Il primo stralcio è di un giornale di Firenze, il "Nuovo Diritto" diretto da Giuseppe Civinini, deputato pistoiese e acceso garibaldino che avrebbe partecipato alla battaglia di Bezzecca di li a pochi giorni, l'edizione è del 22 Maggio 1866 a pochi giorni dalla guerra quindi al massimo livello di entusiasmo e di aspettativa :
Ho scelto questo articolo sull'arruolamento dei volontari a Pistoia che mi pare non necessiti di commenti. Va detto che realmente le candidature dei giovani volontari Italiani superavano di gran lunga l'esigenza espressa dall'esercito. Il corpo dei Volontari Garibaldini in particolare, forte di 38.000 uomini, avrebbe potuto facilmente essere costituito da 60.000 o più giovani se gli arruolamenti non fossero stati interrotti quasi subito. Non potendo provvedere al mantenimento e all'equipaggiamento di una simile forza fu necessario respingere una moltitudine di volontari.
Gli stralci successivi sono tratti dal "Messaggiere quotidiano" una sorta di rassegna stampa che riportava articoli di diverse testate. Le edizione sono quelle del 7 e del 11 luglio 1866. Il clima, pur dopo la sconfitta di Custoza, sembra essere positivo e si parla ancora di esito vittorioso e di salvaguardare l'onore del Paese :
Infine riporto un paio di articoli tratti dalla "Gazzetta della Romagne" del 10 Settembre 1866. Ormai le speranze di una campagna gloriosa sono alle spalle in particolare dopo che le liete novelle dalla flotta, di cui all'articolo precedente, si sono sostanziate nel disastro di Lissa e gli editoriali riflettono il nuovo clima. Ho scelto però due articoli di dettaglio che mi sono parsi particolarmente interessanti.
Questo aspetti di patriottismo individuale sono tipici del periodo. Per noi è incredibile che sia lasciato all'iniziativa privata di un singolo cittadino l'onere di provvedere all'applicazione di un arto artificiale ad un soldato che ha perduto la gamba combattendo per il proprio Paese ma nella neonata Italia del 1866 il concetto di assistenza pubblica era ancora tutto da costruire. Anche la modalità di comunicazione è commovente. Non avendo Garibaldi altro modo di contattare tutti i volontari chiedeva ospitalità ai giornali con diffusione nazionale pregandoli di pubblicare notizie e comunicazioni che riguardassero i suoi Garibaldini.
Questo articolo riflette invece il crescente malcontento per la tassa sul reddito che era stata da poco introdotta e di cui si parla nella lettera che ho intitolato "ricchezza mobile".