Il barone rampante
Diana Schimmenti e Riccardo Lalia - 3D
Diana Schimmenti e Riccardo Lalia - 3D
DURATA 65 MINUTI
SPETTACOLO IN ITALIANO
di Italo Calvino
progetto, scene e regia Luca Mazzone
con Alessandra Cassina e Galliano Mariani
luci Lucio Bacile
organizzazione Francesca Spirio e Claudio Grasso con la collaborazione della residenza Collettivo Beznei – Cuernavaca Mexico
Giorno 22 Ottobre siamo andati con studenti di altre classi al Teatro libero per assistere ad uno spettacolo adattato dal libro "Il barone rampante" di Italo Calvino. Una volta arrivati ci hanno fatto subito sedere e hanno introdotto l'opera spiegandoci che questo racconto non è altro che una metafora perché stare sull'albero è un atto di ribellione rispetto alla normalità e alle usanze della società di allora e rappresenta la ricerca di un identità autentica e l'indipendenza. Il Barone rampante di Italo Calvino è un romanzo che racconta la storia di Cosimo Piovasco di Rondò, un ragazzo nobile che decide di vivere sugli alberi per tutta la vita, rifiutando le convenzioni sociali e costruendo una nuova vita tra le fronde.
Cosimo rifiuta di vivere come gli altri e, pur isolandosi fisicamente, crea una rete di relazioni e conoscenze dal suo punto di osservazione elevato.
La scelta di Cosimo di vivere sugli alberi può rappresentare il bisogno di guardare il mondo da una prospettiva diversa, più ampia e riflessiva. La sua distanza dalla società non è totale alienazione, ma piuttosto una forma di partecipazione alternativa. Le fronde degli alberi, infatti, simboleggiano sia una barriera fisica sia un punto di vista privilegiato dal quale Cosimo osserva il mondo, interagisce e partecipa senza essere completamente "del mondo."
Un'altra metafora centrale è quella del legame tra natura e civiltà. Cosimo si colloca in un punto intermedio, tra il mondo naturale (gli alberi) e quello umano (la civiltà). La sua scelta è quella di vivere in simbiosi con la natura, pur mantenendo rapporti umani e culturali
Lo spettacolo è stato molto bello, gli attori erano molto talentuosi e hanno reso il tutto molto scorrevole, è stata molto carina l'aggiunta della musica come supporto al racconto, anche se non ci è piaciuta l'assenza totale di luce e la scarsità per quanto riguarda gli oggetti di scena e la sceneggiatura, cose però facilmente correggibili. La rappresentazione è durata un’ ora e dopo sono venuti gli attori a cui sono state fatte alcune domande su se stessi e lo spettacolo.
"Non c'è albero al mondo che non sia carico di mistero e di bellezza, non c'è essere che non debba essere considerato con meraviglia".
Cosimo Piovasco di Rondò