SEBASTIANO
TESTO E REGIA: ANNA MAURO Iscritta S.I.A.E.
Autrice Sezione D.O.R., Posizione N° 131289
Autrice Letteraria della sezione Musica
GENERE: Opera di Teatro per Ragazzi con gli attori dell’Associazione Radici di Sole
Direttore di produzione: SERGIO FRANCESCO POCHINI
con: Giovanni Camarda, Sofia Di Lorenzo, Silvia Sindona, Doriana Fiore, Emma Zerilli, Pietro Daddi, Martina Pochini, Rosario Nicosia, Giovanni Razete, Cecilia Diana, Paolo Cuccio, Emma Bellissimo, Sveva Bellissimo, Marcello Ruggiero, Gianni Porretto, Caterina Cavarretta, Sergio Pochini, Daniela Volpes, Vincenzo Piccione, Anna Streva, Daniela Sortino
Audio -Luci: Giuseppe Vacca
scenografie e responsabile di produzione: Sergio Pochini.
Regia: Anna Mauro
VALENZA FORMATIVA DELLO SPETTACOLO
Riflessioni da un progetto contro la dispersione scolastica di Anna Mauro
Il passaggio dall’infanzia all’adolescenza non è mai stato indolore. Oggi, però, i problemi legati a questo particolare momento della vita sono intensificati dai disturbi del comportamento alimentare, conseguenza di vari malesseri che quasi sono concomitanti: la tensione emotiva del crescere, la difficoltà di accettare il cambiamento del proprio corpo, la crisi di identità, la mancanza di autostima, i difficili rapporti con i genitori tipici di questa età, forme altalenanti di ansia e depressione. In tutte le patologie alimentari, infatti, si ritrova sempre questa scarsa fiducia in sé e nel proprio valore, con ripercussioni immancabili anche sul fronte affettivo. Da qui, la ricerca di "surrogati d’amore", come il cibo. Trovare una propria identità significa riconoscere il proprio valore, ma anche accettare i propri difetti. Tutto questo serve non soltanto a curare i disturbi alimentari quando sono già in corso, ma è molto utile anche a livello preventivo. Lo spettacolo, che ha come tema principale la mancata accettazione della corporeità da parte di un’adolescente in sovrappeso
1. promuove, favorisce e valorizza la partecipazione e il senso di appartenenza degli adolescenti
2. affronta le problematiche sociali afferenti al mondo della scuola
3. dà spazio a un’ampia riflessione sulle cause dei disturbi alimentari nell’età adolescenziale
4. consente di apprezzare valori, come l’amicizia, il coraggio, la lealtà, il rispetto degli altri, il rispetto reciproco verso il personale della scuola e in generale il mondo degli adulti
Presentazione dello spettacolo
di Simonetta Genova
Oggi lo chiamano body shaming, ma da tempo immemore gli adolescenti e non solo vengono presi di mira a causa degli stereotipi legati all'aspetto fisico. Sebastiano è anche maltrattato, preso in giro, emarginato, offeso o, peggio ancora, ignorato. Manifestazioni che oggi rientrano nel fenomeno del bullismo. Questa storia delicata ambientata negli anni 80 con le sue mode anche linguistiche è sempre attuale: ritrae adulti nel mondo della scuola fra idealismo e rivendicazioni lavorative, e soprattutto ragazzi alle prese con la grande spaventosa avventura della crescita. È all'interno di quell'avventura che si incontrano e si scontrano la sensazione di inadeguatezza, il disagio nell'abitare il proprio corpo, la solitudine di essere incompresi, e poi sentimenti contrastanti, generazioni diverse, le offese, le infatuazioni, con la paura (e al tempo stesso il desiderio) di esporsi. Altrettanto universali sono i temi dell'amicizia, dell'accudimento genitoriale, delle differenze di status sociale - queste ultime, ostacoli che saranno superati attraverso lo sguardo puro e solidale di giovani capaci di vedere oltre e ristabilire l'armonia.
“Giovani d’oggi, di ieri e di domani . . . stessi problemi, sentimenti uguali”
SEBASTIANO è un viaggio nel mondo della gioventù degli anni ’80, legata all’apparenza e bombardata da slogan pubblicitari e richiami della moda. Ma, pure, turbata dai vezzi immaturi e dai malesseri adolescenziali da cui è caratterizzata assolutamente ogni generazione. Il protagonista si tormenta per il cinismo e l’indifferenza dei coetanei, mentre quattro compagne, in apparenza serene e sicure di sé, in realtà sono altrettante vittime delle proprie debolezze, ostentando una corazza che protegge le loro fragilità. Tuttavia la generosità, l’amicizia, il coraggio di vivere e la voglia di superare le difficoltà hanno la meglio sulla mancanza di valori. La scuola come istituzione racchiude in sé sia docenti disposti ad entrare nel mondo degli adolescenti, che educatori superficiali o distanti, rappresentati dal palese contrasto fra il modo di esprimersi duro, freddo, aulico dei professori “cattedratici”, cui fa da contrappunto lo stile comunicativo più diretto di quelli vicini agli studenti. La parte dei bidelli esprime con sofferta ironia l’importanza di tutti i ruoli e l’umanità che sta alla base di qualsiasi mestiere ben fatto. Pur essendo, infatti, vittime di forme di discriminazione che li portano anche a un desiderio di riscatto, i bidelli vigilano fedelmente sulla crescita dei ragazzi, supportandoli quotidianamente nei loro problemi piccoli e grandi.
Come è usuale per l'autrice, dall'esperienza più che quarantennale, ogni approfondimento è affrontato con la risata e la leggerezza, in modo che tutti i tipi di pubblico possano apprezzare una rappresentazione che rimane fresca e gioiosa anche quando si trattano questioni importanti.
Il cast, coerentemente, è composto da attori di tutte le età, tuttavia con esperienze pregresse già alle loro spalle. Si tratta di uno spettacolo destinato a lasciare nel pubblico, oltre a melodie da canticchiare appena usciti dal teatro, anche la possibilità di credere, insieme ai protagonisti, che... "la vita è una favola", offrendo un entusiasmo e una fiducia nell'umanità di cui c'è sempre bisogno.(©Simonetta Genova)