Una amena dimora

Da Vicenza a Ravenna 3 Settembre 1866 affrancata con coppia del 20c sovrastampato III tipo

………………………………..

Vicenza, 3 settembre 1866

Eccellenza Pregiatissima,

Scopo di questa mia nol si stupisca è per dimandarle una grazia di cui spero non mi vorrà negare! Come potrà sapere io mi ritrovo con l’Armata da quasi 3 mesi e precisamente qui presso al 3° corpo d’armata comandato dal Principe Alberto, nella qualità di rappresentante all’impresa Trasporti Militari cui fui nominato dal Sig. Cavaliere Domenico …; e siccome la mattina fino alle ore 9 e la sera dopo le ore 6 vado di continuo a visitare la sua bella e deliziosa e amena villa, così le dimando la grazia di ordinare a quel custode che mi dia una qualunque stanza col più modestissimo letto che vi si trova perché io mi goda quella deliziosa e balsamica aria dopo finito le mie fatiche assicurando pure a questi delle informazioni della mia persona, siccome già mi spacciai per negoziante e buon servo della sua onorevole casa, e d’appoi perciò mattina e sera quando mi vedono colà, mi usano la gentilezza di lasciarmi entrare e girare quella bella signoria.

Spero non mi vorrà negare questa grazia mi imploro anche della degnissima Marchesa di Lei Consorte. Pieno della più alta divozione della S.V. mi professo

Di Lei Suo obbedientissimo Servo

Pellegrino … …

----------------------------------------------------------------------------

Il destinatario di questa lettera è un'altro personaggio importante del Risorgimento Italiano. Il Marchese Guiccioli , fervente patriota , fu Ministro delle Finanze durante la breve e sfortunata esperienza della Repubblica Romana nel 1848 e successivamente divenne Senatore del Regno. Un annedoto storico famoso riguarda una delle sue proprietà, nel 1849 infatti Anita Garibaldi, in fuga da Roma con il marito, trovò rifugio presso la fattoria Guiccioli nei dintorni di Ravenna dove, stremata dalla fatica e dalla malattia, morì il 4 Agosto 1849.

La villa citata nella lettera invece è una costruzione maestosa circondata da quattro ettari di parco. Fu realizzata verso la fine del 700 dall'architetto veneziano Giannantonio Selva ed acquistata dal Marchese Guiccioli nel 1853. Nel 1935 fu acquisita dal Comune di Vicenza ed adibita a museo del Risorgimento.

http://www.museicivicivicenza.it/

La lettera è inviata da un rappresentante di una ditta di trasporti militari. All'epoca l'esercito non era in grado di provvedere al mantenimento delle truppe con una propria struttura logistica di trasporto del vettovagliamento e si affidava ad una miriade di imprese private con i prevedibili problemi di affidabilità e coordinamento. Proprio a Custoza il precipitoso dietro front delle colonne dei rifornimenti che fuggivano in seguito alle notizie negative pervenute dal fronte - e rivelatesi poi esagerate - fu causa di spaventosi ingorghi che rallentarono l'afflusso delle truppe ( in particolare la 10^ e la 19^ Divisione della 2^ Armata ) e costituirono quindi un'importante concausa della sconfitta.

Per quanto riguarda infine il tono e la forma della comunicazione considero questa lettera un gioiello nel suo genere. Si tratta, a mio parere, di un cocktail straordinario di spudoratezza e formalità. L'800 era un secolo di grandi disparità sociali; se non si faceva parte dei privilegiati, che godevano di uno stile di vita impareggiabile, si era costretti ad ogni sorta di compromesso per migliorare anche di poco la qualità della propria vita. Credo che questa lettera rappresenti un esempio degli esercizi di equilibrismo sociale che le persone di umili condizioni praticavano costantemente.