La battaglia di Monte Suello

 

Lettera non affrancata da Anfo a Bozzolo del 7 luglio 1866 tassata con timbro a tampone “3” decimi di lira . Al recto annulli di transito di Piadena e di arrivo di Bozzolo.

 

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                                                                       Rocca di Anfo, 7 luglio 1866

 

Carissimo Sig. Zio

 

Dalle continue marce che il mio battaglione fu comandato a fare, non potei mai trovar posa abbastanza per inoltrargli miei scritti e solo qualche riga a mia madre potei indirizzare che sul zaino le vergavo; ora siccome sono condannato a riposare sopra un pagliericcio perché alla testa ferito da palla nemica e perciò offrendomisi sufficiente riposo, accolgo l’occasione per dichiarargli aver per conto suo ricevuto dal Sig. …£ 60 e per dirgli che di simil favore gliene sono molto tenuto. Di quei denari più non me ne rimane un centesimo e la presente mia posizione ne richiede averne degli altri perché i miei bisogni sono estremamente gravi per cui la prego aver considerazione del mio caso e così prontamente spedirmi un soccorso. Io appartengo al 1° Battaglione Bersaglieri Volontari e fui nominato Caporale nella 3^ Compagnia al 2° Pelottone sotto il comando in capo del bravo Genovese Maggiore Mosto e sotto la direzione del pure bravo Genovese Capitano Gagliardi mio comandante di Compagnia, il combattimento fu eseguito nella Valle di S. Antonio vicino al Monte Suello a tre miglia distante dalla Rocca D’Anfo, il fuoco fu energico, e dopo 4 ore di duro attacco potemmo dietro il sacrificio di un 250 uomini fra morti e feriti dalla nostra parte e di un terzo di più dall’altra oltre a 4 compagnie di Tirolesi a 10 muli e 3 cannoni tagliati fuori e spediti per la montagna scacciare l’inimico e vittoriosamente guadagnare terreno. La mia ferita sebbene alla testa è leggera perché non toccato il cervello ma solamente spaccato il cranio per un mezzo pollice di profondità, percui spero potermi in breve rimettermi e correre alla fine di questo crudele armistizio ad un combattimento. …(…Omissis…)

Suo devotissimo nipote

 

                                                                                              Pietro………

 

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Questa lettera è certamente una delle testimonianze più precise ed allo stesso tempo più ricche di partecipazione emotiva della mia collezione. La battaglia di Monte Suello si combattè il 3 luglio del 1866 tra il 1° ed il 3° reggimento bersaglieri dei volontari Garibaldini e l'ottava divisione Austriaca del generale Von Khun. I combattimenti ebbero luogo nella Valle del Chiese e durarono, con alterne vicende, sino al giorno successivo quando i Garibaldini riuscirono infine ad occupare la cima del monte Suello. Il grande eroe di questa battaglia fu il colonnello Giacinto Bruzzesi che, nel momento più difficile dello scontro, riuscì a collocare due pezzi di artiglieria in posizione strategica colpendo gli Austriaci con grande efficacia ed in seguito si lanciò all'assalto del nemico respingendolo verso le pendici del Monte Suello. Celeberrima la frase rivolta da Garibaldi al Colonnello Bruzzesi la sera del 21 luglio al termine della vittoriosa battaglia di Bezzecca :" Ho veduto dei prodi come voi, più di voi, no”.

 

Gli ufficiali indicati nella lettera - il maggiore Mosto ed il capitano Gagliardo ( erroneamente citato come Gagliardi ) - si comportarono anch'essi con grande coraggio e vennero decorati - come riportato dal Regio Decreto del 6 dicembre 1866 - con le seguenti motivazioni :

 

Va sottolineato che il Capitano Lazzaro Gagliardo , che aveva già combattuto nella II Guerra di Indipendenza del 1959, era un fervente Garibaldino e aveva partecipato con il Generale Medici alla battaglia del Volturno dove era stato ferito alla gamba e decorato al valore.  Al termine della Guerra del 1866 era tornato a Genova e si era dedicato alla politica attiva arrivando ad essere nominato - per un breve periodo di tempo -  Ministro delle Finanze nel Governo Giolitti.   

Il nostro caporale Pietro non risulta fra i militari decorati ma dalla lettura della sua missiva credo non lo si possa considerare secondo a nessuno per eroismo e spirito patriottico.