Da Castenedolo 27 maggio 1866 a Casale Monferrato, affrancatura asportata, timbro di posta militare n. 21 (Divisione di Cavalleria) al recto. Timbro di arrivo di Casale Monferrato 28 Maggio al verso.
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Castenedolo 27 maggio 1866
(testo in francese)
Mia cara Teresa
Tu saprai da Federico che entro in campagna al seguito del Generale De Sonnaz e sono il più felice degli uomini per essere stato tolto dal “deposito”. Non avere paura mia buona Teresa, l’erba cattiva non muore mai e poi il Buon Dio mi ha sempre soccorso in tutte le circostanze, vedrai che ti abbraccerò presto con la divisa da Capitano e orgoglioso di aver aiutato il mio Paese in questi momenti difficili Sino ad oggi non vi è stato il minimo pericolo, ho il morale molto alto e la sola cosa che mi angustia è il saperti inquieta sul mio conto …(..omissis…).
Il più affezionato fratello
D…
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Questa lunghissima lettera di cui ho riportato solo un breve stralcio è scritta dal Capitano Sacchi , Aiutante di campo del Generale Gerbais De Sonnaz comandante della Divisione di Cavalleria di linea che comprendeva i quattro reggimenti "storici" dell'esercito Piemontese (Nizza Cavalleria, Savoia Cavalleria, Piemonte Cavalleria e Genova Cavalleria). Ben si comprende quindi l'orgoglio dello scrivente per essere stato assegnato al quartier generale di questa divisione. Nella realtà la Divisione Cavalleria, pur inquadrata nel III Corpo d'Armata di La Marmora,ebbe una parte molto limitata nella battaglia di Custoza e venne prevalentemente impiegata nella difesa dei reparti di fanteria che ripiegavano in ritirata verso il Mincio.
In questa lettera troviamo un altra sincera manifestazione di patriottismo. Mi sembra che si possa riconoscere un diffuso atteggiamento di orgoglio e di condivisione degli obiettivi tra i militari impegnati nel conflitto che diventa maggiormente evidente se lo scrivente (in questo caso appartenente alla casata dei Conti Sacchi - de Nemours) appartiene ad un ceto sociale elevato.
Questa lettera reca sul recto il timbro di Posta Militare n. 21. Una breve spiegazione a beneficio di chi non è appassionato degli aspetti filatelici: la posta militare iniziò a funzionare ufficialmente il 12 maggio 1866 e nella prima fase delle operazioni, durata fino al 31 luglio, venne utilizzato un timbro a doppio cerchio che recava solo un numero, corrispondente al reparto militare, senza indicazione del luogo di partenza allo scopo di mantere segreta la dislocazione del reparto. Anche sul francobollo - nel nostro caso purtroppo asportato - veniva impressa la stessa cifra in numeri romani. Dopo il 31 luglio, in seguito alla cessazione delle ostilità, i timbri riportarono a chiare lettere l'indicazione dell'unità o della divisione in quanto erano venute meno le ragioni di segretezza tipiche del periodo bellico.