Mostra sui tappi
di Elisa Maria Sutera 3E
di Elisa Maria Sutera 3E
Ph. Antonino Costa /Open Caps
L’iniziativa avviata da quattordici anni a questa parte nell’oratorio “Don Bruno Di Bella”, e cioè la raccolta dei tappi di plastica, permette di dare maggiori opportunità future a ragazzi, nostri coetanei, del Sud Sudan.
Secondo il mio punto di vista, la raccolta dei tappi è una delle migliori pratiche ecologiche per diversi motivi tra i quali c’è sicuramente la comodità, in quanto consiste in un semplice gesto, che non costa nulla, e perché è un oggetto che nella vita quotidiana usiamo e sprechiamo frequentemente. La foto di Antonino Costa che mi ha colpita di più durante la mostra è quella in cui viene rappresentata una ragazza mentre studia nello spazio all’aperto della scuola. Ciò che suscita in me è gratitudine, felicità e contentezza. Molto spesso ci si sofferma poco e nulla nel pensare a quanto possiamo essere fortunati ad avere il privilegio di poter studiare gratuitamente in strutture sicure. La ragazza studia in un banco di legno, seduta su una sedia di plastica, una posizione, rispetto alla nostra, che non dona molta comodità. La cosa che mi colpisce maggiormente in maniera particolare è il suo sguardo, lo stesso di una bambina che fino a poco tempo fa aveva un futuro incerto, mentre, adesso, le sue aspettative possono aumentare, ampliarsi.
La mostra si collega ai seguenti obiettivi dell’agenda 2030: 1 sconfiggere la povertà, 4 istruzione di qualità, 13 lotta contro il cambiamento climatico.
La raccolta dei tappi è sicuramente un mezzo per combattere e sconfiggere la povertà, quindi per poter raggiunge il primo obiettivo dell’agenda, in quanto da una mano ai ragazzi più bisognosi delle zone mondiali più disagiate a conseguire gli studi e, quindi, il raggiungimento del quarto obiettivo che si propone di garantire un’istruzione completa a persone di tutte le età di tutto il mondo; la dispersione della plastica alimenta il cambiamento climatico per varie cause, il riciclaggio dei tappi, in questo caso, però, è una buona pratica per non alimentare il forte cambiamento climatico che sta subendo il pianeta Terra in questo periodo