I Metalli

Il percorso di chimica degli alunni della classe 2^ della scuola primaria

Non ci sono oggetti e questioni interessanti, ma modi interessanti di presentare oggetti e questioni. S. Alosco

L’insegnante mette a disposizione dei bambini alcuni oggetti da smontare. Ciascuno rappresenta e descrive ciò che ha fatto ed ottenuto. Dalla rilettura delle descrizioni si cominciano ad individuare nomi di materiali di cui sono fatti gli oggetti smontati. Si decide di costruire un cartellone per la classificazione dei materiali: plastica, legno, carta, stoffa, metallo….

L’attenzione dei bambini si sposta, dalle proprietà percettive, ad una caratteristica specifica dell’oggetto, ovvero il materiale di cui è fatto. Saper distinguere in base ai materiali rappresenta un approfondimento dell’attività precedente. Ai bambini viene richiesto di non fermarsi a ciò che si vede esteriormente (colore, forma, dimensione…), ma di “leggere” più in profondità, raggruppando sulla base di un criterio di classificazione più astratto e formalizzato.

Nello smontaggio degli oggetti le insegnanti leggono la capacità di andare oltre l’evidenza percettiva e di creare raggruppamenti sulla base di ragionamenti che, talvolta, sono in contrasto con l’esperienza più immediata. Infatti, ci sono tanti tipi di metalli, di legni, di plastiche… e l’osservazione percettiva diventa insufficiente. L’attività fa emergere la capacità di staccarsi dal dato sensoriale utilizzando primi elementi di concettualizzazione.

La Conducibilità dei metalli

Dal

cartellone vengono ripresi gli oggetti fatti di metallo. L’insegnante chiede quali caratteristiche hanno. Le risposte sono molte e diversificate perché quegli oggetti, dal punto di vista percettiva (forma, colore, consistenza) sono molto differenti tra loro. Allora perché li abbiamo messi insieme sul cartellone? Proviamo a riscaldarli e vediamo come si comportano, anche in relazione agli altri materiali. Prendiamo una candela accesa. L’insegnante invita un bambino a prendere un cucchiaio di metallo e a tenerlo per un’estremità mentre l’altra viene posta a contatto con la fiamma. Dopo pochi secondi il cucchiaio non può essere tenuto perché anche l’estremità tenuta in mano si riscalda. I bambini disegnano e descrivono l’esperienza. L’esperimento viene ripetuto con altri materiali: legnetti, gessetti, plastica. Poi si riprendono i diversi metalli. I dati raccolti dalle osservazioni vengono sistemate in una tabella di codifica che ciascun bambino commenta per iscritto. Le considerazioni vengono rilette e si perviene ad una definizione operativa del fenomeno della conducibilità termica. Questa attività è importante perchè al di là delle somiglianze o differenze percettive, esiste un altro modo per raggruppare i materiali: sulla base del loro comportamento di fronte ad un agente esterno. In particolare, possiamo riconoscere i metalli (tutti i metalli) grazie alla loro capacità di condurre il calore. L’attività fornisce l’occasione per introdurre un ulteriore elemento di metodo: si possono conoscere le cose osservandole con i sensi, oppure mettendole a confronto con altri elementi e osservando cosa succede; è essenziale che l’insegnante sia disponibile alle concezioni che i bambini esprimono e ai modi della loro formulazione; sappia innescare processi individuali e collettivi di ricerca e chiarificazione, introduca nuovi strumenti a sostegno dell’esperienza o della sua descrizione. In questo caso i bambini avevano utilizzato, nelle descrizioni individuali, il verbo produrre al posto di condurre: “i metalli producono calore”, anziché “i metalli conducono il calore”. Così è stato necessario riprendere l’esperienza per capire meglio ciò che succedeva e utilizzare il vocabolario per attribuire il giusto significato alle parole che i bambini avevano usato. In questo modo “l’errore” (che era comunque, di natura linguistica e non concettuale) si è trasformato in un occasione per approfondire e introdurre l’utilizzo di uno strumento inedito per le scienze (il vocabolario), che i bambini associano esclusivamente alle attività di lingua.

Importanti sono le conclusioni collettive condivise che nascono dalla socializzazione delle conclusioni individuali:

    • Conducibilità termica significa che c’è un passaggio di calore che avviene da un oggetto all’altro, alcuni materiali lasciano passare il calore altri no.
    • La fusibilità dei metalli avviene quando l’oggetto a contatto con il calore si scioglie.
    • Lo stagno è “ fusibile” a contatto con il calore di una candela e si trasforma, il rame no.