L'Associazione LIBERITEATRI-Teatro delle Balate ha coinvolto la nostra scuola per lo svolgimento di attività culturali da svolgersi in orario curriculare.
La classe 2E, accompagnata dalla docenti Cascio e Caraballo, ha approfittato dell'occasione per vivere un'esperienza nuova ed arricchente. Infatti, gli alunni e le alunne della classe hanno proposto ai due attori Dario Ferrari e Nina Lombardino che gestiscono il Teatro, di far conoscere loro alcune tecniche teatrali. E' stata l'occasione per approfondire alcune attività come la dizione, la recitazione, la respirazione.
Ai due attori è stato presentato e letto un testo scritto da un'alunna della classe, Annalisa Realmonte, dal titolo "Urlare".
Due ragazze, Zahra che vive in Afghanistan e Laura che vive in Italia, raccontano in forma di monologo la storia della loro vita con descrizioni delle diverse tappe percorse nel corso della propria crescita umana e sociale. Man mano che le due ragazze crescono, le loro esistenze cominciano a divergere e a diventare differenze in relazione alle opportunità, alle libertà personali, alle possibilità di scegliere il proprio lavoro, il proprio amore, la propria vita. Le differenze diventano talmente incolmabili da essere immediatamente chiara la consapevolezza che il luogo e la cultura in cui una donna nasce e vive sono determinanti per il suo futuro.
Il testo termina con la morte di Zahra mentre partorisce il suo quinto figlio non voluto e con la vita che nasce dopo il parto di Laura. La triste considerazione finale, però, riguarda le donne e la loro condizione:
"in Afghanistan la situazione delle donne è in grave peggioramento: non hanno più nessun diritto se non quello di respirare ma se potessero, toglierebbero loro anche quello!
Queste guerriere combattono ogni giorno contro un regime che non le rispetta, hanno avuto la sfortuna di nascere in mondo in cui chiedere di vivere scegliendo da sole come vivere è impossibile, dove anche solo respirare potrebbe costare loro la vita. Soprattutto se sei nata femmina e fai parte del cosiddetto “gentil sesso”. C'è bisogno di voce ma non solo in Afghanistan. Anche in Italia la voce di molte donne non viene ascoltata, sono in aumento gli stupri e gli omicidi per gelosia, perché l'uomo vuole la sua compagna solo per sé anche quando l'amore ha finito di esistere. Le uccidono molti uomini, per motivi banali come perché, forse, avevano una gonna un po' corta e quindi “se l’è cercata“, perché voleva andare fuori di notte e beh “che ci fa mai lì di notte”? Molte donne urlano e non vengono sentite oppure non urlano proprio o non possono come Zahra mentre altre hanno la forza di lasciare gli uomini violenti e possessivi e di parlare come Laura. Ma prima o poi quella voce verrà fuori e sarà talmente forte che sarà impossibile non ascoltarla e sarà anche più forte perché è vero che c'è chi non può gridare ma anche il silenzio farà rumore!".