una frase che ci ha colpito particolarmente è stata la seguente: “I SOCIAL OFFRONO TANTE POSSIBILITÀ IN TERMINI DI VISIBILITÀ, MA PURTROPPO POSSO CAUSARE DANNI E TOGLIERCI TANTO”.
CONSAPEVOLEZZA è la parola che ha caratterizzato tale incontro, infatti tutti noi dobbiamo essere consapevoli nel sapere usare i social, specialmente: TIK TOK, FACEBOOK, INSTAGRAM e TWITTER.
Il 112 è il numero unico di emergenza, legato o alla polizia postale o al comando dei carabinieri più vicini a noi.
I reati informatici più frequenti di cui si occupa la polizia postale sono:
Molestie
Minacce
Furto d’identità digitale
Pedopornografia
Truffe online
La nascita dei social è legata apertamente alla comunicazione con altre persone, per allargare le nostre amicizie.
Prima di accettare una richiesta di amicizia da qualsiasi social bisogna:
All’interno della rete dei social non bisogna avere più di un account; se una persona ha dei particolari hobby può aprire delle pagine web, per condividere i propri interessi; inoltre in quella pagina non ci saranno limitazioni.
Un altro concetto di cui abbiamo discusso è stato il concetto di riservatezza. Esso si riferisce alla privacy dei dati personali che sono di nostra proprietà e decidiamo noi se condividerli, della nostra immagine che può essere pubblicata solo con il nostro consenso e infine, per una maggiore sicurezza, non bisogna mostrare il telefono ad altri.
Il reato più diff uso legato alla privacy è la DIFFAMAZIONE, che consiste nella condivisione di foto, immagini e video, che possono ledere la dignità di una persona. Un esempio di diffamazione è la pubblicazione di una foto o di un video buffo di un’altra persona solo per far ridere gli spettatori e ottenere visibilità.
Dobbiamo tenere sempre a mente che tutto quello che commetti amo sui social è sempre rintracciabile dalla polizia postale. Alcune persone utilizzano la rete VPN pensano di essere non rintracciabili, anche se la polizia postale tramite degli appositi strumenti riesce comunque a rintracciare il loro indirizzo IP.
Spesso in rete troviamo dei siti streaming illegali attraverso i quali le persone vedono dei film; ultimamente sono state aggiunte delle sanzioni non solo per chi pubblica i film ma anche per chi li guarda, in tal caso la polizia postale rintraccerà il codice IP della nostra casa.
Bisogna stare attenti anche ai profili fake!
In rete si trovano due ti pi di profili fake: i primi sono stati creati per scherzare e sono profili di cui non bisogna preoccuparsi, invece esistono dei profili nati per ingannare le persone, facendogli credere di essere qualcun altro. Utilizzarli è rischioso, poiché si possono commettere reati , inoltre utilizzando un profilo falso possiamo essere perseguibili.
I RISCHI NASCOSTI DELLA RETE
Dark web: è una parte nascosta di internet, attraverso la quale si può entrare tramite dei specifici software; in questa parte di Internet le persone scambiano informazioni, immagini senza essere visti . All’interno di esso si commettono reati .
Surfice web: esiste anche una parte superficiale del web sulla quale noi non abbiamo controllo.
In conclusione possiamo dire che dovremmo usare i social ½ ore al giorno, anche se noi li utilizziamo ormai 24 ore al giorno. È fondamentale che le aziende stesse promuovano un utilizzo consapevole dei social, solo così potremmo sfruttare il potenziale di essi contribuendo ad una società informata.
Quest’incontro, ci ha permesso di avere maggiore consapevolezza sulle azioni che compiamo in rete. Ringraziamo la nostra scuola per averci offerto tale opportunità, inoltre, una parte del nostro ringraziamento è dovuto all’avvocato Francesco Salvo e al carabiniere Francesco Mancuso.